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Biancavilla, la replica degli autotrasportatori L.A.A.I.S al nostro articolo sul disturbo quiete pubblica

La replica della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani e la controreplica del Direttore di Etnanews24

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota stampa pervenuta questa mattina da parte della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, L.A.A.I.S, a seguito del nostro articolo pubblicato nella sera di ieri dal titolo “Biancavilla, lunga colonna di camion disturba la quiete pubblica” (rileggi l’articolo)

LA NOTA

Si sono appena spenti i riflettori della nota kermesse che ogni anno si svolge ad Etnapolis, in quel della provincia catanese, a due passi dal Grande Vulcano, e che vede radunarsi gli autotrasportatori e gli autisti siciliani e non solo, e non sono mancati gli attacchi gratuiti ad una categoria già sotto attacco da parte di istituzioni ed opinione pubblica. “E’ con grande amarezza che leggiamo su note testate etnee”, dichiara il Presidente della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, L.A.A.I.S, Tania Andreoli, la nota associazione che raggruppa sia autisti che piccole e medie imprese del settore dell’autotrasporto, “che “camionisti” indisciplinati, maleducati e cafoni avrebbero violato la normativa in materia di disturbo della quiete pubblica e molto altro, al rientro dal raduno ad Etnapolis, generalizzando e classificando un’intera categoria, senza conoscere questo mondo, un mondo in cui si parte e spesso non si torna a casa per assicurare a tutta la Penisola comfort e sicurezze, in cui si trascorrono anche 48 ore nei punti di carico e scarico sotto un sole cocente o al gelo, ovvero si è costretti a trovare parcheggi insicuri e di fortuna per poter riposare, contrariamente a quanto previsto dal Pacchetto Mobilità Europeo del 2020.” La Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani ricorda all’opinione pubblica come al tempo dell’emergenza Covid gli autisti e gli autotrasportatori non si siano mai fermati ed erano considerati “Eroi”, per poi finire dimenticati ed accusati da tutti! “E’ vergognoso che per qualche lampadina e qualche colpo di tromba in più si screditi un’intera categoria”, afferma il Vice Presidente, Giuseppe Neri, “tenuto conto che ci sono colleghi che hanno dato la loro stessa vita per soccorrere automobilisti indisciplinati, che tanti di noi ci impegniamo quotidianamente nel sociale e che molti hanno assicurato ed assicurano ogni giorno che l’economia italiana non subisca un tracollo! Ci sono tanti esercizi commerciali non a norma per quanto concerne i parametri di rumorosità, così come ci sono locali notturni e di ritrovo che disturbano la quiete pubblica e deviano i nostri giovani, ma si deve sempre puntare il dito su coloro che hanno l’unica colpa di non capire che i tempi sono cambiati e che la condivisione ed il fare gruppo sono stati rimpiazzati dall’intelligenza artificiale e dagli influencer da strapazzo, perché questa epoca moderna si basa sulla finzione collettiva, mentre divertirsi in modo innocente, accendere quattro luci e strombazzare sono divenuti reati, quando le nostre strade sono campi minati e si muore per la scarsa manutenzione..” La L.A.A.I.S. ricorda altresì le vittime di Calenzano, bruciate vive nell’indifferenza collettiva: in quel caso l’inciviltà di chi sapeva dell’inadeguatezza degli impianti ENI non viene menzionata. Così come non si possono dimenticare tutti i figli dell’asfalto (non “i padroni”) caduti per l’incompetenza di politici ed amministratori che dovrebbero preservare la vita umana e proteggerla! E Si ricorda, infine, che la Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani, proprio due mesi fa, con i suoi camionisti ed autotrasportatori “brutti, sporchi e cattivi”, ha consentito il ripristino GRATUITO, insieme ai militari di Sigonella, della facciata di una nota chiesa, ma in quel caso l’opinione pubblica non si è accorta di nulla! Si respingono i toni e la grande superficialità con cui un’intera categoria è stata definita in un modo indegno e si chiedono agli autori di tali affermazioni calunniose le debite rettifiche ed integrazioni.

F.to Tania Andreoli
Presidente Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani
L.A.A.I.S.
F.to Giuseppe Neri
Vice Presidente Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani

LA NOSTRA CONTROREPLICA

In riferimento alla “nota stampa” pervenuta nella giornata di oggi da parte della Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani (L.A.A.I.S.), desidero fornire alcune precisazioni nella mia qualità di Direttore Responsabile della testata Etnanew24.it e autore dell’articolo. Secondo la normativa di settore giornalistica, la nota inviataci dalla L.A.A.I.S. avrebbe dovuto essere redatta e sottoscritta esclusivamente da un giornalista regolarmente iscritto all’albo, riportando il relativo numero di tessera. Forse si è trattato di una dimenticanza? Tuttavia, volendo soprassedere a questo aspetto formale e nell’ottica di dare voce a ogni cittadino che si rivolge alla testata da me guidata, intendo adesso entrare nel merito della vicenda. Attraverso l’articolo “incriminato” a mia firma, pubblicato nella serata di ieri, questa testata giornalistica non ha mai voluto screditare l’operato importante e fondamentale degli autotrasportatori italiani e siciliani che, come ben noto, rischiano quotidianamente la vita in un sistema stradale carente e inadeguato. Nell’incipit dell’articolo, ho infatti esordito affermando che “ovviamente, non è nostra intenzione racchiudere in questa descrizione tutta la categoria”, escludendo automaticamente la parte sana del settore che si astiene dal portare avanti tali comportamenti.

