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Cronaca

Biancavilla, i dettagli dell’operazione “Ultimo atto”

Gli arresti di oggi sono scaturiti dal tentato omicidio di via dell’Uva del 2018

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In data odierna, su delega di questa Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma presenti nella Regione siciliana (Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, nonché i Nuclei Elicotteri e Cinofili), hanno dato esecuzione nelle Province di Catania e L’Aquila, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di 13 soggetti, ritenuti gravemente indiziati – nell’attuale fase del procedimento nella quale non si è ancora realizzato il contraddittorio tra le parti – dei delitti di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, questi ultimi aggravati dal metodo mafioso.

L’indagine, coordinata da questa Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò (CT) dal settembre 2018 al marzo 2020, attraverso attività tecniche e dinamiche sul territorio, ulteriormente riscontrate dalle dichiarazioni di più collaboratori di giustizia, ha consentito di monitorare le dinamiche associative del clan Toscano-Tomasello- Mazzaglia di Biancavilla, articolazione territoriale della famiglia di cosa nostra etnea Santapaola-Ercolano, individuandone il presunto reggente operativo e capo promotore in Mancari Giuseppe, detto “’u pipi”, storico elemento di vertice del clan che, dopo aver riportato una condanna definitiva all’ergastolo con isolamento diurno per omicidio, dopo la concessione di indulto e di plurime riduzioni di pena per liberazione anticipata, nel 2009 è stato sottoposto a liberazione condizionale.

Le indagini, dalle quali sono scaturiti i provvedimenti cautelari in esame, hanno preso il via a seguito del tentato omicidio di Davide Galati Massaro, avvenuto a Biancavilla il 9 settembre 2018 e commesso da Riccardo Pelleriti a colpi di kalashnikov, nella centrale Via dell’Uva di Biancavilla, dopo una lite per un banale incidente stradale. Nel corso delle successive investigazioni, volte a monitorare gli instabili equilibri tra le famiglie mafiose di Adrano e Biancavilla conseguenti al fatto di sangue, emergeva l’esistenza di un’associazione per delinquere di stampo mafioso, dedita prevalentemente allo spaccio di sostanze stupefacente e alle estorsioni, per acquisire introiti da destinare anche al mantenimento delle famiglie degli affiliati.

Per quanto concerne le attività estorsive del clan, i militari dell’Arma, attraverso anche  le dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia e da soggetti informati sui fatti, riscontravano 6 estorsioni ai danni di imprenditori operanti nei settori dell’edilizia, della ristorazione e del commercio (all’ingrosso e al dettaglio), che sarebbero state consumate dal sodalizio criminale, secondo l’impostazione accusatoria, soprattutto per fare fronte alla mancanza di fondi per il sostentamento dei sodali in carcere. Nel dettaglio va evidenziato che la richiesta estorsiva era periodica con dazioni soprattutto in occasione delle festività di Natale, Pasqua e di “San Placido”, patrono del Comune. Proprio in prossimità di quest’ultima festa, i sodali avrebbero pianificato, fra le altre attività illecite, anche quella di imporre ai gestori degli stand che sarebbero stati allestiti per celebrare il santo patrono, la fornitura del pane e della carne, alle quali il clan avrebbe applicato un rincaro rispetto al prezzo riservatogli dai venditori; inoltre, secondo quanto riferito dai collaboratori di giustizia, vittime dell’estorsione sarebbero stati anche i giostrai, costretti a dare circa 2000 biglietti per le attrazioni (es. la ruota o il tagadà), così che i figli dei detenuti avrebbero potuto godersele “gratis”.

Il sodalizio mafioso, sempre secondo l’impostazione accusatoria che dovrà poi trovare conferma nel contraddittorio tra le parti, era anche dedito al traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto marijuana e cocaina. Nel corso delle operazioni, sono stati sequestrati un fucile d’assalto Kalashnikov modello Ak 47 con relativo caricatore, utilizzato per il tentato omicidio di Galati, 4 pistole cal. 9, una pistola cal. 7.65 con matricola abrasa, una piantagione con oltre 300 piante di canapa indiana e oltre 1 kg di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

Le risultanze dell’indagine hanno infine consentito di sequestrare preventivamente, ai fini della confisca, le società “MM Logistic di  Miriana Militello” e “M.N. Trasporti s.r.l.” aventi rispettivamente sede ad Adrano e a Biancavilla, operanti nel settore del trasporto merci su strada, e che sono state affidate ad un amministratore giudiziario unitamente ai conti correnti ad esse intestati e a tutti i beni aziendali registrati, sia mobili che immobili. L’”Agenzia”, come era soprannominata dagli uomini del clan, che formalmente operava nell’intermediazione tra le aziende agricole e i trasportatori, sarebbe in realtà divenuta nel tempo, sempre secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, uno degli strumenti operativi più redditizi della consorteria criminale, con conseguente commistione tra le attività mafiose e d’impresa; gli introiti difatti, ottenuti attraverso l’imposizione ai camionisti  e ai titolari di magazzini e ditte di un “dazio” variabile per ogni bancale di frutta in viaggio verso il Nord Italia, sarebbero stati versati nella cassa comune del clan, per essere consegnati ai familiari dei sodali detenuti.

