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Cronaca

Catania, operazione “Mazzetta sicula”: indagati gli imprenditori di Sicula Trasporti

Nove le misure cautelari eseguite dai Finanzieri etnei, in manette anche funzionari pubblici: presunti legami con clan mafioso Nardo

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Sono nove le misure cautelari eseguite, con l’operazione “Mazzetta Sicula”, dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Catania, in collaborazione con lo Scico e il gruppo aeronavale di Messina, nei conforonti di altrettante persone.  I Finanzieri hanno indagato per  una presunta illecita gestione della discarica di Lentini (SR), la più estesa della Sicilia, gestita dalla ‘Sicula trasporti”. nonché sulle “pressioni” esercitate da esponenti del clan mafioso dei Nardo, legato ai santapaoliani di Catania, finalizzate ad ottenere l’affidamento di un chiosco presente all’interno dello stadio della squadra di calcio “Sicula Leonzio”,  attualmente militante nel campionato di Lega Pro.  Le nove  persone indagate (2 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 4 sottoposte alle misure cumulative dell’obbligo di presentazione alla P.G. e di dimora) sono accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata e rivelazione di segreto d’ufficio nonché per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. I fatti di cui sono accusati gli indagati sarebbero  avvenuti tra il 2018 e il  2019.

L’inchiesta della Procura di Catania verterebbe su un “perdurante e sistematico illecito smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti da oltre 200 comuni siciliani”. A finire in carcere Antonino Leonardi, 57 anni, amministratore di fatto della “Sicula Trasporti S.r.l.” e della “Gesac S.r.l.” ed amministratore di diritto della “Sicula Compost Srl, per associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, corruzione e frode nelle forniture, e Filadelfo Amarindo, 68, dipendente della “Sicula Trasporti S.r.l.”per concorso esterno all’associazione mafiosa. Agli arresti domiciliari Salvatore Leonardi, 47 anni, fratello di Antonino, in qualità di socio della “Sicula Trasporti S.r.l.” e della “Gesac S.r.l “, Vincenzo Liuzzo, di 57 anni, dirigente di unità operativa semplice della sede di Siracusa dell’Arpa Sicilia, che era addetto ai controlli e monitoraggi ambientali, e Salvatore Pecora, di 63 anni, istruttore tecnico impiegato presso il Libero Consorzio Comunale di Siracusa, che era addetto al controllo sulla gestione dei rifiuti. Sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e di dimora Pietro Francesco Nicotra, 36 anni,e Francesco Zappalà, di 52. Destinatari delle misure cautelari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e di dimora anche i fratelli Francesco e Nicola Guercio, di 49 e 59 anni, amministratori di diritto e di fatto della “Edile Sud S.R.L.”.

La guardia di finanza ha eseguito perquisizioni e sequestri preventivi a carico delle società del gruppo Leonardi per complessivi 116 milioni di euro e ha fatto luce su una rete di corruzione e traffico rifiuti in Sicilia.Durante le indagini sono stati scoperti dei fusti di plastica all’interno dei quali c’erano contanti per milione di euro. I fusti erano stati interrati.  Da quanto accertato dalla procura il sistema criminale si sarebbe basato basava su due pilastri: tangenti per ottenere le autorizzazioni amministrative e fasulle attestazioni sulle quantità di rifiuti trattati nell’impianto di compostaggio interno. Secondo la Procura gli imprenditori avrebbero  agito all’ombra del clan Nardo. A tenere i contatti tra azienda e criminale, per gli inquirenti, sarebbe Filadelfo Amarindo , dipendente della Sicula Trasporti. Dalle indagini sarebbe emerso che Antonello Leonardi durante le festività avrebbe fatto pervenire a due storici boss,   Angelo Randazzo e  Alfio Sambasile,  cinquemila euro in contanti. In un’occasione, quando c’era da assegnare il chiosco all’interno dello stadio della Sicula Leonzio, in mano a  Giuseppe Leonardi, figlio di Antonello, Amarindo avrebbe  fatto da postino per conto dell’imprenditore nei confronti dei boss. L’attività non è stata assegnata agli uomini del clan, in cambio i Nardo sarebbero stati ripagati con regalie varie.

