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Catania, Giuseppe Pappalardo e Francesco Siracusano i due candidati alla segretaria provinciale del PD

“La presenza di due candidature, espressione di sensibilità diverse, conferma la vitalità di questa fase congressuale e la piena legittimità delle procedure che l’hanno accompagnata” dice l’uscente segretaria Maria Grazia Leone

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“I candidati alla Segreteria Provinciale del PD catanese sono due: Giuseppe Pappalardo, attuale responsabile organizzazione, e Francesco Siracusano. Da Segretaria uscente non posso che esprimere soddisfazione per questa notizia”. A parlare è Maria Grazia Leone attuale segretaria provinciale etnea del Partito Democratico.

“La presenza di due candidature, espressione di sensibilità diverse, conferma la vitalità di questa fase congressuale e la piena legittimità delle procedure che l’hanno accompagnata.  È una dimostrazione concreta di partecipazione e fiducia nel percorso avviato” dice l’uscente Leone che ringrazia gli iscritti, i segretari e le segretarie di circolo, la commissione provinciale per il congresso e la commissione provinciale di garanzia, a tutti i volontari che “si sono spesi in queste settimane.  Peccato per i veleni delle ultime ore. Gettare ombre sul percorso regionale significa inficiare anche i percorsi provinciali.  La platea congressuale è la stessa: se davvero fosse viziata da illegittimità, lo sarebbe sia per il voto al segretario regionale che per quello al segretario provinciale.

E invece oggi, a Catania, registriamo con soddisfazione due candidature autorevoli e credibili, espressione delle diverse anime del Partito- prosegue la segretaria uscente- È il segno che questo è un congresso vero, partecipato, sano.

Proprio quello che auspicavamo: senza caminetti o unanimismi di facciata. Ai candidati, l’ingegnere Giuseppe Pappalardo e l’avvocato Francesco Siracusano, rivolgo il mio in bocca al lupo ed i miei migliori auguri di buon lavoro” ha concluso la segretaria provinciale del PD Maria Grazia Leone.

Cronaca

Caltagirone, incendio in casa di riposo, morta una ospite

Da verificare la causa del decesso. Sul posto stanno operando le forze dell’ordine per fare chiarezza sull’accaduto.

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FOTO REPERTORIO

Tragedia nel pomeriggio di oggi all’interno di una casa di riposo a Caltagirone , ubicata in via Agesilao Greco. Da quanto si apprende dalla sala operativa dei pompieri di Catania, all’interno della struttura si è sviluppato un incendio, la cui matrice non è stata al momento accertata.

L’allarme è scattato poco prima delle 15.30. Sul posto i vigili del fuoco di Caltagirone e Palagonia nonchè personale medico.

Gli ospiti all’interno dell’immobile a tre piani sarebbero stati fatti evacuare.  Tuttavia a seguito di un controllo effettuato dai pompieri sarebbe stato trovato il corpo senza vita di una delle ospiti della struttura. Da verificare la causa della morte. Sul posto stanno operando le forze dell’ordine.

La vittima, una donna di 68 anni, era un’ospite dalla struttura dalla cui stanza potrebbe essere forse divampato il rogo. Da una prima ipotesi sembra che quest’ultimo sia stato innescato accidentalmente dalla donna, paziente psichiatrica e fumatrice, originaria di Augusta.

Circa 20 persone sono state sgomberare.  La Procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta disponendo il sequestro dei locali interessati dall’incendio e l’autopsia sul cadavere della vittima e ha delegato le indagini agli agenti del locale commissariato di pubblica sicurezza.

 

 

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Cronaca

Catania, scarafaggi e sporcizia, chiuso panificio in via Umberto, sanzioni per 14 mila euro

Gli accertamenti sono scaturiti dalle segnalazioni di diversi cittadini, tra cui quella pervenuta tramite l’app “YouPol”

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Scarafaggi tra gli scaffali e a ridosso dei contenitori della farina, sporcizia ovunque, alimenti non tracciati e gravi criticità di sicurezza. Il tutto sarebbe emerso durante un controllo coordinato dalla Polizia di Stato, in un panificio di via Umberto, in pieno centro storico. Gli accertamenti sono scaturiti dalle segnalazioni di diversi cittadini, tra cui quella pervenuta tramite l’app “YouPol”, l’applicazione della Polizia di Stato, gratuita e disponibile per tutti, pensata per fornire ai cittadini un efficace strumento di “prossimità digitale”.

La complessa azione di controllo ha visto in campo diversi poliziotti della squadra volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Divisione Anticrimine della Questura, nonché il personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana, dell’Ispettorato territoriale del lavoro, i medici del Dipartimento di prevenzione – Servizio Igiene pubblica e Spresal e del Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanità pubblica Veterinaria dell’Asp di Catania, unitamente agli agenti del settore “Annona” della Polizia Locale.

L’attività sinergica tra i vari enti della task force ha permesso di far emergere le pessime condizioni igienico-sanitarie del panificio al punto tale da rendere necessaria l’adozione del provvedimento di chiusura immediata del laboratorio di produzioni.

Nello specifico, sono state rilevate gravi carenze legate alla pulizia, ordinaria e straordinaria, rilevando persino la presenza di scarafaggi in diversi punti del laboratorio. Al riguardo sono state fornite delle prescrizioni mirate e al titolare è stata contestata una sanzione amministrativa di 2000 euro, anche per la mancanza di manuale di autocontrollo e attestati di formazione professionale.

Al momento dei controlli, era presente una sola impiegata la cui posizione lavorativa è stata verificata dall’Ispettorato territoriale del lavoro che ha avuto modo di rilevare la mancanza di un regolare contratto di lavoro. Pertanto, il titolare è stato sanzionato per “lavoro nero” con una sanzione di 1950 euro, la sospensione dell’attività imprenditoriale e un’ulteriore sanzione amministrativa di 2500 euro. A tal proposito, verranno effettuati ulteriori accertamenti sulla documentazione che dovrà essere esibita agli ispettori entro i termini previsti dalla legge.

I tecnici dello Spresal hanno accertato la presenza di attrezzatura da lavoro non idonea in quanto in cattivo stato di manutenzione, elevando una sanzione di 2000 euro, nonché l’impianto elettrico in cattivo stato di manutenzione, con sanzione di 2000 euro.

I medici veterinari dell’Asp e il Corpo Forestale hanno verificato che diversi alimenti, tra salumi e formaggi, erano privi del necessario requisito della tracciabilità. Complessivamente, sono stati sequestrati 10 chili di prodotti non tracciati e destinati all’immediata distruzione perché non idonei al consumo umano, applicando una sanzione amministrativa di 1500 euro.

Inoltre, il Corpo Forestale ha sanzionato il titolare per non aver indicato gli ingredienti sui preparati posti in vendita, con sanzione amministrativa di 2000 euro.

 

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