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Cronaca

Aci Sant’Antonio, fermato dai carabinieri il presunto omicida di Francesco Ilardi

Si tratta di un uomo di 33 anni ex socio della vittima, bloccato la notte scorsa nel capoluogo etneo

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foto *Trinacria WebTv*

I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno fermato, la notte scorsa, nel capoluogo etneo, il presunto omicida di Francesco Ilardi, l’uomo di 52 anni assassinato in via Vittorio Emanuele ad Aci Sant’Antonio, la sera dello scorso lunedì, con alcuni colpi di pistola sparati alla schiena. Il fermato è un uomo di 33 anni ,ex socio della vittima. Quest’ultima gestiva un allevamento di polli e una rivendita di carni bianche e uovo. Alla base dell’omicidio vi sarebbero motivi economici; d’altronde le indagini idei carabinieri si sono concentrate sin dall’inizio sulla sfera privata e lavorativa. Per questo gli investigatori  hanno indagato sulla personalità della vittima e sulle sue frequentazioni .

A dare una svolta all’attività investigativa le telecamere di un panificio che avrebbero immortalato l’accaduto . Chi ha sparato, infatti, conosceva  le abitudini dell’uomo, il quale al momento del ferimento si trovava sul marciapiedi nei pressi del circolo ricreativo della caccia e stava parlando al telefono; l’omicida ha sparato dall’interno di un’auto, esplodendo in sequenza almeno 8 colpi di pistola, di cui due hanno raggiunto all’addome Ilardi: nonostante fosse ferito quest’ultimo ha provato a raggiungere la propria auto, una Fiat Bravo parcheggiata poco distante, ma inutilmente, Ilardi è caduto a terra. Trasportato  d’urgenza presso l’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale, il 52enne è morto poco dopo un intervento chirurgico. Gli inquirenti avevano acquisito dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell’uomo, fermato successivamente; quest’ultimo avrebbe fatto perdere le proprie tracce per poi essere individuato e sottoposto in stato di fermo la notte scorsa.  Si attende ancora la convalida del provvedimento cautelare, emesso dal Pm Francesco Rio, da parte del Gip del Tribunale di Catania.

 

 

Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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