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Cronaca

Adrano, spedizione punitiva per parole irriguardose: fermato un 54enne

In manette Francesco Restivo, che si va così ad aggiungere ai sette indagati, nei giorni scorsi, dagli agenti del commissariato adranita

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La polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Francesco Restivo, 54 anni, emessa dalla Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania.  Restivo era ricercato dal 20 maggio scorso ed è stato catturato al culmine di una complessa attività investigativa che ha visto impegnati gli agenti del commissariato di Adrano nell’espletamento di mirati servizi di appostamento e di accurate perquisizioni domiciliari.  Si tratta di un altro indiziato emerso nell’ambito dell’inchiesta che aveva condotto al fermo di iniziativa da parte del personale del commissariato, il 16 maggio scorso, nei confronti di quattro persone ritenute responsabili di tentato duplice omicidio di una donna (M.R.) di anni 37 e di suo figlio (A.D.G.) di anni 19. I fermati allora sono stati Bartolo Restivo, 56 anni (fratello dell’arrestato), Carmela Felice, 51 anni (moglie dell’arrestato), Salvatore Restivo, 24 anni (figlio dell’arrestato e di Carmela Felice) e Salvatore Restivo, 31anni (nipote dell’arrestato).

Successivamente, nella serata di lunedì 18 maggio, sempre gli stessi agenti avevano dato esecuzione al decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Catania nei confronti di altri due indagati: erano stati fermati Salvatore Restivo, 58 anni (altro fratello dell’arrestato) e Fortunata D’Amico di 63 anni (compagna di quest’ultimo).  Il 21 maggio scorso si era costituito Giuseppe Restivo, 32 anni, altro nipote dell’arrestato, poiché colpito dalla medesima ordinanza di custodia cautelare in carcere che ha condotto all’arresto di Francesco Restivo.  Tutte le persone coinvolte nell’indagine fanno parte del cosiddetto gruppo dei “caminanti”, un gruppo nomade diffuso in Sicilia (la comunità più cospicua si trova nel comune di Noto, in provincia di Siracusa), stanziali nel territorio di Adrano ove un intero quartiere è popolato dal gruppo in questione.

La vicenda era scaturita da una banale lite intercorsa tra le vittime del tentato omicidio e Fortunata D’Amico, mamma nonché nonna delle vittime stesse, nel corso della quale queste ultime avrebbero osato rivolgersi con un linguaggio poco riguardoso nei confronti di D’Amico. A quel punto sarebbe intervenuto Salvatore Restivo, compagno della D’Amico, che in un primo momento avrebbe preso a bastonate con un manico di scopa la figlia della sua compagna, e poi successivamente avrebbe organizzato una spedizione punitiva per tentare di uccidere lei e suo figlio. Insieme al proprio figlio, ai suoi due fratelli, alla cognata e a due nipoti infatti, si sarebbero recati presso l’abitazione delle vittime tentando di ucciderli con colpi di arma da fuoco nonché con l’utilizzo di armi improprie quali sassi, una stecca da biliardo, un tondino in ferro e anche un’accetta, lanciati dalla strada all’indirizzo dei due malcapitati, che abitano al primo piano. Sono stati ritrovati, infatti, i segni dell’impatto dei proiettili nel soffitto dell’abitazione, nonché gli strumenti atti ad offendere all’interno dell’abitazione stessa.

 

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Cronaca

Adrano, in città per girare videoclip di cantante neomelodico, foglio di via per sei pregiudicati catanesi

Il sindaco Fabio Mancuso esprime, anche a nome della Giunta comunale, la sua gratitudine e le sue congratulazioni al Questore di Catania, Giuseppe Bellassai, e agli agenti del locale Commissariato di Polizia, per il tempestivo e risolutivo intervento svolto sul territorio

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Si sono recati ad Adrano “invadendo” una parte della trafficata via Alcara Li Fusi per partecipare alla realizzazione di un videoclip del loro beniamino musicale, un cantante neomelodico, da realizzare in strada, senza alcuna autorizzazione.

