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A Paternò un concorso fotografico nel ricordo di Franco Uccellatore

Ad organizzare l’evento l’associazione “Città Viva”. Vince Luigi Caliò, con la foto “Il veliero”.

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La fotografia, la sua più grande passione. Lo scatto fotografico non era il suo mestiere, nonostante questo era e resta un maestro della pellicola, anche quando la fotografia è diventata digitale. Tanti gli allievi che da lui hanno imparato, non solo la tecnica ma anche l’amore nel guardare alle cose con un occhio diverso.

Con uno sguardo attento, riusciva a cogliere i piccoli particolari che, in una fotografia, fanno la differenza, perché Franco Uccellatore quando metteva a fuoco un’immegine, nel momento del click utilizzava gli occhi ma anche il cuore.

La sua scomparsa, avvenuta un anno fa, nella sua amata città: Paternò, ha lasciato un grande vuoto. Manca la sua figura che si aggirava, con modi discreti ed eleganti, tra le sale nel corso di importanti eventi; tra la folla, nei giorni della festa della sua amata Patrona, Barbara. Mancano i suoi modi gentili, il suo sorriso, i suoi occhi sempre luminosi e sinceri.

Per ricordare la sua figura, la sua passione per la fotografia, l’associazione “Città Viva”, con in testa la sua presidente, Grazia Scavo, hanno voluto organizzare un evento, un concorso fotografico amatoriale, con la cerimonia di premiazione tenutasi in biblioteca comunale. Oltre 130 le foto partecipanti all’evento, provenienti non solo dalla provincia di Catania.

In biblioteca, dopo un ricordo di Franco Uccellatore, da parte dei suoi amici più cari, è stato il momento di passare alla premiazione delle fotografie vincitrici, scelte dalla giuria nominata per l’occasione.

Il primo premio è andato al catanese Luigi Caliò, con la foto “Il Veliero”. Menzioni speciali ad Anna Migliazzo, Riccardo Russo, Daniela Arcidiacono, Antonio Treccarichi. Premio speciale “Franco Uccellatore”, ai fotografi Giuseppe Barbagiovanni e Roberto Fichera.

«La capacità di lasciare traccia merita di essere ricordata – ha evidenziato il presidente di Città Viva, Grazia Scavo – e Franco Uccellatore ha saputo lasciare una traccia.»

All’appuntamento, presenti, tra gli altri: il sindaco Nino Naso, il deputato regionale Gaetano Galvagno, l’assessore Francesca Chirieleison. E poi gli amici di sempre: Domenico Arcoria, Rosario Cunsolo, Mimmo Chisari, Alfio Cartalemi, Roberto Fichera, Giuseppe Barbagiovanni.

L’artista Cettina Busacca, con un suo testo in dialetto, ha ricordato, commossa, l’affetto reciproco per Franco Uccellatore. La poetessa Cettina Caliò gli ha dedicato un breve testo di Sergio Claudio Perroni «Vorrei avere il tatto sconfinato dello sguardo, che sa toccare ovunque senza farsi sentire, amare senza lasciarsi ferire, conquistare tutto senza rinunciare a niente.»

Presente la famiglia Uccellatore. I figli hanno ricordato la figura del padre «un uomo che si metteva sempre alla prova e capace di sfidare i propri limiti e superarli.»

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Paternò, la città si affida alla “Madonna della Consolazione tra fede, identità e speranza”

“E’ un appuntamento con la nostra anima, un invito a riscoprire ciò che siamo, a stringerci insieme sotto lo sguardo materno di Maria” dicono i responsabili del Santuario

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Il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madonna, si conclude a Paternò con uno dei momenti più sentiti e significativi della devozione mariana: la festa della Madonna della Consolazione. Una ricorrenza che non è soltanto religiosa, ma capace di riunire un’intera comunità attorno alla figura materna di Maria, Madre di Gesù e porta della salvezza.

“Maria è la via più sicura per incontrare Gesù”, ha ricordato più volte Papa Francesco. Ed è proprio questo incontro vivo e personale con il Signore che i fedeli di Paternò cercano ogni anno, con fede semplice ma profonda, affidandosi alla Madonna che consola, che sostiene, che accompagna.

Questa sera, al termine della celebrazione eucaristica presso il Santuario della Madonna della Consolazione, si terrà una veglia di preghiera, animata con devozione dall’UNITALSI e dal gruppo “Apostoli dell’Amore”, durante la quale sarà recitato il Santo Rosario. Un momento di intensa spiritualità, che proseguirà per tutta la notte, con il santuario che rimarrà aperto per accogliere quanti vorranno fermarsi in preghiera, in silenzio, in contemplazione.

