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ARS, legge di stabilità, riprendono domani pomeriggio i lavori in aula

Alla vigilia di Natale il Governo era stato “impallinato” su un emendamento del Partito Democratico

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Tornerà a riunirsi domani alle ore 15 l’Assemblea Regionale Sicilia chiamata ad approvare la legge finanziaria. Alla vigilia di Natale la seduta era stata sospesa dopo l’approvazione con il voto segreto e con il parere contrario del governo (34 sì e 33 contrari) di un emendamento del Pd all’articolo 11 che riguarda un fondo di due milioni di euro a disposizione dell’assessorato alla Famiglia e destinato a finanziare manifestazioni ed eventi. La modifica proposta dal Pd prevede la stesura semestrale di una relazione, da inoltrare alla competente commissione dell’Ars, sull’utilizzo dei fondi. Prima che i lavori venissero sospesi, l’Aula aveva approvato l’articolo 5 del testo, che contiene un indennizzo di 18 mila euro l’anno al personale sanitario operante nelle sedi disagiate come contributo alle spese per alloggio e trasporto. La copertura totale è di 10 milioni l’anno dal 2025 al 2027.

Il rinvio della seduta ha scatenato le critiche dell’opposizione. “Schifani ora spieghi ai siciliani che la manovra non è stata esitata non per le barricate delle opposizioni contro una manovra, pur indecente, ma per colpa di un governo che non riesce a parlare con la sua maggioranza dentro la quale le spaccature sono evidentissime. É prevalsa la ragione politica sugli interessi dei siciliani- ha detto il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca- Per la Sicilia è l’ennesima occasione sprecata. Hanno tenuto in ostaggio per ore il Parlamento e i dipendenti dell’Ars, rinviando a dopo Natale, sperando in un clima più disteso per evitare lo spettro della gestione provvisoria che, a questo punto, comunque non mi sento di escludere”.

“Ancora una volta la maggioranza va in frantumi. Mentre la maggioranza fuggiva, il gruppo del Partito Democratico con senso di responsabilità è sempre rimasto in aula, insieme con le altre forze di opposizione. Restiamo fermi sulla nostra posizione se il governo intende presentare un maxi emendamento, si individuino poche norme di alto profilo per provare a dare risposte vere alle emergenze della Sicilia. Ci auguriamo che alla riapertura dei lavori, il 27 dicembre, prevalga il buonsenso”, così Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars.

“Non c’è nessuna frattura nella maggioranza sulla legge di stabilità regionale”. Lo afferma Salvo Geraci, capogruppo della Lega che si dice “convinto che entro il 28 dicembre approveremo definitivamente l’intera manovra e che si trovi un accordo complessivo anche sulle norme del maxi emendamento. Capisco Pd e Cinquestelle-aggiunge-che ad ogni piccolissima difficoltà d’Aula parlano di cataclismi nella maggioranza Schifani, ma facciano il Natale tranquilli perché siamo determinati a varare la legge di Stabilità entro l’anno”.

“Abbiamo assistito a una situazione preoccupante: la maggioranza è in balia di quattro prezzolati. Mi dispiace dirlo, ma è la verità. Analizzando le votazioni, è evidente che sono mancati numeri importanti all’interno della stessa maggioranza, con una media di 10-12 franchi tiratori. Questo non è un segnale di crisi politica, ma di ricatto, di chi alza il prezzo nel momento in cui si accorge di avere potere contrattuale”, commenta il leader di Snc e deputato all’Ars, Cateno De Luca

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Violenza di genere, i deputati regionali di FI Gennuso e Pellegrino, presentano mozione

I due parlamentari propongono una formazione obbligatoria per giornalisti e professionisti, introduzione dell’educazione affettiva nelle scuole, richiesta di sanzioni nazionali contro la pubblicità che usa il corpo femminile come un oggetto

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Prevenzione culturale, sostegno alle vittime e riforme giudiziarie al centro di una mozione parlamentare presentata dai deputati di Forza Italia Riccardo Gennuso e Stefano Pellegrino, capogruppo all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), al fine di proporre una serie di iniziative e provvedimenti per contrastare la violenza di genere e i femminicidi.

