Ad Adrano gli agenti del locale commissariato hanno denunciato un 32enne che, nel primo pomeriggio di domenica scorsa, si è intrufolato nel cantiere edile finalizzato alla ricostruzione di una scuola in via 1° Maggio.
Sono stati alcuni cittadini a segnalare alla Sala Operativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano la strana e sospetta presenza di un uomo con un berretto da baseball e una bandana al viso, utilizzati probabilmente per camuffare i propri tratti somatici e non essere riconosciuto. In pochi minuti, una volante del Commissariato ha raggiunto il cantiere dove, da diversi mesi, sono in corso i lavori per la realizzazione della nuova sede del plesso “Patellaro” dell’Istituto comprensivo “Guzzardi”.
I poliziotti hanno notato all’interno del cantiere la presenza ingiustificata dell’uomo. Non appena si è accorto della presenza della Polizia, il 32enne ha tentato maldestramente di fuggire, superando la recinzione del cantiere, cercando di far perdere le proprie tracce tra le vie della parte alta del centro cittadino.
I poliziotti sono riusciti a fermarlo e a condurlo in commissariato per tutti gli accertamenti del caso. L’uomo, con diversi precedenti di Polizia, aveva nascosto nel borsello alcuni arnesi atti allo scasso, una cesoia e una tenaglia, con ogni probabilità utilizzati per introdursi nel cantiere per portare via materiali o cavi di rame. Una volta completate le verifiche, i poliziotti hanno denunciato il 32enne adranita per il reato di tentato furto aggravato in danno di cantiere destinato a opera pubblica.
Un ulteriore intervento dei poliziotti del Commissariato di Adrano è stato effettuato il giorno seguente quando, una volante impegnata in un servizio di controllo del territorio, ha notato proprio nei pressi del medesimo cantiere un furgone con due grossi tubi zincati caricati sul tetto.
I tubi corrispondevano a quelli rubati sempre nel cantiere, come denunciato dal personale della ditta appaltatrice dei lavori. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del mezzo, un adranita di 40 anni, che è stato condotto in Commissariato per approfondire l’intera vicenda. Inoltre, gli agenti hanno notato a bordo del furgone diversi cavi elettrici di cui il 40enne non ha saputo fornire alcune plausibile spiegazione.
L’uomo non ha saputo dare una giustificazione neppure sulla presenza dei tubi sul proprio mezzo, raccontando semplicemente di aver prestato, nei giorni precedenti, il proprio furgone ad un amico che aveva necessità di caricare del materiale. Il materiale è stato recuperato e posto sotto sequestro dai poliziotti, che hanno denunciato il 40enne per il reato di ricettazione e favoreggiamento personale.