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Cronaca

Catania, Polizia sequestra 3 chilogrammi di marijuana e un fucile rubato

Personale della scientifica ha repertato l’arma e completerà gli accertamenti al fine di verificare se il fucile è stato utilizzato per commettere altri creati e se ci sono impronte utili per proseguire le indagini

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A Catania la Polizia di Stato nei giorni scorsi a Librino ha sequestrato oltre 3 kg di marijuana e un fucile di provenienza furtiva.

In prossimità del capodanno la richiesta di sostanze stupefacenti aumenta e di conseguenza gli ordinari controlli, svolti quotidianamente dagli equipaggi impegnati nell’attività di controllo del territorio, sono stati intensificati e resi ancora più incisivi.

Le unità cinofile della Questura di Catania e le volanti dell’Ufficio prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno effettuato mirati accertamenti a Librino dove, in Viale San Teodoro, i cani poliziotto “Maui” e “Ares” sono stati condotti in alcuni immobili al fine di verificare la presenza di sostanze stupefacenti.

Dopo alcuni minuti “Ares” ha segnalato una prima porta in ferro che permetteva di accedere ad una terrazza, ma i residenti del palazzo hanno negato di avere le chiavi del lucchetto, circostanza che ha fatto insospettire ancora di più i poliziotti.

Gli agenti hanno tagliato il catenaccio per raggiungere la terrazza e immediatamente dopo hanno rinvenuto, in un vano contatore, circa 200 grammi di marijuana.

La verifica è stata estesa ad altre parti dello stabile e grazie al fiuto dei cani è stato possibile raggiungere un vano tecnico dove è stata rinvenuta una busta della spesa contenente oltre 2,8 kg di marijuana; sotto altre buste è stato trovato anche un fucile.

Gli agenti della squadra volanti hanno effettuato accurati accertamenti sull’arma che hanno dato esito positivo, in quanto è emerso che il fucile era stato rubato qualche mese prima.

La Polizia Scientifica, intervenuta sul posto, ha repertato l’arma oggetto di sequestro e completerà gli accertamenti al fine di verificare se il fucile è stato utilizzato per commettere altri crimini e se ci sono impronte utili per la prosecuzione delle indagini.

 

Chiesa

Paternò, processione “Bambino Gesù” fischiata da stranieri, indignazione in città

Alcuni consiglieri comunali hanno chiesto la convocazione di una seduta urgente dell’assise civica

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foto ALFIO SPAMPINATO

Chiedono una convocazione urgente e straordinaria del consiglio comunale, alcuni consiglieri comunali appartenenti ai gruppi Paternò On, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Richiesta avanzata al presidente del consiglio Marco Tripoli e al sindaco Nino Naso. Al centro i tristi fatti verificati durante la processione del Bambino Gesù dello scorso 1gennaio in città.

In quella occasione un gruppo di extra comunitari presenti in piazza Indipendenza avrebbe cominciato ad “inveire con urla e fischi al passaggio della processione” alla quale partecipava anche il primo cittadino paternese.  È inutile dire quanto sia sentita per la comunità tutta, la celebrazione del primo  gennaio ed è facile intuire quello che ha provocato tra i fedeli presenti questo atto indicibile.

Per questo i consiglieri richiedenti hanno chiesto urgentemente un dibattito sull’accaduto al fine di verificare i fatti per comprendere le dinamiche e le responsabilità; la Tutela delle tradizioni per garantire il rispetto delle celebrazioni religiose, simbolo della nostra identità storica e culturale e la Promozione del dialogo con le forze armate al fine di individuare percorsi di soppressione di questi eventi, intensificazione dei controlli sui soggetti che tutte le sere stazionano da piazza Indipendenza a Piazza Regina Margherita, sensibilizzazione dei responsabili delle comunità religiose di extracomunitari e integrazione per prevenire ulteriori tensioni sociali.

“Riteniamo urgente – scrivono nella richiesta di convocazione- affrontare l’accaduto non solo per rassicurare la cittadinanza, ma anche per definire eventuali interventi da adottare a tutela della convivenza civile, del rispetto delle tradizioni religiose del nostro territorio e della sicurezza dei nostri concittadini”. I consiglieri chiedono al presidente del consiglio e al sindaco di invitare alla seduta di consiglio i dirigenti rispettivamente di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale di Paternò e della Polizia di Stato di Adrano oltre che il vicario Padre Salvatore Alì e Padre Salvatore Patanè. Il caso è stato portato alla luce dal quotidiano “La Sicilia”.  Sul caso è intervenuto il deputato nazionale Francesco Ciancitto il quale sul quotidiano ha dichiarato che “bisogna intervenire con azioni mirate e sarebbe utile attivare la zona rossa, come accade in altre città in Italia, a tutela dei cittadini”. Il sindaco Nino Naso ha annunciato, sempre su “La Sicilia” che saranno “valutate le azioni da mettere in atto per eliminare le situazioni di pericolo” Rhida Khemiri, punto di riferimento per la comunità islamica a Paternò, parlando con La Sicilia, ha detto che “rispettiamo tutte le religioni e vogliamo ringraziare i paternesi che da sempre accolgono con grande slancio gli stranieri, dandoci tutto il loro supporto. Non vogliamo che l’azione di pochissime persone possa fermare il cammino verso l’integrazione che da anni stiamo percorrendo. Chi è ostile verso la comunità che ci ospita non è qui benvenuto”

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Cronaca

Calcio serie D, Daspo per 3 tifosi del Paternò eseguito dalla Polizia di Adrano

Per due tifosi il provvedimento è della durata di un anno, mentre per il terzo la durata del divieto è di quattro anni, in quanto l’uomo era stato già precedentemente colpito da un medesimo provvedimento

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Lo scorso 17 novembre, nel corso del derby del campionato di serie D, girone I, tra le compagini del Paternò e dell’Acireale, dalla curva sud dello stadio Falcone Borsellino di Paternò alcuni tifosi appartenenti al gruppo ultras del Paternò Calcio hanno acceso diversi fumogeni nel corso dell’incontro.

Personale della polizia scientifica del Commissariato di Adrano, impiegato nel servizio di ordine pubblico, è riuscito a riprendere il momento in cui alcuni degli ultras di casa tenevano tali artifizi pirotecnici accesi in mano. Nei giorni successivi alla partita, il medesimo personale ha proceduto alla visione delle immagini registrate, riuscendo ad individuare in modo chiaro alcuni soggetti resisi responsabili dell’accensione dei fumogeni, rendendo così possibile avviare l’attività investigativa finalizzata all’identificazione degli ultras.

Così, la successiva attività svolta da personale della Uigos del Commissariato ha consentito di giungere all’identificazione di tre degli autori del gesto e di deferirli all’Autorità Giudiziaria per l’utilizzo di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive.

I tre soggetti, inoltre, sono stati segnalati alla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Catania per l’emissione nei loro confronti dei provvedimenti di Daspo da parte del Questore. Alla luce di quanto accertato sono stati, quindi, emessi dal Questore di Catania i provvedimenti nei confronti dei tre ultras, ai quali è stato fatto divieto di poter accedere alle manifestazioni sportive.

Per due di essi il provvedimento è della durata di un anno, mentre per il terzo la durata del divieto è di quattro anni, in quanto l’uomo era stato già precedentemente colpito da medesimo provvedimento per gli incidenti provocati lo scorso settembre in occasione della partita di Coppa Italia di Serie D tra il Paternò e la Nuova Igea Virtus.

 

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