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Adrano-Bronte, Tragedia in cantiere: muore operaio colpito da un profilato in ferro

La vittima è Antonio Rapisarda, 65enne, originario di Belpasso

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Ennesima tragedia sul lavoro nel catanese, ancora una volta, un cantiere si trasforma in teatro di morte, alimentando il bilancio sempre più drammatico degli incidenti sul lavoro. Antonio Rapisarda, operaio edile di 65 anni, originario di Belpasso, padre di due figli, ha perso la vita, oggi,  in un cantiere lungo la Strada Statale 284, tra Adrano e Bronte, in contrada Passo Zingaro. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è stato colpito alla testa da un profilato in ferro precipitato da un camion durante le operazioni di scarico. Le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento.

A nulla è valso il decollo dell’elisoccorso dall’ospedale Cannizzaro di Catania così come l’intervento del personale del 118, purtroppo, per l’operaio non c’è stato nulla da fare. Le indagini sono affidate ai carabinieri della compagnia di Paternò, mentre Anas e l’impresa Donati Spa, che sta eseguendo i lavori di ammodernamento del tratto stradale, hanno avviato le procedure interne per fare chiarezza sull’accaduto.

Il dramma ha suscitato profonda commozione ma anche rabbia, indignazione tra sindacati e istituzioni. “Siamo vicini alla famiglia di Antonio Rapisarda e ci uniamo al loro dolore e alla loro rabbia – dichiarano Enza Meli e Nino Potenza, segretari di Uil e Feneal-Uil Catania. Chiediamo verità e giustizia. Non si può continuare a morire di lavoro”.

Presente sul luogo dell’incidente anche Angelo Bua, della segreteria territoriale Feneal. La vittima non era solo un operaio specializzato, ma anche un componente della Rsa della Fillea Cgil di Catania. “Antonio era un uomo generoso, un lavoratore esperto e un punto di riferimento per tutti noi – ricordano con commozione Vincenzo Cubito e Carmelo De Caudo, segretari di Fillea e Cgil Catania – la sua morte ci lascia attoniti. Non era solo un delegato sindacale, era un amico. È inaccettabile che ancora oggi si possa perdere la vita lavorando”.

I sindacati chiedono l’istituzione urgente di un tavolo tecnico in Prefettura dedicato alla sicurezza nei cantieri. “È necessario un cambio di rotta radicale- ribadiscono. La strage silenziosa sul lavoro deve finire”. Un appello che si lega alla campagna nazionale Uil “#Zeromortisullavoro”, mentre si avvicina, quasi beffardamente,  la Giornata mondiale per la Sicurezza e la Salute sul lavoro del prossimo 28 aprile. Anche Anas Spa ha espresso “profondo cordoglio ai familiari dell’operaio deceduto” e conferma che “sono in corso tutte le verifiche da parte delle autorità competenti per chiarire le dinamiche dell’incidente”.

Il cordoglio da parte delle istituzioni locali

“Perdere la vita in circostanze come questa ci addolora profondamente. Così esordisce il primo cittadino di Belpasso, Carlo Caputo,  dinanzi alla tragica notizia della morte di Antonio Rapisarda. Desidero esprimere a nome mio e di tutta l’Amministrazione Comunale di Belpasso le più sincere e sentite condoglianze alla famiglia e ai cari”.

Ed intanto il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso scrive: “Esprimo a nome mio e dell’intera Amministrazione comunale il più sincero e profondo cordoglio alla famiglia Rapisarda, al sindaco Carlo Caputo e a tutta la comunità di Belpasso per questa grave perdita.   La notizia di un incidente sul lavoro che spezza una vita è sempre sconvolgente e ci ricorda, ancora una volta, l’importanza fondamentale della sicurezza nei luoghi di lavoro. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a simili tragedie.In questo momento di lutto, tutta la città di Adrano si unisce al dolore di Belpasso”.

Profondo cordoglio del Presidente del Consiglio Comunale Carmelo Pellegriti per la scomparsa del 65enne. “A nome mio e dell’intero Consiglio Comunale di Adrano, desidero esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia. In momenti come questo, le parole sembrano inadeguate a esprimere il dolore e lo sgomento per la perdita di una vita, soprattutto quando essa avviene tragicamente sul luogo di lavoro.   Il Consiglio Comunale di Adrano si unisce al cordoglio dell’ intera comunità di Belpasso e auspica che sia fatta piena luce sulle dinamiche di questo incidente, affinché si possa garantire maggiore sicurezza e prevenzione in tutti i cantieri”.

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Ragalna, 40 anni di Autonomia

Imminenti i festeggiamenti nel Comune di Ragalna per i prossimi 27-28 e 29 aprile. Il cartellone degli eventi consultabile sulla pagina FB del Comune

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Foto Google Maps

Tutto pronto nella ridente Terrazza dell’Etna per la celebrazione del 40esimo anniversario di nascita come Comune autonomo che cade il prossimo 29 aprile. Per l’occasione è previsto un ricco cartellone di eventi per i festeggiamenti dal 27 al 29 aprile.

Fu infatti nella primavera 1985 che il piccolo centro pedemontano, nato originariamente come prolungamento d’altura del più grosso Paterno’, decise di darsi un’autonomia amministrativa.

