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In Primo Piano

Bronte, sindaco Firrarello: “Hanno vietato alla Rai di fare riprese nell’ospedale”

Il primo cittadino brontese, assieme alla segretaria generale della UIL Enza Meli e dell’avvocato Giuseppe Gullotta dell’associazione “AIACE”, si sono recati al Castiglione Prestianni per rilasciare dichiarazioni sul nosocomio, ma la direzione ASP non avrebbe consentito agli operatori RAI di entrare e fare delle riprese

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“L’Asp impedisce alla troupe della Rai di accendere le telecamere in ospedale sostenendo che doveva essere autorizzata dalla direzione”. A scriverlo in una nota stampa il comune di Bronte  il cui sindaco Pino Firrarello parla di censura. Con lui erano presenti il segretario provinciale della Uil, Enza Meli, “invitata ad uscire dalla Camera calda del Pronto soccorso” e l’avvocato Giuseppe Gullotta dell’associazione Aiace.  Tutti erano stati invitati dalla Rai per rilasciare delle dichiarazioni sull’ospedale, ma quando il sindaco è arrivato ha trovato la troupe fuori perché all’interno gli era stato impedito di fare riprese.

“Essendo la massima autorità sanitaria del territorio ha invitato i giornalisti ad entrare in ospedale, affinché svolgessero pienamente il loro compito di informare correttamente i cittadini. Entrati dentro però è stato loro ribadito che non era permesso accendere le telecamere” si legge nella nota stampa. “Non sapevo che fosse in vigore la censura – ha affermato Fiorrarello- Non ricordo da chi e da quando è stata imposta. Credevo di vivere in una società trasparente e democratica. Eppure alla Rai è stato impedito di fare riprese all’interno dell’ospedale per informare i cittadini. La verità è che troppo tardi i brontesi ed i residenti di questo territorio si sono resi conto che li stanno privando del diritto ad avere un ospedale. Piano piano – continua – hanno tolto tutto e non ci dicono neanche perché, dopo 18 anni, in ospedale non riprendono i lavori. Il Governo nazionale – ribadisce – prenda atto che la riforma radicale della Sanità non può essere rinviata. Perché, mi chiedo, non si toglie il numero chiuso nella facoltà di Medicina? Quali interessi si tutelano?” ha concluso Firrarello.

Neanche Enza Meli le manda a dire: “Ci siamo recati all’ospedale- ha detto la segretaria generale della Uil di Catania- per rilasciare dichiarazioni alla Rai sul Castiglione Prestianni, ospedale-simbolo della Sanità che sta sparendo in territori di frontiera come Bronte. Poiché pioveva, ci siamo riparati nell’ambiente dove arrivano le ambulanze. I dirigenti dell’ospedale ci hanno chiesto di uscire fuori, perché lì non potevamo stare. Hanno fatto i padroni di casa. Lo facciano pure quando si tratta di risolvere problemi e criticità dell’ospedale, che sono tanti, invece non partecipano neppure agli incontri. in cui si parla del caso-Castiglione Prestianni. All’assemblea pubblica organizzata il 31 gennaio da noi della Uil insieme con Cgil e Comitato cittadino sono stati invitati tutti, Asp e politici compresi. Non si sono visti, tranne alcuni deputati. Non hanno capito che quella dell’ospedale, per la gente che abita qui, è la battaglia della vita. Come pensano di garantire il diritto al soccorso ad un infartuato di Cesarò senza il vicino ospedale di Bronte? Noi non ci fermiamo, continueremo a batterci”.

Alle interviste era stato invitato anche l’avvocato Giuseppe Gullotta dell’associazione Aiace: “L’ospedale di Bronte – ha affermato – è una ferita aperta che si cerca di nascondere, un problema scomodo di cui non si vuole parlare.Quando la Rai prova a dare voce a questa emergenza, diventando un megafono per i siciliani, improvvisamente emergono cavilli burocratici e ostacoli autorizzativi per impedire che la verità venga a galla”.

 

Cronaca

Adrano, sospesa attività chiosco bar, ritenuto abituale ritrovo di pregiudicati

I poliziotti, a seguito di specifici controlli, hanno avuto modo di accertare come il chiosco-bar fosse divenuto luogo di incontro abituale di pregiudicati per reati di particolare allarme sociale come spaccio di droga, rapine e furti, tentato omicidio e violenza sessuale

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Ad Adrano agenti della polizia di stato del locale commissariato hanno sospeso temporaneamente l’attività di un chiosco-bar sito nel centro cittadino, ritenuto abituale ritrovo di pregiudicati.

Il provvedimento di sospensione ha una durata di 7 giorni ed è stato emesso dal Questore di Catania.

I poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza di Adrano hanno notificato il provvedimento al titolare, dopo le diverse costanti azioni di controllo dell’esercizio commerciale.

Gli agenti, infatti, in più occasioni, a seguito di specifici controlli hanno avuto modo di accertare come tale chiosco-bar, peraltro ubicato lungo una delle principali arterie cittadine, fosse effettivamente divenuto luogo di incontro abituale di pregiudicati per reati di particolare allarme sociale come lo spaccio di sostanze stupefacenti, reati contro il patrimonio (furti e rapine), contro l’ordine pubblico, contro la persona, tra cui tentato omicidio e violenza sessuale, e reati contro la Pubblica Amministrazione, nonché in materia di armi. Sono stati identificate e controllate, in diverse occasioni, anche persone sottoposte all’avviso orale del Questore e al c.d. D.A.SPO. urbano.

