Su disposizione della Procura della Repubblica di Catania, i Carabinieri del Comando Provinciale – con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia” e del Nucleo Cinofili – hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone: sei finite in carcere e una agli arresti domiciliari.
Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, rapina aggravata, lesioni personali, possesso di segni distintivi contraffatti, porto e detenzione illegale di armi e strumenti atti ad offendere.
Le indagini, condotte tra novembre 2024 e giugno 2025 dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania-Fontanarossa, hanno svelato un sodalizio criminale organizzato con modalità paramilitari, capace di mettere a segno rapine in villa con tecniche sofisticate e brutale violenza.
Il colpo di Misterbianco
Il caso che ha dato origine all’inchiesta risale alla notte del 10 novembre 2024, quando un imprenditore di 40 anni fu intercettato a Misterbianco da un commando travestito da agenti della Guardia di Finanza. L’uomo, insieme alla compagna e alla figlia di pochi mesi, subì violenze e minacce estreme: i rapinatori ottennero denaro, gioielli e orologi per circa 76mila euro, costringendo poi la vittima a consegnare altri 100mila euro custoditi in una seconda abitazione.
Le telecamere di videosorveglianza dell’abitazione, che i malviventi avevano tentato invano di manomettere, hanno documentato l’intera sequenza, fornendo ai militari prove decisive per ricostruire l’episodio e incastrare i presunti responsabili.
Una banda “protetta” da riti esoterici
Secondo quanto emerso a livello indiziario, il gruppo – composto da soggetti di area catanese – faceva affidamento anche su rituali propiziatori officiati da un componente di origine senegalese, incaricato di garantire “protezione spirituale” prima di ogni colpo.
Gli arrestati
Custodia cautelare in carcere: Domenico Aleo (classe 1979), Alberto Gianmarco Angelo Caruso (1980), Khalipha Casse (1983), Valentina Maugeri (1988), Alessandro Sapiente (1988), Gianfranco Sapiente (1985). Arresti domiciliari: Andrea Caggegi (1982).
L’operazione ha inoltre permesso di documentare un’ulteriore rapina, di sventarne una seconda e di delineare i tratti di una stabile associazione criminale radicata nel territorio etneo.