La Legge regionale n. 20 del 29 aprile 1985 è il documento che ha ufficializzato la separazione di Ragalna da Paternò e ha concesso l’autonomia amministrativa, da allora quella data viene sentita come importante per la piccola comunità ragalnese. 

Da allora, Ragalna, ha visto un decisivo aumento del numero dei suoi abitanti, che si è letteralmente raddoppiato fino agli oltre 4000 registrati in tempi recenti.  Negli anni ’80 la rivendicazione della desiderata autonomia unì in un sogno condiviso le energie dei cittadini stanchi di vedere il proprio territorio come un laterale feudo paternese, considerato solo come luogo di ritiro per fuggire le temperature torride e non come luogo su cui investire in progettualità.

A 40 anni di distanza da allora, Ragalna ha navigato senza scossoni passando da un’amministrazione all’altra con alla guida, in ordine di tempo, i sindaci Cunsolo, Carone,  Castro, Chisari per arrivare fino all’attuale sindaco Nino Caruso, in carica negli ultimi 7 mesi. Da allora, spiega il sindaco “L‘anniversario dell’autonomia amministrativa è percepito come molto importante per noi, per le tante battaglie sostenuteRagalna è una comunità ancora giovane: 40 anni sono pochi, ma è già matura la consapevolezza delle responsabilità che comporta l’autogestione. Ogni sindaco nel tempo ha lasciato la propria impronta. Oggi avvertiamo che la vocazione di Ragalna è quella di qualificarsi come sito di interesse turistico per le sue qualità naturalistiche. Perciò stiamo lavorando in questa direzione…” 

A conferma di quanto detto, il sindaco Caruso anticipa che è in programma  per  i prossimi 9-10 e 11 maggio una Fiera del Turismo alla quale saranno coinvolti numerosi tour operator e agenzie di viaggio e che si è già al lavoro per lanciare il sito sui motori di ricerca on-line.

 

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Catania, Stalla abusiva a zia Lisa, sanzioni per oltre 6mila euro

Solo una settimana fa fermata una corsa clandestina di cavalli a Castiglione di Sicilia

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Controlli a tutela della salute pubblica e del benessere animale nel quartiere Zia Lisa a Catania dove i Carabinieri della Stazione di Librino, insieme ai veterinari dell’ASP di Catania, hanno scoperto una struttura abusiva adibita alla custodia di cavalli, priva dei requisiti igienico-sanitari e amministrativi previsti dalla legge. Durante l’ispezione, sono stati trovati quattro cavalli custoditi in un’area fatiscente, in parte coperta e in parte scoperta, non conforme alle normative vigenti. Due degli animali erano privi di microchip e documentazione sanitaria, violazione che è costata al proprietario una sanzione da 3mila euro. Gli altri due cavalli, sebbene identificati, risultavano intestati a terzi, sollevando ulteriori irregolarità sulla tracciabilità.

I controlli hanno inoltre evidenziato che la struttura non era registrata presso la Banca Dati Nazionale, come imposto per legge: per questa mancanza è stata comminata una multa di 1500 euro. A peggiorare la situazione, l’assenza di documentazione relativa al piano sanitario obbligatorio per prevenire malattie infettive tra gli equidi. Questo ha comportato altre due sanzioni da mille euro ciascuna.Il bilancio complessivo delle multe supera 6mila euro. Per tutelare la salute degli animali, i veterinari dell’ASP hanno disposto il fermo temporaneo dei cavalli. Proseguono intanto i controlli sul territorio per contrastare situazioni analoghe e garantire il rispetto delle norme a tutela degli animali e della salute pubblica.

Ma l’allarme sul maltrattamento degli animali nel catanese non si ferma qui. Solo una settimana fa, come emerge anche da un video diventato virale sui social, si registrava un altro grave episodio. I Carabinieri hanno interrotto una corsa clandestina di cavalli in contrada Cuba, nel comune di Castiglione di Sicilia. Tre persone sono state denunciate. I militari, mentre percorrevano la SP7/2, hanno sorpreso due calessi lanciati a velocità sostenuta lungo la strada, ciascuno con un fantino a bordo e scortati da veicoli e scooter.

 

Alla vista della pattuglia, i partecipanti hanno tentato la fuga, ma l’intervento tempestivo ha permesso di bloccare alcuni di loro sul posto. Le indagini successive hanno portato all’identificazione di un 42enne, un 26enne e un 19enne, tutti residenti a Castiglione di Sicilia. I primi due erano i fantini e organizzatori della gara, mentre il terzo incitava i cavalli a bordo di uno scooter. Un video amatoriale ha confermato la dinamica e i ruoli dei partecipanti. Il 26enne, inizialmente sfuggito al controllo, è stato rintracciato poche ore dopo in un ricovero di via San Vincenzo, nascosto con il cavallo usato nella gara.I tre uomini sono stati denunciati alla Procura di Catania per maltrattamento di animali, reato che punisce l’organizzazione e la partecipazione a corse clandestine.

Due episodi che evidenziano una preoccupante realtà fatta di maltrattamenti e violazioni delle norme a danno degli animali. Le forze dell’ordine assicurano che i controlli proseguiranno senza sosta per contrastare queste pratiche illegali e garantire la tutela della salute pubblica e del benessere degli equidi.

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