 

PERSONE DESTINATARIE DELLA MISURA DELLA CUSTODIA IN CARCERE:

1)      AMATO Salvatore Manuel, nato a Biancavilla il 08.04.1993;

2)      DISTEFANO Fabrizio, nato a Biancavilla il 18.09.1991;

3)      GALVAGNO Placido, nato a Biancavilla il 10.12.1976;

4)      GIOCO Giovanni, nato a Biancavilla il 27.10.1959;

5)      LICCIARDELLO Piero, nato a Paternò il 23.11.1994;

6)      MANCARI Giuseppe, nato a Biancavilla il 22.12.1948;

7)      MARGAGLIO Nunzio, nato a Biancavilla il 08.02.1995;

8)      MILITELLO Carmelo, nato a Biancavilla il 03.10.1973;

9)      MINISSALE Nicola Gabriele, nato a Catania il 25.11.1992;

10)  MUSCIA Alfio, nato a Biancavilla il 10.10.1978;

11)  PALERMO Ferdinando, nato a Paternò il 18.01.1977;

12)  VENIA Mario, nato a Biancavilla il 25.12.1975;

13)  VERCOCO Carmelo, nato in Germania il 04.08.1973

ambiente

Catania, la CIA Sicilia Orientale su crisi idrica chiede intervento della prefettura

La convocazione di un un tavolo di confronto per affrontare le criticità in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico che in quello relativo alle produzioni agricole

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“Chiediamo a sua eccellenza il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, di farsi promotrice di un tavolo di confronto per verificare lo stato dell’arte ad oggi delle ormai disastrose condizioni in cui versano centinaia di produttori della Piana di Catania sia sotto l’aspetto economico per la perdita secca del reddito sia sulle produzioni agricole, colture cerealicole in primis, e zootecniche già compromesse”. La sollecitazione arriva dal coordinamento di Giunta della Cia Sicilia Orientale che invoca gli interventi da approntare con urgenza, stante le alte temperature da stagione estiva e il perdurare della mancanza di acqua negli invasi del bacino imbrifero della Piana di Catania.

 

“Non staremo ad elencare le misure necessarie che da tempo si dibattono in diversi tavoli istituzionali – si legge nella lettera – né a sollecitare la quanto mai urgente e immediata necessità che il Consiglio dei Ministri riconosca lo stato di emergenza nazionale per la Sicilia”. “Intendiamo richiamare la sua attenzione, piuttosto,  sulla necessità di imprimere una velocizzazione nei lavori e negli interventi individuati o da individuare per trovare le risorse idriche che mancano e ed evitare lo sperpero di acqua dove c’è. Dalle paratie di Ponte Barca sul Simeto, per esempio, sono state individuate copiose perdite: l’acqua continua a scorrere nel fiume senza essere utilizzata per l’immissione nei canali”.

 

“Sono tanti gli interrogativi e i dubbi che attendono risposta, mentre le campagne muoiono di sete:  Bisognerebbe velocizzare l’intervento provvisorio per dotare l’invaso di Lentini di un impianto di sollevamento pur parziale; la possibilità di utilizzare le acque reflue in alcune realtà territoriali che una volta depurate potrebbero essere immesse nelle conduttore; gli interventi di pulizia dei fondali dell’invaso Pozzillo come incidano sull’attuale momento e quali i tempi di realizzo. E ancora, a che punto si trova l’annunciato piano di ricerca delle acque dal sottosuolo e l’utilizzo dei pozzi oltre il piano di manutenzione delle condotte? Come procede l’avvio dei lavori dell’invaso Pietrarossa dopo 26 anni di fermo? E la mancata Riforma della Bonifica, di cui si discute da 29 anni,  sarà l’ennesima fumata nera?”.“Riteniamo importante che il tavolo istituito per affrontare le emergenze trovi il modo di monitorare l’andamento dei lavori, la velocizzazione delle gare nel rispetto delle normative”.

 

Intanto l’Anbi (associazione dei consorzi di bacino) lancia un allarme definendo drammatica la situazione idrica in Sicilia. “Nonostante una timida ripresa (poco più di 13 milioni di metri cubi in un mese) – spiega l’Anbi -, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso 2017”.  “Secondo il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano – prosegue l’Anbi -, da Settembre 2023 il deficit pluviometrico medio sulla regione si aggira sui 300 millimetri, con punte di mm. 350 sulla provincia di Catania: ciò significa che l’apporto d’acqua nei mesi tradizionalmente più piovosi (da Settembre ad Aprile) è praticamente dimezzato rispetto alla media storica di mm 620!” “Il mese di marzo sull’Isola è stato estremamente siccitoso per le province centrali e soprattutto Sud-Orientali – spiega l’associazione -, dove le cumulate registrate sono state tra il 70% ed il 90% inferiori alla norma in buona parte dei comuni tra le province di Catania, Siracusa, Enna e Caltanissetta”.

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Cronaca

Belpasso, incidente sulla Sp229/I

Sul posto i Vigili del Fuoco, un’ambulanza e i Carabinieri

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Un incidente autonomo si è verificato intorno alle 15:00 di oggi sulla Sp229/I in territorio di Belpasso, nei pressi di una curva in passato teatro di altri sinistri. Secondo le prime ricostruzioni, una Fiat Panda con alla guida una ragazza di 26 anni e che procedeva da Etnapolis verso Paternò avrebbe perso il controllo del veicolo finendo la propria corsa cappottata fuori strada. La ragazza è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 per essere poi trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale di Paternò. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Paternò e i Carabinieri del Nucleo Radiomobile.

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