In una circostanza i poliziotti del commissariato di Adrano si sono accorti che la saracinesca era abbassata a metà e, pertanto, sono entrati all’interno per verificare cosa stesse succedendo. Una volta entrati, gli operatori hanno accertato la presenza di un gruppo di persone intente a consumare alimenti e bevande, molte delle quali pregiudicate; ciò ha evidenziato il tentativo di celarsi dietro la saracinesca per non dare troppo nell’occhio, in considerazione dei controlli effettuati nelle giornate precedenti.

L’elevato numero di pregiudicati e la gravità dei reati di cui gli stessi si sono resi autori rappresentano un concreto rischio per l’ordine e la sicurezza pubblica, anche perché la loro presenza si è rivelata costante nel tempo.

A seguito della segnalazione di quanto accertato dal Commissariato di pubblica sicurezza di Adrano, inviata alla Questura di Catania, i poliziotti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale hanno potuto istruire un’attività che si è conclusa con l’emissione del provvedimento con cui il Questore ha disposto l’immediata sospensione temporanea delle autorizzazioni e la chiusura del chiosco-bar per 7 giorni, secondo quanto previsto dall’art.100 del TULPS. La disposizione consente al Questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico, considerato abituale ritrovo di persone pregiudicate, per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come pure per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.

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In Primo Piano

Ramacca, il Questore dispone vasta operazione di controlli sull’intero territorio

Condotti accertamenti sul rispetto delle regole dalle attività commerciali al codice della strada: pioggia di sanzioni

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La Polizia di Stato, su disposizione del Questore, intende tenere la guardia alta anche durante il periodo del riposo estivo, perciò è stata avviata una vasta e capillare attività di controllo nel territorio di Ramacca, mirata a prevenire e a contrastare fenomeni di illegalità diffusa, a tutela della sicurezza dei cittadini.

L’operazione è stata coordinata dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Caltagirone, coadiuvati dagli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” e dagli agenti della Polizia Locale di Ramacca.

I poliziotti hanno istituito diversi posti di controllo, fissi e itineranti, nelle vie e nei punti d’accesso del paese, per verificare l’osservanza delle regole e il rispetto delle norme del Codice della strada, in modo da sanzionare tutti quei conducenti che assumono comportamenti scorretti alla guida, a garanzia della sicurezza dei pedoni e degli altri utenti della strada. Diverse le irregolarità intercettate dalla fitta rete di controllo istituita.

Complessivamente, i poliziotti del Commissariato di Caltagirone e del Reparto Prevenzione Crimine hanno identificato 191 persone, tra cui 34 con precedenti di Polizia, e hanno controllato 62 veicoli, tra auto, furgoni e motocicli, individuando numerosi indisciplinati alla guida ai quali sono state contestate sanzioni amministrative, come previsto dal Codice della Strada.

In totale, sono stati elevati 18 verbali con sanzioni pecuniarie per un ammontare di circa 8.500 euro: nello specifico, 3 sanzioni per guida senza copertura assicurativa, 4 per guida senza casco, 2 per guida senza patente, 5 per mancanza della revisione periodica e 4 per mancanza dei documenti di circolazione. Si è proceduto al sequestro o al fermo dei mezzi secondo quanto prescritto dalla normativa.

In occasione del periodo estivo, i servizi di pattugliamento del territorio provinciale sono stati rafforzati, su disposizione del Questore, per implementare il numero di pattuglie della Polizia di Stato sia in centro che nelle zone periferiche. Ciò anche al fine di reprimere e ancor prima prevenire eventuali casi di reati  messi in atto da abili truffatori a discapito soprattutto delle persone più vulnerabili, a cominciare dagli anziani, ed eventuali furti in appartamento messi a segno approfittando del periodo di assenza dei proprietari dalle proprie abitazioni. Inoltre, nel caso specifico, l’intervento effettuato dai poliziotti nelle strade di Ramacca, comprese quelle di campagna, rappresenta un deterrente per i malintenzionati che intendano rubare nei campi coltivati e nei terreni di produttori di frutta di stagione, in modo da ricavare illeciti guadagni con la commercializzazione di merce rubata.

I controlli della Polizia di Stato hanno, poi, riguardato la verifica delle autorizzazioni amministrative e delle licenze per la vendita di alimenti e la somministrazione di bevande da parte di attività commerciali e di venditori ambulanti, per garantire la sicurezza alimentare dei consumatori e per reprimere quelle condotte che possono costituire fenomeni di concorrenza sleale nel settore commerciale.

In diversi esercizi commerciali controllati, i poliziotti hanno riscontrato diverse violazioni legate essenzialmente, alla mancanza di misure idonee a garantire un consumo responsabile delle bevande alcoliche. Ai titolari di tali attività che hanno violato la normativa sono state comminate sanzioni per complessivi 2.000 euro.

Ulteriori azioni di controllo nel territorio di competenza del Commissariato di Caltagirone sono già in programma nei prossimi giorni, anche al fine di garantire nel periodo estivo un divertimento sano, sicuro e responsabile, nel pieno rispetto delle regole.

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