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Cronaca

Belpasso, sulla morte di Simone D’Arrigo c’è l’intervento del legale della famiglia

“Con amarezza i familiari hanno letto titoli di giornali e post sui social che attribuiscono la scomparsa del figlio a “sfide” o “giochi di morte”, solo la Procura può fare luce sull’accaduto” ha affermato l’avvocato Luca Enrico Blasi

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Sulla morte di Simone D’Arrigo, il 16enne caduto da un’altezza di 15 metri da un lucernario al centro commerciale “Etnapolis” c’è da registrare la presa di posizione della famiglia D’Arrigo che, attraverso il proprio legale, l’avvocato Luca Enrico Blasi, stoppa “qualsiasi” ricostruzione relativa alla tragedia di Simone. “Con amarezza hanno letto titoli di giornali e post sui social che attribuiscono la scomparsa del figlio a ‘sfide’ o ‘giochi di morte’, ipotesi non suffragate da alcun elemento certo. I primi a voler conoscere la verità sull’accaduto sono loro stessi e per tale motivo attendono gli esiti delle indagini della Procura della Repubblica che ritengono possa essere l’unica Istituzione che può far luce sull’accaduto” ha sostenuto l’avvocato Blasi.

“Nonostante l’attenzione pubblica sul caso, in questo momento non ritengono di rilasciare dichiarazioni, se potranno essere utili alle indagini, per quel poco di cui sono a conoscenza, lo faranno con le autorità preposte a svolgere le indagini anche attraverso il mio ausilio auspicando che cessi la divulgazione di notizie non supportate da elementi certi anche al fine di tutelare il loro dolore e garantire il corretto svolgimento delle indagini” ha concluso il legale della famiglia D’Arrigo.

Cronaca

Catania, guida ubriaco, carabinieri denunciano 26enne e gli ritirano la patente

E’ stato rilevato un tasso alcolemico pari a 2,00 g/l, ben oltre il limite consentito dalla normativa vigente

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Guida ubriaco e poi scende dall’auto e cammina lungo la strada mettendo a repentaglio la sua incolumità e quella degli altri utenti della strada. Uno straniero di 26 anni residente a Motta Sant’Anastasia è stato individuato e denunciato dai carabinieri del nucleo radiomobile di Catania, impegnati in un servizio di controllo del territorio nella zona di Nesima.

Poco prima, a notare il giovane era stato un passante che ha lanciato l’allarme al numero unico per le emergenze 112 che ha innescato l’intervento dei militari dell’Arma.

I carabinieri hanno individuato il 26enne quando già era risalito a bordo della sua auto di grossa cilindrata, mentre stava tentando di andare via. Una volta bloccato si è proceduto all’accertamento con l’etilometro che ha rilevato un tasso alcolemico pari a 2,00 g/l, ben oltre il limite consentito dalla normativa vigente.

I militari hanno cosi proceduto al ritiro della patente di guida del 26enne e all’affidamento dell’autovettura a una ditta autorizzata al recupero mezzi. L’uomo è stato preso in carico da alcuni parenti.  I carabinieri sono impegnati in una serrata attività di prevenzione della guida in stato di ebbrezza, soprattutto nelle ore notturne e nei fine settimana, quando il rischio di comportamenti pericolosi alla guida aumenta sensibilmente.

L’assunzione di alcol, infatti, compromette gravemente i riflessi, la percezione del pericolo e la capacità di reazione, trasformando ogni spostamento su strada in una potenziale tragedia.

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Cronaca

Catania, PD esprime solidarietà alle persone “queer” aggredite in città

“Assaliti”, la notte del 26 aprile scorso in piazza Alcalà, tre giovani che sono stati “brutalmente insultati e picchiati da un branco di bulli” dice la segretaria provinciale Maria Grazia Leone

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“Quanto accaduto  è inaccettabile.”

Esordisce cosi la nota del Partito Democratico Provinciale, a firma della segretaria Maria Grazia Leone, a seguito dell’aggressione omofoba avvenuta la notte del 26 aprile scorso in piazza Alcalà, a Catania, dove tre giovani sono stati  brutalmente insultati e picchiati da un branco di bulli.

 

“Esprimiamo piena solidarietà alle persone aggredite e ribadiamo con fermezza che ogni forma di discriminazione, odio e violenza omolesbobitransfobica va contrastata senza esitazioni, con strumenti politici, culturali e istituzionali. Solo una città accogliente può essere una città sicura. Non ci sono alternative.”

Cosi continua il Partito Democratico catanese che ribadisce “saremo sempre al fianco di chi lotta per la libertà, i diritti e la dignità, e di chi, semplicemente, sceglie di vivere e rimanere in questa città, rivendicando il diritto alla serenità.”

“Ci auguriamo – conclude la nota – che i responsabili vengano chiamati a rispondere nelle sedi opportune e siano messi nelle condizioni di comprendere la gravità di quanto commesso.”

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