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Cronaca

Biancavilla, aggravamento misura detentiva per un 34enne condannato per furto

L’uomo ha più volte violato gli obblighi previsti dalla misura meno afflittiva del carcere, mantenendo una condotta incompatibile con il beneficio ottenuto di espiare la pena ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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Aggravamento della pena per un 34enne di Biancavilla il quale stava scontando ai domiciliari una pena a 5 anni e 4 mesi di reclusione; il GIP però ha disposto la revoca del beneficio degli arresti domiciliari e il conseguente trasferimento in carcere perchè avrebbe violato in più di una circostanza le disposizioni della detenzione in casa.

L’uomo si era reso colpevole di furti con il metodo della “spaccata”, compiuti con altri complici, ai danni di alcuni esercizi commerciali e, per questo, è stato prima individuato e arrestato dagli agenti del commissariato di  Adrano e, poi, condannato per furto aggravato. Ma l’uomo ha più volte violato gli obblighi previsti dalla misura meno afflittiva del carcere, mantenendo, in sostanza, una condotta incompatibile con il beneficio ottenuto di espiare la pena agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico.

Nello specifico, il biancavillese sarebbe stato solito ricevere in casa persone non autorizzate e, cosa ancor più grave, si è reso responsabile del reato di evasione. In quest’ultimo caso, l’uomo ha lasciato la sua abitazione per recarsi ad Adrano a casa dell’ex moglie, non per una visita di cortesia ma per rivolgere minacce e insulti. In quella circostanza, il 34enne è stato fermato giusto in tempo grazie all’immediato intervento dei poliziotti del Commissariato di Adrano.Sulla scorta dell’attività svolta dagli agenti della Polizia di Stato, la Procura di Catania ha chiesto e ottenuto l’aggravamento della misura.

Cronaca

Ss284, due morti nell’incidente auto-camion di oggi

“E’ stato terribile non poter soccorrere il conducente del camion che nel frattempo andava in fiamme” racconta una testimone. “Occorre subito uno spartitraffico in cemento” scrive un cittadino su Facebook

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Un bilancio pesantissimo, due morti carbonizzati, quello dell’incidente verificatosi intorno alle 11:00 di oggi sulla Ss284 tra Santa Maria di Licodia e Paternò poco distante dalla svincolo di Scalilli. Ad essere coinvolti un’auto con alla guida un 80enne di Paternò e un camion che trasportava materiale di risulta (e non un’autocisterna come era inizialmente trapelato) con alla guida un 40 enne di Motta Camastra. Secondo le prime ricostruzioni sembrerebbe che l’auto con alla guida l’ottantenne che procedeva in direzione Catania (ma si tratta solo di una ipotesi, al momento la più accreditata fatta dalle forze dell’ordine anche se non si escludano altre) abbia invaso, per cause al vaglio della Polizia Municipale di Paternò che dovrà definire l’esatta dinamica dell’incidente,  la corsia di marcia opposta sulla quale viaggiava il camion. L’impatto è stato violentissimo con il conducente del camion che nel tentativo di evitare l’auto avrebbe dato un colpo di sterzo impattando poi contro il muro di delimitazione della strada e disperdendo sull’asfalto il materiale trasportato. Poi le fiamme e la densa coltre di fumo nero, che hanno avvolto i due veicoli non lasciando scampo ai due occupanti rimasti intrappolati tra le lamiere. Le fiamme, si sono poi propagate anche nelle vegetazione limitrofa al luogo dell’incidente. Sul posto, allertati dalle tante chiamate al Numero Unico per l’Emergenza 112, sono giunti i Vigili del Fuoco dei distaccamenti di Adrano e Paternò, la Polizia Municipale di Paternò, i Carabinieri e i soccorritori del 118. A levarsi in volo dal Cannizzaro di Catania anche l’elisoccorso che dopo alcuni giri sopra il luogo dell’incidente ha fatto rientro a Catania senza nemmeno atterrare. Un segnale, questo, che non c’era più nulla da fare, in questa ultima – l’ennesima – tragedia dell’asfalto che si verifica su questa maledettissima strada che negli anni ha fatto registrare decine e decine di morti. Sul posto è anche intervenendo una gru dei Vigili del Fuoco per rimuovere il mezzo pesante. “E’ stato terribile non poter soccorrere il conducente del camion che nel frattempo andava in fiamme” racconta una testimone. “Occorre subito uno spartitraffico in cemento” scrive un cittadino su Facebook. La strada al momento rimane chiusa facendo registrare disagi agli automobilisti in entrambe le direzioni di marcia.

