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In Primo Piano

Bronte, chiesto un incontro alla Regione per salvare il “Castiglione Prestianni”

Il presidente della commissione consiliare salute di Bronte chiede un incontro ai deputati Ars a tutela dell’ospedale cittadino

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Primo passo dopo il Consiglio comunale aperto e straordinario sull’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte, i cui servizi sono penalizzati da una cronica carenza di personale medico che hanno convinto l’Asp a chiudere temporaneamente il Punto nascita. A compierlo è il presidente della Commissione consiliare sulla Sanità, dott. Ernesto Di Francesco, che ha inoltrato una richiesta ufficiale per essere, assieme ai consiglieri che compongono la Commissione, audito dalla VI Commissione Salute, Servizi Sociali e Sanitari; dell’Assemblea regionale siciliana, presieduta dall’on. Giuseppe Laccoto.

“So bene – spiega il presidente Di Francesco – che la Commissione ha recentemente ricevuto i sindaci del territorio. Insieme con alcuni consiglieri che compongono la Commissione consiliare sulla Sanità, però, riteniamo di dover dialogare con la Regione non tanto sulle possibilità di trovare una soluzione immediata ai tanti problemi che attanagliano l’ospedale, ma di iniziare un dialogo costruttivo in vista della revisione della rete ospedaliera regionale, per dare al Castiglione Prestianni la collocazione che merita”.

Infatti la voce corale del Consiglio comunale aperto è stata quella che quello di Bronte non può essere un Ospedale di zona disagiata, ma di Base.

“Non so se sarà possibile – spiega Di Francesco – ma sarebbe giusto, perché l’ospedale di Bronte è al servizio di un vasto comprensorio che è distante da Catania dove ci sono tanti ospedali attrezzati. Basta guardare la cartina dell’Etna per rendersi conto che il versante nord dell’Etna da questo punto di vista è penalizzato. Noi – continua – non vogliamo contestare le scelte che in passato hanno fatto sì che altri territori avessero maggiori servizi rispetto a noi, vogliamo però sottolineare che privare questo territorio di un ospedale vero è un peccato che la politica con la “P” maiuscola non può compiere”.

Per Di Francesco non è più il momento di chiedere all’Asp di intervenire: “Io ritengo che a Catania tutto quello che era possibile di fare lo hanno fatto. Anzi li ringrazio per questo. È a Palermo che dobbiamo rivolgere le nostre richieste, con la serenità di chi sa di chiedere il giusto. Inquesti giorni con il Punto nascita chiuso abbiamo assistito a trasferimenti d’urgenza drammatici verso Biancavilla con il timore, com’è successo, che l’ambulanza si guastasse. Nessuno credo voglia che accada qualcosa di estremo durante i trasferimenti, con la Regione che sa di dover dire ai cittadini di questo territorio che tipo di assistenza ospedaliera intende garantire”.

 

Cronaca

Catania, coniugi nascondevano armi e droga, arrestati dai carabinieri

Durante una perquisizione nella loro abitazione i militari hanno trovato 1.100 grammi di marijuana amnesia, 90 grammi di cocaina nonche due pistole scacciacani modificate, un proiettile calibro 7,65 e due giubbotti anti proiettili

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A Catania una coppia di coniugi, di 59 e 46 anni, è stata arrestata dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale per detenzione abusiva di armi clandestine e per spaccio di sostanze stupefacenti. Durante una perquisizione nella loro abitazione i militari dell’Arma hanno trovato 1.100 grammi di marijuana amnesia, 90 grammi di cocaina e una macchina per la preparazione di confezioni di sottovuoto.

In uno scantinato in uso alla coppia i carabinieri hanno sequestrato due pistole scacciacani modificate e rese offensive e letali considerate pertanto clandestine, un proiettile calibro 7,65 e due giubbotti antiproiettili. La coppia è stata arrestata e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto per entrambi la misura della custodia cautelare in carcere.

 

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In Primo Piano

Catania, Fontanarossa non operativo ogni notte dal 31 marzo al 31 ottobre del 2025

La pista dello scalo aereo etneo, con una breve interruzione ad agosto, sarà chiusa dalla mezzanotte alle sei del mattino per consentire lo svolgimento dei lavori di interramento della linea ferroviaria

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A partire dal 31 marzo 2025 e fino al 30 ottobre 2025, con una breve interruzione ad agosto, la pista dell’aeroporto di Catania sarà chiusa dalla mezzanotte alle sei del mattino per consentire lo svolgimento dei lavori di interramento della linea ferroviaria, propedeutici alla realizzazione della nuova pista di volo del piano di sviluppo dello scalo.

Lo rende noto la Sac, la società che gestisce i servizi a terra, parlando di “intervento strategico e ambizioso che conferma la centralità dello scalo etneo nel panorama aeroportuale nazionale e internazionale, reso possibile grazie ai i fondi del Pnrr”.

“Desidero esprimere la nostra sincera gratitudine al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini e all’Enac per il loro continuo supporto e l’attenzione rivolta all’aeroporto – ha dichiarato Nico Torrisi, amministratore delegato di Sac – un ringraziamento particolare va a Rfi per aver permesso la riprogrammazione dei lavori e al deputato siciliano della Lega, Anastasio Carrà, per il suo sostegno”.

“Il progetto – spiega la Sac – è stato concepito con la massima attenzione per minimizzare ogni possibile impatto sull’operatività dello scalo e sul servizio offerto ai passeggeri. L’esecuzione dei lavori nelle fasce orarie notturne testimonia infatti l’impegno dell’aeroporto, di Rfi e delle Istituzioni coinvolte a limitare disagi e a contenere le interferenze che le lavorazioni determinano sulla continuità del servizio.

L’ampliamento e l’ammodernamento dell’aeroporto-prosegue la nota della Sac – rappresentano un passo fondamentale per il potenziamento delle infrastrutture del Sud Italia, aumentando l’attrattività dello scalo per le compagnie aeree e migliorando l’esperienza dei passeggeri. Questo progetto è un esempio concreto di come la sinergia strategica tra due gestori di infrastrutture pubbliche di trasporto favorisca la crescita economica e la competitività del territorio”.

 

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