 

A mettere fine all’improvvisato allestimento del set sono stati gli agenti della Polizia di Stato del locale commissariato che hanno notato un folto gruppo di persone in sella ad una ventina di scooter e a bordo di due auto.

Non appena hanno visto la volante del commissariato, i giovani sui mezzi a due ruote hanno subito messo in moto per sfrecciare a tutta velocità tra le auto, prendendo direzioni diverse, anche contromano, per dileguarsi tra le vie limitrofe, in modo da far perdere le loro tracce.

I poliziotti hanno intimato l’alt ai conducenti delle due autovetture per procedere ad un controllo dei nove soggetti occupanti e comprendere cosa stesse accadendo, anche in considerazione della sconsiderata reazione delle persone sugli scooter che, con la loro condotta, hanno creato un serio e concreto pericolo per l’incolumità degli altri utenti della strada, a cominciare dai pedoni, vista la presenza nella via di molte abitazioni, di attività commerciali e di due istituti scolastici.

 

Le persone controllate, tutte provenienti da Catania, hanno spiegato ai poliziotti di trovarsi ad Adrano per girare il video di un cantante neomelodico con centinaia di followers, da pubblicare su un noto social network particolarmente frequentato dai giovani.

Dai controlli eseguiti nell’immediatezza nella banca dati in uso alle forze di Polizia, sei componenti del gruppo in trasferta ad Adrano sono risultati pluripregiudicati per reati di particolare allarme sociale. Uno di loro aveva precedenti per associazione mafiosa e numerose condanne per reati molto gravi, tra cui anche omicidio, mentre gli altri annoveravano diversi precedenti per reati contro il patrimonio, la persona, la pubblica amministrazione ed in materia di stupefacenti.

 

Le modalità di svolgimento dell’iniziativa e l’assembramento non autorizzato hanno rappresentato un serio pericolo per il mantenimento della sicurezza pubblica e, pertanto, i poliziotti del Commissariato di Adrano hanno trasmesso tutte le risultanze dell’attività di controllo alla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Catania, proponendo l’adozione del foglio di via obbligatorio dalla città di Adrano.

 

A conclusione dell’attività istruttoria svolta dai poliziotti della Divisione Anticrimine, il Questore di Catania ha emesso sei fogli di via obbligatori, con cui è stato fatto divieto ai sei pregiudicati catanesi di tornare nella città di Adrano per un periodo di 2 anni.

 

Il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso esprime, anche a nome della Giunta comunale, la sua gratitudine e le sue congratulazioni al Questore di Catania, Dott. Giuseppe Bellassai, e agli agenti del locale Commissariato di Polizia, per il tempestivo e risolutivo intervento svolto sul territorio adranita il mese scorso. A seguito dell’intervento degli agenti di Polizia, Il Questore di Catania ha, infatti, emesso un divieto, per due anni, di ritorno nel territorio adranita.

“Ringrazio il Questore Bellassai e la Polizia di Stato del Commissariato di Adrano, diretto dal dott. Vincenzo Sangiorgio, per la grande attenzione che dedicano al nostro territorio”, ha dichiarato il Sindaco Mancuso. “La prontezza con cui sono intervenuti dimostra un impegno costante a tutela dei cittadini. L’emissione di questo provvedimento è un segnale forte e chiaro: Adrano non è un territorio dove si può agire indisturbati e la sicurezza dei nostri concittadini è una priorità assoluta”.

Il Sindaco, inoltre, sottolinea l’importanza della collaborazione tra le istituzioni locali, associazionismo e le forze dell’ordine: “Solo attraverso una sinergia efficace possiamo garantire una città sicura. Noi continueremo a lavorare fianco a fianco con la Polizia per prevenire e contrastare ogni forma di illegalità e garantire la civile convivenza ad Adrano”.

