Connect with us

In Primo Piano

Catania, prima seduta del neo eletto consiglio provinciale etneo

“La politica riparte con l’obiettivo di offrire risposte concrete e responsabili ai cittadini -dice il sindaco metropolitano Enrico Trantino- Auspico un clima di collaborazione tra i componenti del Consiglio, affinché prevalga il senso della sinergia istituzionale”. 

Pubblicato

il

A Palazzo Minoriti, dopo una lunga fase transitoria, si è tenuta la prima seduta del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Catania.  Nella storica Sala consiliare di Palazzo Minoriti a Catania, il Sindaco metropolitano Enrico Trantino ha aperto i lavori e rivolto un messaggio augurale ai consiglieri neoeletti.

“E una giornata significativa che inaugura un nuovo corso per la nostra Città Metropolitana – ha dichiarato Trantino –. La politica riparte con l’obiettivo di offrire risposte concrete e responsabili ai cittadini. Auspico un clima di collaborazione tra i componenti del Consiglio, affinché – pur nel rispetto delle diverse sensibilità – prevalga il senso della sinergia istituzionale”.

I consiglieri metropolitani, eletti lo scorso 27 aprile e articolati in sei gruppi consiliari corrispondenti alle forze politiche rappresentate, hanno pronunciato la formula di giuramento e sottoscritto il verbale d’insediamento alla presenza del Segretario generale Mario Trombetta, del Capo di Gabinetto Gian Luca Emmi e dei dirigenti della Città Metropolitana.  Nel corso della seduta sono stati designati cinque dei sei capigruppo. I nomi già certi sono: Antonino Anzalone – Fratelli d’Italia; Francesco Alparone – Grande Sicilia; Ruggero Strano – Lega; Graziano Calanna – Partito Democratico; Angelo Spina – Democrazia Cristiana. Nei prossimi giorni sarà scelto il capogruppo del partito Forza Italia.  Il Vice Sindaco metropolitano sarà nominato nei prossimi giorni.

I consiglieri eletti Fratelli d’Italia: Alessandro Campisi, Gesualdo Grimaldi, Santo Trovato; Mario Fabio Savasta, Emilio Pappalardo.  Forza Italia: Roberto Barbagallo, Melania Luana Miraglia, Antonino Montemagno, Antonino Anzalone.  Grande Sicilia: Vincenzo Santonocito, Francesco Alparone, Maria Grazia Rotella.  Lega: Sergio Gruttadauria, Alfio D’Urso, Ruggero Agatino Strano. Partito Democratico L’Alternativa: Graziano Calanna, Giuseppa Maria Antonia Giardinelli. Democrazia Cristiana: Angelo Spina

 

Cronaca

Misterbianco, notte di fuoco in via Del Mandorlo, tre auto distrutte

Sul posto per spegnere il fuoco  i pompieri del distaccamento “Catania Nord”.  Le operazioni di spegnimento e di bonifica sono state ultimate poco dopo le ore 3

Pubblicato

il

Incendio la notte scorsa in via Del Mandorlo, nella frazione Belsito, in  territorio di Msterbianco.  Distrutte dalle fiamme una Peugeot 208 e una Alfa Romeo Tonale; una terza, una Peugeot 206 è rimasta danneggiata.

L’incendio si è sviluppato poco prima delle ore 2. Le fiamme sono partite da una delle tre auto in sosta interessate dal rogo, per poi estendersi alle altre vicine. Non accertate le cause del rogo, ma al momento le forze dell’ordine non escludono nessuna ipotesi. C’è una indagine in corso da parte dei carabinieri della locale Tenenza.

Sul posto per spegnere il fuoco  i pompieri del distaccamento “Catania Nord”.  Le operazioni di spegnimento e di bonifica sono state ultimate poco dopo le ore 3.

Continua a leggere

In Primo Piano

Referendum, cinque quesiti in materia di lavoro e cittadinanza, si vota 8 e 9 giugno

Per la validità della consultazione referendaria popolare è necessario che si rechino alle urne metà degli aventi diritto al voto più uno (50% più 1).  Sarà possibile votare domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15

Pubblicato

il

Tra venti giorni gli italiani sono chiamati ad esprimersi sui 5 referendum abrogativi in materia di lavoro e cittadinanza.

I prossimi 8 e 9 giugno dunque italiani alle urne, in concomitanza – per alcune città – con l’eventuale turno di ballottaggio delle elezioni amministrative. Ma entriamo nel dettaglio dei quesiti referendari: i primi quattro affrontano tematiche legate al mondo del lavoro, con particolare attenzione ai licenziamenti e alla sicurezza. Gli elettori riceveranno quattro schede di colore diverso: verde, arancione, grigia e rossa.

Se si è d’accordo con l’eliminazione della norma oggetto del quesito, bisogna votare sì. Se si è contrari, bisogna votare no.

Il quesito n. 1 (sulla scheda verde) riguarda il cosiddetto “contratto a tutele crescenti” e i licenziamenti illegittimi. In pratica, per gli assunti da marzo 2015, il contratto a tutele crescenti ha eliminato la possibilità del reintegro nella maggior parte dei casi di licenziamento illegittimo, prevedendo solo un indennizzo economico compreso tra 6 e 36 mensilità. Se il referendum venisse approvato per i contratti di lavoro a tempo indeterminato si tornerebbe al sistema precedente, quindi, tornerebbe possibile il reintegro nel posto di lavoro, e non soltanto il risarcimento economico.

Il quesito n. 2  (sulla scheda arancione)  riguarda i licenziamenti, e i relativi risarcimenti, nelle piccole imprese. Chiede di eliminare i limiti massimi di risarcimento oggi previsti in caso di licenziamento senza giusta causa. Il referendum propone di lasciare al giudice la possibilità di stabilire liberamente l’ammontare del risarcimento in base alla singola situazione.

Il quesito n. 3  (sulla scheda grigia) riguarda i contratti a termine e propone di eliminare la possibilità attualmente prevista per i datori di lavoro di stipulare contratti a termine della durata massima di dodici mesi, senza dover indicare una motivazione precisa.

Infine, il quesito n. 4  (sulla scheda rossa) riguarda la responsabilità in caso di incidenti sul lavoro. Attualmente, nei casi di appalto o subappalto, le aziende committenti non sono responsabili per gli infortuni sul lavoro, la responsabilità ricade solo sull’impresa che esegue il lavoro, non su quella che lo ha commissionato. Il referendum vuole eliminare questa eccezione: se dovesse vincesse il sì, anche le aziende committenti potrebbero essere ritenute responsabili per danni legati ai rischi specifici dell’attività appaltata.

Il quinto quesito invece sposta l’attenzione su un’altra tematica relativa alla cittadinanza italiana (scheda gialla). Nello specifico se si è d’accordo con il dimezzamento del requisito di residenza per concedere la cittadinanza italiana agli adulti extracomunitari, bisogna votare sì. se non si è d’accordo, bisogna votare no. con la vittoria del si, si passerà dagli attuali 10 anni ai 5 anni per potere richiedere la cittadinanza.

Per la validità della consultazione referendaria popolare è necessario che si rechino alle urne metà degli aventi diritto al voto più uno (50% più 1).  Sarà possibile votare domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15.

Continua a leggere

Trending