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Cronaca

Catania, la tempesta “Helios” ha provocato danni ingenti nel catanese e nel calatino

Il maltempo abbattutosi in Sicilia ha lasciato il segno in diversi comuni come Mineo dove scivola a valle la collina che ospita il cimitero.

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foto *cimitero Mineo da pagina Facebook- Grammichele.eu*

La Sicilia è in ginocchio per il maltempo che imperversa, soprattutto, nell’area sudorientale dell’Isola. Il dipartimento Protezione Civile regionale questa mattina ha inoltrato una nota stampa in cui sono stati evidenziati i danni provocati dalla tempesta “Helios . Persiste la perturbazione con forte vento in Sicilia sud orientale. (Prov. Rg, Sr e Ct). Grandi quantitativi di pioggia in particolare sul versante orientale degli iblei (Noto oltre 300 mm in 24 ore). A fronte delle grandi quantità si registrano danni lievi perché la pioggia è caduta regolarmente senza picchi di intensità- si legge nella nota stampa-  Danni da forte vento con caduta alberature e cavi elettrici e isolati black-out.
Ampio black out da Catania a Messina sud per guasto rete alta tensione Terna. Forti mareggiate sulla costa jonica messinese con danni ai lungomari. Viabilità zone montane critica per neve e ghiaccio ma sotto controllo con pronti Intervento mezzi. Più critica sull’Etna per criticità mezzi spazzamento.  Danni alla viabilità per smottamenti vari. Esondazioni probabili fiumi Piana Catania (Gornalunga), allagamenti causati da straripamenti Anapo in Siracusa.
Nelle zone di allerta rossa, province Ragusa, Siracusa, Catania sud e Etna si raccomanda non circolare su strada se non per motivi di necessità, urgenza e indifferibilità”.

Un fortissimo vento ha soffiato da ieri sera su Catania.  Il vento nella notte ha bloccato l’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania, con voli dirottati e cancellati e fortissimi ritardi. Per tutta la notte non sono atterrati o partiti voli da “Fontanarossa”; solo in mattinata qualcosa è cambiato sulla regolarità dei voli .

Alle 12 di oggi i vigili del fuoco del comando provinciale avevano concluso  18 interventi in tutto il territorio della provincia di Catania riguardanti principalmente dissesti statici, alberi e pali pericolanti, soccorso a persone. Altri interventi hanno riguardato quattro dissesti statici a Paternò, San Pietro Clarenza, Acireale e Catania; tre soccorsi a persone di cui uno a Caltagirone e 2 a Licodia Eubea; 3 alberi pericolanti di cui uno a Mascalucia e due a Catania .Zona più colpita Catania centro, paesi etnei come Belpasso, Massannunziata, Nicolosi e Mascalucia e nel calatino dove si segnala la presenza di un grosso albero abbattuto sulla strada per Licodia Eubea che ha tranciato palo di illuminazione stradale e rete telefonica. Sul posto la squadra operativa del distaccamento di Vizzini. Sempre nel calatino, esattamente a  Mineo è franata parte della collina dove si trova il cimitero a causa delle abbondanti piogge, mentre diverse famiglie sono praticamente isolate da ore perchè le strade impraticabili.

A Paternò si segnalano alberi sradicati lungo Corso Italia  nei pressi di Piazza Cappuccini dinnanzi la scuola “F.De Sanctis”;  l’albero ha invaso parte della sede stradale; un grosso pino è caduto nel piazzale  antistante l’autoparco in zona Ardizzone; ed ancora alberi abbattuti o rami spezzati nei pressi di Piazza Caduti di Nassiriya, Viale Kennedy  e Viale dei  Platani nonche dentro villa comunale comunali; albero abbattuto anche all’interno dell’area che ospitava l’asilo “M.Virgillito” e dove è in corso la realizzazione di un centro polifunzionale. Pali  della pubblica illuminazione abbattuti lungo Viale Kennedy e in via Sella. Staccate dal forte vento le coperture di una abitazione come è avvenuto in via Vittorio Emanuele, sempre a Paternò. Sulla strada provinciale 24 in contrada Poggio Rosso traffico bloccato per ore per via di alberi; ad intervenire la Pubbliservizi. Ed ancora a Belpasso in zona Valcorrente ,crollati muri perimetrali di una casa e cartellone pubblicitario divelto. A Santa Maria di Licodia segnaletica strada abbattuta e alberi sradicati.

