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Cronaca

Catania: Giovane pestato a sangue per un debito di droga, arrestati due tunisini

Per entrambi è scattato l’arresto con le accuse di rapina aggravata e lesioni personali. Uno dei due dovrà rispondere anche di porto abusivo di armi.

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Una brutale aggressione nel cuore della città. Il motivo, un debito di droga non saldato. Due uomini tunisini di 39 anni sono stati arrestati dalla Polizia di Stato dopo aver massacrato di botte un connazionale di appena 20 anni, colpendolo alla testa con un tondino di ferro e una pietra.

I fatti si sono verificati in via Pistone, a Catania. Ed è qui che gli agenti delle volanti della Questura, impegnati in normali controlli, si sono trovati davanti a una scena di inaudita violenza. Una lite furiosa sedata grazie all’intervento tempestivo dei poliziotti. Il 20enne presentava  una ferita alla testa, mentre, gli altri due, avevano lividi su diverse parti del corpo.

Secondo la ricostruzione, il giovane avrebbe acquistato una partita di droga dai due uomini, senza però pagare quanto dovuto. Ne è scaturita una spedizione punitiva violentissima. Oltre alle percosse, i due avrebbero anche rapinato il ragazzo, portandogli via il cellulare.

La vittima è stata soccorsa da un’ambulanza del 118 e trasportata in ospedale in codice rosso, mentre uno degli arrestati è stato trovato in possesso di un coltello con lama da 10 centimetri, pronto all’uso.

Per entrambi è scattato l’arresto con le accuse di rapina aggravata e lesioni personali. Uno dei due dovrà rispondere anche di porto abusivo di armi. Su disposizione della Procura, i due sono stati rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza.

L’episodio accende nuovamente i riflettori sull’allarme sicurezza legato allo spaccio nel centro storico di Catania, dove le forze dell’ordine continuano a intervenire per contrastare episodi sempre più frequenti di violenza legata alla droga.

Cronaca

Bronte, un incendio provoca danni ingenti ad una villetta di via Messina

Non accertate le cause del rogo. Sul posto pompieri di Randazzo e quelli volontari di Maletto

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FOTO REPERTORIO

Incendio abitazione questa mattina a Bronte. In fiamme una villetta ubicata in via Messina. L’allarme è scatto poco prima delle 07.15. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Randazzo e quelli volontari di Maletto. Da Catania è arrivata anche un’altra autobotte dalla sede centrale del comando provinciale di via Cesare Beccaria.

Le operazioni di spegnimento sono state rese difficili dalla zona piuttosto impervia in cui era ubicato la villetta. Il rogo ha procurato gravi danni alla struttura, la quale al momento dello scoppio dell’incendio non era abitata. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Randazzo. Solo poco prima delle 14.30 le operazioni di spegnimento e di bonifica sono state ultimate dai pompieri. Ingenti i danni subiti dall’immobile. Non è stato possibile accertare le cause dell’incendio.

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Cronaca

Catania, emergenza sicurezza in città, preoccupati i deputati Marano e Carrà

“La questione sicurezza in città sta assumendo contorni sempre più preoccupanti” ha detto la deputata regionale M5stelle Jose Marano, mentre il deputato nazionale leghista Anastasio Carrà ribadisce che “non si possono tollerare episodi compiuti da chi arriva nel nostro Paese senza avere un briciolo di rispetto della legge”

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“Spaccio, rapine, risse. Ora anche l’accoltellamento sul bus di un giovane che solo per miracolo non è finito in tragedia: la questione sicurezza a Catania sta assumendo contorni sempre più preoccupanti. Sono certa di interpretare il pensiero di tantissimi miei concittadini che oggi non si sentono più al sicuro nella loro città e che hanno espresso, anche attraverso ripetute segnalazioni alle istituzioni e alla stampa, tutta la loro preoccupazione e tutto il loro sdegno”.

A dirlo è Jose Marano, deputata regionale M5s e componente della commissione Antimafia all’ARS, intervenuta dopo l’ultimo fatto di sangue a Catania: un colombiano di 28 anni ha accoltellato mentre si trovava su un bus cittadino un 26enne catanese: quest’ultimo avrebbe invitato lo straniero ad abbassare la voce e non essere molesto con gli altri passeggeri. Il colombiano è stato arrestato.

“Non possiamo restare a guardare – prosegue Marano – mentre la nostra città sprofonda nel più totale degrado. I cittadini hanno il diritto di camminare per strada senza sentire che è a rischio la loro incolumità. Non possiamo abbassare la guardia rispetto a fenomeni odiosi di criminalità che hanno bisogno di una risposta decisa, a cominciare da un serio piano di investimenti nella sicurezza”. “Per non parlare – conclude – del danno di immagine che ne deriva. Turisti accolti da rifiuti, scippatori e posteggiatori abusivi: Catania oggi si presenta nella versione peggiore di sé stessa”.

C’è da registrare la presa di posizione anche del deputato nazionale della Lega Anastasio Carrà: “Il taser si è dimostrato un ottimo deterrente, permettendo di arrestare immediatamente un colombiano che a Catania ha accoltellato un passeggero a bordo di un bus, colpevole di avergli chiesto di abbassare la voce e non essere molesto con le altre persone sul mezzo pubblico.

Fermo restando che non possiamo più tollerare il dilagare di episodi simili compiuti da chi arriva nel nostro Paese senza avere un briciolo di rispetto della legge e dell’ordine pubblico, è evidente che il taser sia uno strumento indispensabile che tutte le forze di polizia dovrebbero avere in dotazione per svolgere in sicurezza il proprio lavoro a tutela dei cittadini.

È il modo migliore per dimostrare sostegno e gratitudine a chi ogni giorno opera sui nostri territori con grande professionalità per garantire la nostra sicurezza e quella delle nostre famiglie” ha concluso così il deputato nazionale Anastasio Carrà.

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