Domani mattina, sabato 31 maggio, si terrà il pellegrinaggio mariano: i fedeli si ritroveranno in piazza Santa Barbara alle 5:30 per avviarsi in preghiera verso il santuario. Lungo il cammino, la recita del Rosario accompagnerà i passi dei pellegrini, in un pellegrinaggio che è insieme fisico e spirituale. Al termine, nel Santuario, sarà celebrata la Messa dell’aurora, un momento carico di luce, simbolo di speranza e rinascita.

Nel pomeriggio, poi, la città si stringerà attorno alla propria Madonna nel momento forse più atteso: la processione del fercolo, che attraverserà le vie cittadine. Non sarà soltanto una manifestazione religiosa, ma un gesto di appartenenza, di amore filiale verso Maria e verso la nostra storia. Le strade di Paternò saranno benedette dal passaggio della Madonna, in un abbraccio collettivo che unisce generazioni, famiglie, cuori.

In un tempo in cui la nostra fede è messa alla prova, in cui si affacciano ideologie e simboli che non ci appartengono e che talvolta sembrano voler cancellare le nostre radici, la processione diventa anche un gesto di resistenza spirituale, di riaffermazione della nostra identità cristiana. Partecipare significa dire con forza: noi ci siamo, siamo figli di Maria, siamo un popolo di fede.

“La festa della Madonna della Consolazione è, dunque, molto più di una tradizione: è un appuntamento con la nostra anima, un invito a riscoprire ciò che siamo, a stringerci insieme sotto lo sguardo materno di Maria. Che Lei, madre premurosa e consolatrice, ci accompagni, ci custodisca e continui a proteggere Paternò con il suo manto di amore” dicono gli organizzatori.

 

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Paternò, concluso il progetto “CIURI D’AMURI: La Tradizione che Vive”

Il progetto, promosso dalla Pro Loco in collaborazione con il Liceo Linguistico “F. De Sanctis”, ha avuto come obiettivo “celebrare la freschezza e la vitalità dei giovani protagonisti, custodi e attivi promotori delle tradizioni siciliane”.

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Si è svolto a Paternò ’evento “CIURI D’AMURI: La Tradizione che Vive”, promosso dalla Pro Loco di Paternò in collaborazione con il Liceo Linguistico e delle Scienze Umane F. De Sanctis, nell’ambito del progetto PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento).

La giornata è stata inaugurata dai saluti della Dirigente Scolastica Santa Di Mauro e della Presidente della Pro Loco Salvina Sambataro, che hanno sottolineato l’importanza di iniziative capaci di valorizzare il patrimonio culturale locale e di coinvolgere attivamente le nuove generazioni.

Il Sindaco di Paternò, Nino Naso, e l’Assessore Comunale Giambattista Caruso hanno espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto dagli studenti, evidenziando come progetti di questo tipo rappresentino un modello virtuoso per la promozione della cultura e dell’identità territoriale.

Il titolo del progetto, “CIURI D’AMURI: La Tradizione che Vive”, racchiude “il significato di un percorso che celebra la freschezza e la vitalità dei giovani protagonisti, custodi e attivi promotori delle tradizioni siciliane”.

Due le classi del De Sanctis che sono state protagoniste di un’esperienza educativa intensa e creativa, presentando al pubblico due storytelling originali che hanno raccontato in modo innovativo le tradizioni popolari siciliane, unendo narrazione tradizionale e strumenti digitali.

Tra i momenti più emozionanti, l’esibizione della Compagnia Saraceno guidata da Salvatore Fallica, maestro e custode dell’arte dei pupi siciliani. Il pubblico ha potuto apprezzare la descrizione storica e la dimostrazione dal vivo di questa arte millenaria, simbolo identitario della cultura siciliana.

Di spessore la performance della giovane Giada Rapisarda, che con la sua interpretazione di una ninna nanna tradizionale ha saputo evocare con delicatezza e intensità il legame tra passato e presente.

Particolarmente sentito il tributo all’avvocato Pippo Virgillito, figura di rilievo per la comunità paternese, ricordato con commozione dalla figlia Agnese Virgillito, giornalista, che ha condiviso aneddoti e valori profondi legati al padre e al suo amore per la città.

Con il supporto delle tutor Federica Parisi e Ilenia Caponnetto, gli studenti hanno esplorato il folklore siciliano attraverso laboratori artistici e multimediali, realizzando contenuti digitali originali come Reel dedicati ai proverbi siciliani, poesie e canti tradizionali, valorizzando così il patrimonio immateriale con un linguaggio contemporaneo.

La giornata si è conclusa con una serie di performance artistiche, poetiche e musicali curate dagli studenti, seguite dalla consegna degli attestati di partecipazione.

 

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