 

Cronaca

Etna, attività stromboliana al cratere di sud-est, la nube si disperde verso est-sud-est

Dal punto di vista sismico dalle ore 15.30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti.

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Dopo qualche giorno di pausa l’Etna si risveglia.   L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha osservato che dalle immagini delle telecamere di sorveglianza,  a partire dalle ore 22 è visibile un’attività stromboliana al cratere di sud-est. Il modello previsionale indica che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe in direzione ESE.

Dal punto di vista sismico dalle ore 15:30 di oggi  l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un incremento, raggiungendo intorno alle 22  l’intervallo dei valori alti. Attualmente i valori sono alti con tendenza ad un ulteriore aumento. La localizzazione del centroide delle sorgenti del tremore ricade nell’area del cratere di sud-est ad una quota di circa 2800 metri.

Anche l’attività infrasonica ha mostrato un incremento e dalle 21. 30 circa gli eventi risultano localizzati nell’area del cratere di sud-est con ampiezze che, attualmente, sono su valori alti.  Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano allo stato attuale variazioni significative.

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Cronaca

Messina, omicidio Sara Campanella, confessa Stefano Argentino

Il giovane non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto il legale dell’arrestato- E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”

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Cetty Zaccaria, mamma di Sara Campanella, la studentessa palermitana accoltellata e uccisa a Messina da Stefano Argentino, un collega universitario che la perseguitava con messaggi e attenzioni moleste chiede giustizia: “Sara voleva chiedere la tesi di laurea in oncologia, una ricerca sperimentale mi diceva, per poi specializzarsi e poi fare anatomia patologica per fare le autopsie. E invece adesso l’autopsia la faranno a te. Bisogna SEMPRE parlare per denunciare!!! Aiutatemi a dare voce a Sara”, ha scritto stamattina su Facebook. “Non sapevamo che fosse perseguitata da quel ragazzo, ma di certo lei non l’ha mai ricambiato”, racconta.

L’assassino a difendersi non ha nemmeno provato. Ha ammesso di aver ucciso Sara, ma sul perchè del gesto, sull’arma – il coltello mai ritrovato – e su chi l’abbia aiutato a fuggire non ha voluto rispondere. “Confuso, prostrato”, così lo definisce il suo legale, Stefano nelle due ore in cui si è trovato davanti al gip che ne ha convalidato il fermo ha accettato di rispondere solo ad alcune domande. E ossessivamente ha parlato di Sara, anche quando gli inquirenti gli chiedevano altro.

“Ha confessato il delitto, ha risposto in parte, ma non ha spiegato cosa lo ha spinto ad aggredire la ragazza. Si è certo reso conto della gravità dei fatti e sta male”, ha detto l’avvocato Raffaele Leone, legale di Argentino per meno di 24 ore. Il difensore, uscito dal carcere in cui il ragazzo è detenuto, ha rimesso il mandato. ” Io sono un civilista – ha spiegato ai giornalisti – e a lui serve un penalista. Resterò a disposizione solo fino a nuova nomina”.

Lo studente non avrebbe accennato ad alcun pentimento. “Non so dire se nutra rimorso – ha aggiunto Leone – E’ molto chiuso e d’altronde nessuno glielo ha chiesto”. Perchè dopo averla seguita abbia tagliato la gola a Sara davanti a decine di persone Stefano non l’ha detto. “E’ continuamente tornato sul suo rapporto con la vittima anche quando non era attinente alle domande. Era convinto che la ragazza ricambiasse in qualche modo il suo sentimento anche se ha ammesso che non erano mai stati fidanzati. Non ha parlato delle motivazioni del suo gesto però, né ha risposto sull’arma usata’, ha proseguito il legale.

Dei drammatici minuti che hanno preceduto l’omicidio, ripresi dalle videocamere di sorveglianza della zona che, passo passo hanno “seguito” tutti i movimenti dell’assassino, il ragazzo ha preferito non parlare. “Ha lasciato capire che a scatenare la sua ira è stata l’ultima discussione avuta con la vittima ma non ha dato particolari – ha detto Leone – Era lucido ma molto frastornato dalla vicenda’” Stefano non avrebbe risposto nemmeno alle domande sull’eventuale aiuto avuto nella fuga dopo l’omicidio. Un aspetto della vicenda su cui i carabinieri del comando provinciale di Messina continuano a indagare.

 

 

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