Mozione che mira ad intervenire su più fronti: dalla formazione obbligatoria per giornalisti e professionisti coinvolti nella gestione dei casi di violenza, all’introduzione dell’educazione affettiva nelle scuole, fino alla richiesta di sanzioni nazionali contro la pubblicità che oggettivizza il corpo femminile. “La violenza di genere non è un’emergenza sporadica, ma un fenomeno strutturale radicato in disuguaglianze culturali e normative” hanno dichiarato i due firmatari. “Serve un piano che agisca sulle cause profonde: stereotipi tossici, linguaggio e spesso rappresentazione mediatica distorti e carenze educative, senza dimenticare il rafforzamento del sistema giudiziario e dei servizi sociali”.

La mozione articola le sue proposte su due livelli: azioni regionali e sollecitazioni al Governo nazionale.

Sul piano nazionale, spicca la proposta di corsi di formazione per tutti i professionisti (fra cui vengono indicati anche i giornalisti) coinvolti a vario titolo nella prevenzione o gestione dei casi di femminicidio. L’obiettivo specifico, per quanto riguarda gli operatori dell’informazione, è quello di garantire un linguaggio mediatico corretto, evitando narrazioni che associano il femminicidio a presunti “raptus” o “amori malati”, sminuendo la premeditazione o colpevolizzando indirettamente le vittime.

Ma non solo, proposta anche l’introduzione di percorsi obbligatori di educazione affettiva e relazionale in tutte le scuole, con un monte ore dedicato alla prevenzione della violenza di genere.  Altro elemento caratterizzante è la richiesta al Governo nazionale di rivedere le norme sulla comunicazione pubblicitaria, introducendo sanzioni efficaci per le campagne che riducono le donne a oggetti o perpetuano stereotipi di genere.   Accanto alle proposte preventive, la mozione sollecita interventi repressivi: l’introduzione del reato autonomo di femminicidio nel Codice penale, con pene più severe, e il rafforzamento degli organici di questure, uffici giudiziari e servizi sociali che gestiscono i casi di “codice rosso”.

Sul piano regionale, si chiede la creazione di un Osservatorio permanente sulla violenza di genere, incaricato di monitorare il fenomeno, raccogliere dati e segnalare rappresentazioni sessiste nei media locali e di potenziare i centri antiviolenza siciliani e di istituire protocolli integrati tra Comuni, ASP e scuole per identificare precocemente situazioni a rischio, con particolare attenzione alle aree periferiche e ai contesti socialmente vulnerabili.

“Combattere i femminicidi richiede coraggio: quello di investire nella cultura, di sfidare stereotipi radicati e di pretendere giustizia tempestiva. Con questa mozione, vogliamo dare un segnale chiaro: basta vittime, basta complicità” cosi concludono Gennuso e Pellegrino

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Biancavilla, Monte Calvario: interrogazione di Adorno (M5S) all’Ars

“Dopo 25 anni di attese, vogliamo sapere come stanno realmente procedendo i lavori”

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Un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza sulla bonifica di Monte Calvario. A presentarla è Lidia Adorno, deputata del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana, che chiede trasparenza sull’andamento dei lavori di messa in sicurezza e ripristino ambientale nella cava contaminata nel territorio di Biancavilla. Nella cava di Monte Calvario, a lungo utilizzata per l’estrazione di pietrisco lavico, nel 1997 è emerso il problema della pericolosa presenza  di fluoro-edenite,  minerale cancerogeno simile all’amianto.

Nonostante l’inserimento del sito tra quelli di Interesse Nazionale (SIN) nel 2001, i lavori di bonifica sono partiti solo a gennaio 2025, dopo anni di ritardi e rimpalli istituzionali. “Venticinque anni di promesse non mantenute, poi l’avvio del cantiere. Ora è il momento della verità. Vogliamo sapere, dichiara Adorno – come il governo regionale, guidato da Renato Schifani, stia monitorando l’esecuzione dei lavori e quali garanzie può offrire ai cittadini. Finalmente qualcosa si è mosso – prosegue la deputata pentastellata – ma è fondamentale sapere come si sta operando, quali misure di sicurezza sono state adottate e, soprattutto, quando verrà completata l’opera”.

La parlamentare denuncia il lungo silenzio istituzionale che ha accompagnato un’emergenza sanitaria silenziosa e, con la sua interrogazione, chiede risposte puntuali: dallo stato di avanzamento dei lavori alle modalità con cui si sta evitando una nuova dispersione di polveri pericolose. “Non vogliamo dichiarazioni vaghe – conclude – ma dati certi, accessibili e verificabili. Biancavilla ha già pagato un prezzo altissimo. Ora servono controllo, trasparenza e rispetto per i cittadini”.

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