“Imprenditori senza scrupoli che inquinano le falde acquifere, il sottosuolo, producono danni atmosferici perché sanno che da questo possono ricavare grossi guadagni e il modo più plastico di considerare quale è l’illiceità di questi profitti è data dal fatto che grosse somme di denaro sono state trovare sottoterra- ha detto il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro-: questo ci dà l’idea di quanto fosse corrotto questo sistema, come gli imprenditori fossero dei veri propri sciacalli che, corrompendo i funzionari, erano disposti a speculare sulla salute delle persone. L’indagine ha fatto emergere un fenomeno criminale particolarmente complesso e grave – ha proseguito-  che devo dire è quasi scolastico. Abbiamo una politica regionale decennale che è sicuramente criminogena perché non consentendo di ridurre la quantità di rifiuti che vengono conferiti in discarica consente a imprenditori senza scrupoli di potere lucrare grosse somme di denaro violando le norme che tutelano l’ambiente. Questo ingenera quasi a livello di selezione naturale una classe di imprenditori che si propone per svolgere questa attività di servizio sapendo che se vengono violate determinate regole possono ricavare quantità di denaro esorbitanti. Denaro che poi servirà per corrompere pubblici funzionari che dovrebbero controllare la regolarità del servizio di trattamento e smaltimento di rifiuti. E’ lo stesso sistema politico che produce questo sistema di grave fenomeno criminale”.

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Cronaca

Etna, soccorso biker nei pressi di “Grotte delle Palombe”

I tecnici del SASS l’hanno raggiunto e, dopo le prime valutazioni, lo hanno condotto al Rifugio Ragabo, dove era stata fatta giungere l’ambulanza del 118. Successivamente trasferito presso l’ospedale di Acireale per ulteriori accertamenti. 

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Nella giornata di ieri tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano sono intervenuti sull’Etna per soccorrere un ventitreenne biker belga colpito da malore mentre percorreva in gruppo il sentiero che consente di giungere alla Grotta delle Palombe. I tecnici del SASS l’hanno raggiunto e, dopo le prime valutazioni, lo hanno condotto al Rifugio Ragabo, dove era stata fatta giungere l’ambulanza del 118. Dopo i controlli sanitari il biker è stato trasferito presso l’ospedale di Acireale per ulteriori accertamenti.

In caso di incidenti su pareti di roccia, sentieri, ambienti montani, ambienti innevati, scogliere, in grotta e gole fluviali o in caso di persone disperse in ambiente montano, impervio e ostile, per allertare il Soccorso Alpino è necessario chiamare il Numero Unico di Emergenza (NUE) 112, specificando che si richiede un intervento di soccorso sanitario in ambiente montano o impervio.

L’operatore del 112 applicando la specifica “procedura operativa ambienti montani ed impervi”, trasferirà la chiamata di soccorso esclusivamente alla Centrale 11Operativa del 118, la quale provvederà ad allertare il Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) quale proprio referente esclusivo per il Soccorso in ambiente montano, impervio ed in grotta.

 

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Associazionismo

Catania, spiagge libere e solarium di S. G. Li Cuti, attrezzati con sedie anfibie per disabili

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale, l’associazione “Catania Più Attiva”, il Centro Ortopedico Siciliano e il Liceo statale Giuseppina Turrisi Colonna

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A Catania da oggi le spiagge libere n. 1 e n. 3 della Plaia e il solarium di San Giovanni Li Cuti sono provvisti di sedie anfibie e strumenti per consentire la balneazione alle persone con disabilità.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sinergia tra l’amministrazione comunale, l’associazione “Catania Più Attiva”, il Centro Ortopedico Siciliano e il Liceo statale Giuseppina Turrisi Colonna.

Alla base della collaborazione c’è il contratto di comodato d’uso gratuito promosso dall’avv. Francesco Sanfilippo con “Catania Più Attiva” per la consegna al comune dei vari presidi di mobilità da mettere a disposizione di chi ne ha bisogno: “Ringraziamo Catania Più Attiva e l’avvocato Sanfilippo – ha detto l’assessore al Mare Andrea Guzzardi – per avere coinvolto diverse realtà e sensibilità in questo importante e necessario progetto che consentirà a tutti, senza ‘barriere’ e ostacoli, di accedere al nostro mare e godere della stagione estiva in un clima di piena condivisione”.

Santo Musumeci presidente di “Catania Più Attiva” si dice particolarmente soddisfatto. “Un ringraziamento particolare all’avvocato Francesco Sanfilippo, promotore di questa iniziativa, ai soci e simpatizzanti di Catania più Attiva all’azienda COS centro ortopedico siciliano e alla preside del Turrisi Colonna che ha aderito all’iniziativa e ai ragazzi e ai professori tra cui il professore Dario Consoli. Negli ultimi 4 giorni di scuola hanno realizzato una straordinaria e generosa raccolta fondi permettendo l’acquisto della terza sedia job. Da questa esperienza abbiamo maturato l’idea che la gente di Catania ha un grande cuore e tanto amore verso i più fragili”.

 

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