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Cronaca

Paternò, controlli in città: blitz ex “Velodromo”, identificati 5 stranieri

Sono state pattugliate vie d’accesso, strade e piazza. Elevate sanzioni per 10 mila euro

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Come anticipato questa mattina dalla nostra testata giornalistica un controllo straordinario del territorio è stato eseguito dalla Polizia di Stato, nella serata di ieri, a Paternò con la finalità di prevenire e contrastare fenomeni di illegalità diffusa, a garanzia dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini.

I diversi e capillari servizi sono stati coordinati dai poliziotti del commissariato  di Adrano e hanno visto impegnati, in diverse occasioni, anche gli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” e gli agenti della Polizia Locale.

I controlli sono stati orientati non soltanto alla verifica del rispetto delle norme del Codice della Strada per prevenire e contrastare casi di condotte illecite alla guida, ma hanno permesso anche di verificare la posizione di alcuni stranieri sul territorio nazionale, rappresentando, altresì, un concreto deterrente nei confronti di malintenzionati in agguato nella commissione di reati predatori.

In particolare, nei controlli di ieri, iniziati nel pomeriggio e conclusi a notte fonda, i poliziotti hanno compiuto un blitz nell’ex Velodromo Salinelle dove è stata constatata la presenza di alcuni stranieri, accampati in vari punti della struttura in disuso, in condizioni precarie dal punto di vista igienico-sanitario. Infatti, gli stranieri presenti dormivano in giacigli di fortuna, a terra, nel degrado, in mezzo a cumuli di rifiuti di ogni genere.

Cinque stranieri, di nazionalità marocchina, sono stati identificati in modo da verificare la loro posizione sul territorio nazionale. Dagli accertamenti compiuti, tre di loro sono risultati sprovvisti di regolare permesso di soggiorno e, pertanto, sono stati accompagnati in Commissariato per i necessari adempimenti: uno di loro, richiedente asilo in attesa di permesso di soggiorno, dovrà chiarire la propria posizione presso l’Ufficio Immigrazione della Questura, mentre per gli altri due si è provveduto ad avviare l’iter finalizzato all’espulsione perché privi di qualunque titolo per permanere sul territorio nazionale.

Già, nei precedenti controlli, un’attenzione particolare è stata riservata ai Quattro Canti e a piazza Indipendenza, luogo di ritrovo di diverse persone, soprattutto straniere, nel tardo pomeriggio e in serata. Tra gli stranieri controllati, uno, di nazionalità magrebina, è risultato irregolare nel territorio dello Stato e, pertanto, sono state avviate le procedure per l’espulsione.

Un altro aspetto, particolarmente incisivo, ha riguardato gli accertamenti in diversi locali pubblici e, nello specifico, è stato controllato un chiosco-bar particolarmente affollato, verificando i 22 avventori presenti in quel momento in modo da accertare eventuali precedenti penali e di polizia.

I poliziotti del Commissariato, del Reparto Prevenzione Crimine e gli agenti della Polizia Locale hanno istituito, anche ieri sera, diversi posti di controllo in piazza Umberto, piazza Regina Margherita e piazza Santa Barbara.

Nella sola serata di ieri sono state identificate 150 persone, di cui 20 con precedenti, e controllate 63 autovetture, contestando 10 violazioni al Codice della Strada; in particolare, 5 per assenza della revisione periodica con la sospensione del mezzo dalla circolazione, 2 per assenza di copertura assicurativa per la responsabilità civile che ha fatto scattare il sequestro amministrativo e 1 per guida senza patente perché mai conseguita, con sanzioni pari a quasi 10 mila euro che si aggiungono ad altre sanzioni di pari importo già contestate nelle scorse settimane.

Nel corso del pattugliamento fisso e dinamico, in queste ultime settimane, i poliziotti hanno identificato complessivamente, 466 persone, di cui 85 già note alle forze dell’ordine per precedenti penali e di polizia, e hanno controllato 228 veicoli, tra auto e scooter, rilevando diverse infrazioni al Codice della Strada che hanno portato ad elevare quasi 40 verbali.

Nei prossimi giorni, la Polizia di Stato proseguirà le attività di controllo straordinario del territorio in tutti i Comuni della provincia.

 

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