Un dato è comunque risultato evidente agli occhi e alle orecchie di tutti in maniera incontrovertibile: il disturbo della quiete pubblica in orario notturno c’è stato. Se la Lega Autisti Autotrasportatori Indipendenti Siciliani vuole giustificare l’ingiustificabile attraverso la nota, faccia pure. Allo stesso modo di come è stato condannato il nostro articolo, mi sarei aspettato un’altrettanto ed incisiva presa di distanza nei confronti di chi ha scelto di percorrere una strada di dubbia civiltà, come documentato da un video da me stesso registrato e non da un influencer. Una presa di distanza che avrebbe certamente reso giustizia a tutti quegli “eroi” e “figli dell’asfalto” che negli anni hanno perso la vita svolgendo in maniera seria, professionale e diligente il proprio lavoro. Condanna che non c’è stata.

Inoltre, il fatto che esistano “tanti esercizi commerciali non a norma per quanto concerne i parametri di rumorosità, così come ci sono locali notturni e di ritrovo che disturbano la quiete pubblica e deviano i nostri giovani” non rappresenta, a mio avviso, alcuna giustificazione per poter agire parimenti con “qualche lampadina e qualche colpo di tromba”. Questo comportamento non rientra nella sfera del “divertimento”, se messo in atto in un centro abitato durante l’orario notturno. La politica del “lo fanno gli altri, perché non posso farlo io?” è certamente una strategia perdente nel tentativo di molti finalizzato al costruire una società migliore e più civile.

A sostegno del nostro articolo viene in soccorso anche il Codice della Strada. L’articolo 156 stabilisce che “il dispositivo di segnalazione acustica deve essere usato con la massima moderazione e solamente ai fini della sicurezza stradale. La segnalazione deve essere la più breve possibile […]. Nei centri abitati le segnalazioni acustiche sono vietate, salvo i casi di effettivo e immediato pericolo. Nelle ore notturne, in luogo delle segnalazioni acustiche, è consentito l’uso dei proiettori di profondità a breve intermittenza”. Analogamente, l’articolo 153 fornisce ulteriori chiarimenti in materia di “uso dei dispositivi di segnalazione visiva” che non cito integralmente per evitare eccessiva prolissità. È evidente che, come si può constatare dal video, nel fatto da noi narrato si stava manifestando alcun pericolo da segnalare con dispositivi acustici o luminosi.

Infine, riguardo alla vostra azione meritoria del ripristino della facciata di una nota chiesa, tengo a precisare come questa testata si sia mostrata disponibile alla pubblicazione della notizia (rileggi l’articolo) al fine di evidenziare il vostro lodevole operato. Allo stesso modo, saremo ben disponibili alla pubblicazione di notizie riguardanti ogni vostra futura iniziativa di cui vorrete informarci, comprese le vostre “battaglie” portate avanti per la tutela e la difesa della categoria. Questo, però, consentitecelo, non può impedirci di riferire ai nostri lettori anche le eventuali azioni non meritorie di lode.

Luca Crispi
Direttore Responsabile Testata Etnanews24.it

Cronaca

Catania, arrestati tre giovani dai carabinieri, accusati di tortura

Avrebbero legato ad una sedia una persona, coinvolta forse nel traffico di stupefacenti, e percossa con un frustino ed a mani nude, costretta a subire la rasatura del capo e delle sopracciglia, allo scopo di punirla per un presunto ammanco di denaro riconducibile allo spaccio di droga

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Arrestati dai carabinieri della compagnia di Catania Fontanarossa tre uomini rispettivamente di 25, 36 e 22 anni, in quanto sono accusati, in concorso tra loro, di tortura. Le indagini sono iniziate nei primi giorni dello scorso mese di giugno, dopo aver ricevuto delle “attendibili informazioni riservate”.

L’attenzione dei militari si è concentrata nel quartiere Villaggio Sant’Agata, area urbana in cui da anni si volge spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, grazie al sequestro dello smartphone in uso al 25enne, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per altro procedimento, sono state acquisite, “previa estrazione forense dei dati in modalità full file system”, registrazioni video di atti di violenza risalenti al 29 maggio 2025 e “recuperati altri frame rappresentativi del contesto della condotta delittuosa”.

Dalle indagini è emerso che i  tre indagati avrebbero preso parte, con diversi ruoli, ad una  brutale aggressione avvenuta all’interno di una stalla abusiva, in danno di una vittima, a sua volta coinvolta nel traffico di stupefacenti, che sarebbe stata legata a una sedia e poi  percossa con un frustino ed a  mani nude ed al contempo costretta a subire la rasatura del capo e delle sopracciglia, allo scopo di punirla per un presunto ammanco di denaro riconducibile allo spaccio di droga.

I tre giovani, “in forza della loro personalità e del concreto rischio di reiterazione di reati della medesima specie” sono stati arrestati e condotti presso la Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza .

 

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S.M. Di Licodia, incidente autonomo in via Vittorio Emanuele

Sul posto i Carabinieri e i soccorritori

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Un incidente autonomo si è registrato intorno alle 2:40 di questa notte in Via Vittorio Emanuele e S.M. Di Licodia. Un’auto con alla guida una donna ha impattato per cause non note con diverse auto che si trovavano in sosta. Sul posto è inizialmente intervenuta un’ambulanza di Eccedenza della Misericordia di Santa Maria di Licodia supportata poi da una medicalizzata del 118. La donna, trasportata in codice giallo al Pronto Soccorso di Paternò avrebbe riportato una frattura ad un arto superiore ed un trauma facciale. A procedere con i rilievi i Carabinieri della stazione di Ragalna.

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