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Cronaca

Catania, pedone investito nei pressi della cittadella universitaria

Si tratta di una 22enne travolta nel pomeriggio di ieri e si trova ricoverata all’ospedale San Marco

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foto pagina social- Enrico Trantino -sindaco Catania

E’ ricoverata in prognosi riservata al San Marco di Catania di Catania la studentessa universitaria di 22 anni di nazionalità irlandese  che è stata investita da un’auto, poco prima delle 17.30, mentre attraversava la Circonvallazione nei pressi della cittadella universitaria. La giovane è residente in città, ma non risulterebbe iscritta negli elenchi dell’Erasmus dell’Università, probabilmente potrebbe frequentare  un altro corso di studi internazionale.

La ragazza, da quanto si apprende al momento dell’attraversamento si trovava sulle strisce pedonali all’inizio di Viale Andrea Doria.  Il conducente dell’auto che l’ha investita, una Smart, si è fermato prestando i primi soccorsi. La ragazza stava attraversando la carreggiata in direzione Misterbianco quando il veicolo, per cause ancora da accertare, l’ha travolta.

Sul posto l’ambulanza del 118 che ha trasportato la giovane al pronto soccorso del Policlinico da dove successivamente è stata trasferita al San Marco dove è  ricoverata in prognosi riservata. Per i rilievi la polizia municipale di Catania che ha effettuato i rilevi del caso e sentito coloro che avessero assistito all’incidente per ricostruirne l’esatta dinamica.

Meno di un anno addietro, il 7 novembre del 2023, sempre lungo la Circonvallazione perse la vita Chiara Adorno, studentessa 18enne di Solarino che frequentava all’università di Catania il corso di laurea in Scienze Biologiche.  Pochi anni prima, nel 2017, più o meno nello stesso tratto stradale, era morto in circostanze simili un altro studente, Danilo Di Majo, originario di Enna.

“Hannah, la ragazza irlandese, investita mentre attraversava la circonvallazione sulle strisce pedonali, all’inizio di viale Andrea Doria, è stata sottoposta a intervento- a scriverlo il sindaco di Catania Enrico Trantino sulla propria pagina social- Le sue condizioni sono stabili, ma rimane in prognosi riservata. Per adesso mi preoccupo di conoscere l’evoluzione del suo stato, pregando perchè guarisca. Sento però il dovere di intervenire, per il timore che la comprensibile emotività possa distorcere la realtà.

Ci rimproverano di non avere realizzato il sovrappasso di cui si parlò dopo la morte di Chiara. L’attraversamento in cui si è verificato l’evento di ieri non c’entra nulla con quello in cui è avvenuto l’incidente lo scorso anno. Su quest’ultimo, su parere unanime dei tecnici, abbiamo ritenuto sufficiente l’installazione dei t-exspeed e l’illuminazione delle strisce al momento del verde pedonale- scrive ancora Trantino- Da quel momento tutti si fermano e rispettano il rosso e, a detta di tutti, anche per la presenza dei nuovi autovelox, la circonvallazione è in sicurezza come non lo è mai stata prima. Questo non significa che non possa accadere nulla, come l’esperienza di ieri ci ha dimostrato.

La fatalità, l’imponderabile, è sempre in agguato e non esistono rimedi definitivi. Ma è fuorviante parlare del sovrappasso, in passato rimosso da altra amministrazione (ma in effetti non utilizzato da nessuno), come soluzione a tutti i mali: anche ove fosse esistito, si trova in altro tratto di strada e non avrebbe evitato quel che è successo. Qualcuno ha commentato l’attivazione dei nuovi presidi di sicurezza da noi istallati sulla circonvallazione, come il frutto della nostra volontà di “fare cassa”. Forse, quando parliamo della vita di persone, dovremmo essere più cauti e moderati, e pensare che contravvenzionare chi non rispetti i divieti sia solo il modo più efficace per indurre al rispetto delle regole” si conclude cosi il post di Trantino.

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