Cronaca
Atteso il verdetto della Cassazione sull’uccisione di Giordana Di Stefano
L’ex compagno della ragazza di Nicolosi, Luca Priolo, era stato condannato a 30 anni di carcere
Mancano poche ore. Domani è il giorno del verdetto finale per Luca Priolo, il 28enne che nella notte tra il 6 e il 7 ottobre del 2015 uccise, con 48 coltellate, Giordana Di Stefano. È attesa la sentenza della Corte di Cassazione, chiamata ad esprimersi e mettere così fine alla vicenda giudiziaria, ma resterà per i familiari, per la mamma, Vera Squatrito, uno squarcio aperto nel cuore che non potrà mai sanarsi.
Giordana è stata barbaramente uccisa a soli 20 anni. Quella maledetta sera aveva deciso di accettare l’ennesima richiesta di Luca Priolo di un chiarimento, invece, Giordana, non è più tornata a casa, dalla sua famiglia, dalla sua bambina, lasciata a soli 4 anni, avuta proprio dalla relazione con colui che poi si rivelerà il suo assassino.
Domani si saprà se la Corte Suprema confermerà la sentenza, emessa lo scorso gennaio, dalla terza sezione della Corte d’Assise d’appello di Catania, che ha condannato Luca Priolo, a 30 anni di reclusione.
In secondo grado è stato riconosciuto anche un risarcimento alle parti civili: i genitori, la sorella e la figlia della vittima, con la bambina che oggi porta il cognome della madre.
Dalla morte di Giordana, la mamma, Vera Squatrito, ha iniziato la sua battaglia, per chiedere giustizia. Non solo. Con l’obiettivo di diffondere la cultura del rispetto, soprattutto tra i giovani, ha avviato una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, nel corso di incontri pubblici, condotta insieme a Giovanna Zizzo, anche lei privata dall’affetto della figlia Laura, di 12 anni, uccisa dal padre ed ex marito di Giovanna, Roberto Russo, nell’agosto del 2014.
E su facebook Vera Squatrito, nel suo ultimo post di questa mattina, parlando proprio a Giovanna Zizzo, scrive: «Stamattina amica mia il destino ci ha fatto separare, io sarò nella scuola di Lauretta e tu sarai in quella di Giordy. Sarà difficile perché ci saranno i ricordi che ci faranno mancare il fiato. Ma noi troveremo la forza per gridare e dare voce alle nostre bimbe».

Cronaca
Nicolosi, fermato in una villetta ladro che aveva chiavi di casa,rubate da dentro auto
L’uomo è accusato di furto aggravato e tentato furto in abitazione, d’intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli

Furto aggravato e tentato furto in abitazione, d’intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli. Sono i reati contestati ad un uomo di 47 anni di Catania, arrestato dai carabinieri del comando stazione di Nicolosi. Per il 47enne le manette ai polsi sono scattate mentre cercava di entrare in un’abitazione in via Vincenzo Monti; da quanto accertato dalle forze dell’ordine l’uomo sarebbe stato in possesso delle chiavi di casa, poiché il 47enne le avrebbe poco prima rubate all’interno di una Fiat Panda parcheggiata a Catania, in via Teocrito, nei pressi della “fera o’ luni”.
Nel corso di uno dei servizi di controllo del territorio i carabinieri hanno notato l’uomo aggirarsi con fare sospetto all’interno del giardinetto presente dentro la villetta . Il 47enne alla vista dei militari ha cercato di nascondersi tra la vegetazione, attirando ancor di più l’attenzione dei carabinieri che subito si sono avvicinati per approfondirne il controllo. Vistosi scoperto ha così cercato di fuggire dal portoncino d’ingresso del villino, ma è stato bloccato dai militari che, dopo averlo perquisito, hanno rinvenuto nella tasca della sua giacca proprio il mazzo di chiavi, corrispondenti a quelle d’ingresso dell’abitazione, trafugato dall’auto della proprietaria di casa.
All’interno dell’autovettura del ladro, una Ford Ka, i militari hanno scoperto sotto il sedile lato guida un cassette all’interno del quale sarebbero stati occultati un grimaldello, un disturbatore di frequenze radio (il cosiddetto “jammer”) e 17 chiavi di sicurezza (di altre abitazioni), probabilmente provento di altri analoghi furti. Le immediate indagini dei carabinieri hanno ricostruito il modus operandi del ladro : quest’ultimo sarebbe stato solito osservare la vittima, azionando il jammer solo al momento dell’abbandono del veicolo, al fine d’impedire la chiusura centralizzata degli sportelli e quindi introdursi nell’autovettura, impossessandosi delle chiavi di casa incautamente lasciatevi all’interno dell’abitacolo.
Sarebbe stato facile per l’uomo, dopo aver individuato attraverso la carta di circolazione del veicolo l’ubicazione della casa del proprietario, recarvisi per saccheggiarla in tutta tranquillità e con il minimo rischio di essere visto da qualcuno. Il ladro è stato così arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari, confermati poi dall’autorità giudiziaria in sede di convalida anche con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Cronaca
Milo, sciame sismico con un terremoto di magnitudo 4.0 avvertito dalla popolazione
Il sisma è stato preceduto da un evento di magnitudo 2.8 alle 6:34 e successivamente sono stati localizzati altri 6 eventi di magnitudo compresa tra 2.5 e 1.6.

Trema la terra ai piedi dell’Etna . Un sisma di magnitudo 4.0 è stato registrato alle 6.44 dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nei pressi del Monte Centenari, in territorio di Milo. L’epicentro è stato localizzato nella Valle del Bove, a 6 km da Milo con ipocentro a una profondità di circa 6 km. Il terremoto è stato preceduto da un evento di magnitudo 2.8 alle 6:34 e successivamente sono stati localizzati altri 6 eventi di magnitudo compresa tra 2.5 e 1.6. La scossa di magnitudo è stata avvertita dalla popolazione nei comuni di Sant’Alfio, Zafferana Etnea, Santa Venerina, fino a Giarre e Riposto.
Le scosse registrate hanno un epicentro posto tra Monte Centenari e Monte Scorsone. Da un punto di vista della sismicità storica nell’area epicentrale attuale non sono avvenuti in passato eventi molto forti, contrariamente a quanto riportato per i settori orientale e meridionale. “La profondità degli ipocentri, intorno ai 5 km, non sembra correlare lo sciame sismico direttamente all’ultima attività eruttiva- ha scritto Alessandro Bonforte dell’Ingv sulla propria pagina social- Ma di certo si osserva da un po’ una ricarica del sistema di alimentazione del vulcano anche da altri dati. Sarà il magma che spinge o sarà la tettonica? Le indagini sui meccanismi, già avviate, potranno fornire altri indizi”.
Aggiornamento ore 16.30
Poco prima delle ore 14 di oggi come riferiscono dall’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia lo sciame sismico è cessato del tutto.
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