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Cronaca

Catania, ruba borsa ad una ragazza, ma è fermato da due poliziotti liberi dal servizio

ll ladro è stato arrestato per furto con strappo e resistenza a pubblico ufficiale. Per l’uomo è stato disposto l’obbligo di firma presso gli Uffici di Polizia

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Ha approfittato della confusione davanti ai locali del centro storico per scippare una ragazza. L’uomo, un tunisino di 20 anni, senza dare nell’occhio si è avvicinato alla ragazza e l’ha tirata per un braccio per strapparle la borsa, per poi tentare di mescolarsi tra la folla al fine di far perdere le sue tracce.  La giovane vittima, dopo una primissima resistenza, ha lasciato la presa della borsa per evitare di finire a terra e ha cominciato ad urlare, richiamando l’attenzione dei presenti.

In quei momenti, nel locale accanto si trovava un poliziotto del Compartimento Polizia Stradale “Sicilia Orientale” di Catania, libero dal servizio, che, allarmato dalle grida della ragazza, è uscito in strada dove ha immediatamente notato l’uomo, con la borsa in mano, in fuga in via Gemmellaro. Il poliziotto non ci ha pensato due volte e ha inseguito il ladro per alcuni metri.

Una volta fermato, il 20enne ha tentato in tutti i modi di fuggire e, nonostante il poliziotto si fosse qualificato, ha continuato a opporre una strenua resistenza, colpendo l’agente con calci e pugni per riprendere la fuga.

In aiuto del collega è intervenuta una poliziotta, anch’essa libera dal servizio, neo Commissario di Polizia. Insieme i due poliziotti sono riusciti a bloccare l’uomo definitivamente, chiedendo alla Sala Operativa della Questura l’intervento di una pattuglia della squadra volanti che, immediatamente, è giunta sul posto.Il ladro è stato arrestato per i reati di furto con strappo e resistenza a pubblico ufficiale. Per l’uomo dopo la convalida del fermo è stato disposto l’obbligo di firma presso gli Uffici di Polizia.

 

Cronaca

Catania, sospesa attività di un ristorante, all’esterno si è verificata una rissa

E’ stata disposta la sospensione delle autorizzazioni e la chiusura del locale per 15 giorni

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La Polizia di Stato ha sospeso temporaneamente l’attività di un ristorante di via Garibaldi per comprovate esigenze di ordine e sicurezza pubblica.

Il provvedimento di sospensione ha la durata di 15 giorni ed è stato emesso dal Questore di Catania, secondo le prerogative previste dall’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.   A notificarlo al gestore sono stati i poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza “Centrale”.

In particolare, alcune settimane fa fuori dal ristorante si è verificata una violenta rissa, scaturita per futili motivi, nel corso della quale sedie, sgabelli e tavoli sono stati usati come armi improprie.

I partecipanti alla rissa hanno messo a rischio l’incolumità dei clienti all’interno e all’esterno del locale, nonché quella delle altre persone che in quel momento si trovavano a passare.

Nei giorni seguenti, dalla disamina delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, gli agenti della Squadra Mobile sono stati in grado di ricostruire l’intera vicenda.

Pertanto, sulla base di quanto rilevato, ultimata l’attività istruttoria portata avanti dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Catania, è stata disposta la sospensione delle autorizzazioni e la chiusura del locale per 15 giorni, secondo quanto previsto dall’art.100 del TULPS, che consente al Questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come pure per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.

 

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Cronaca

Riposto, accolto dalla ex per scontare i domiciliari, si ubriaca e si scaglia contro la donna

L’uomo alla vista dei carabinieri è andato in escandescenze, pronunciando frasi offensive e minacciose, sia in lingua italiana che araba, cercando di aggredire fisicamente i militari

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I carabinieri del comando stazione di Riposto hanno arrestato un cittadino nordafricano di 35 anni, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari per aver accoltellato un connazionale la scorsa estate, in quanto si è reso responsabile di evasione e di aggressione nei confronti dei militari intervenuti per sedare un grave episodio di disturbo e disordine.

L’intervento, scaturito a seguito di una segnalazione per rumori molesti provenienti da un’abitazione del centro di Riposto, ha visto l’immediata attivazione della pattuglia della locale Stazione, supportata successivamente da una squadra della Sezione Radiomobile di Giarre, allertata in considerazione della nota pericolosità del soggetto coinvolto.

Giunti sul posto, i Carabinieri hanno sorpreso l’uomo mentre si trovava all’interno dell’appartamento dei vicini, intento ad inveire contro di loro, e quindi fuori dal luogo cui era ristretto per ordine dell’Autorità Giudiziaria.

Alla vista dei militari, il 35enne ha dato in escandescenze, rifiutandosi di seguirli, pronunciando frasi offensive e minacciose, sia in lingua italiana che araba, cercando poi di aggredire fisicamente i carabinieri.

I carabinieri, dopo aver bloccato l’uomo, hanno ricostruito l’accaduto: l’arrestato era stato ospitato dalla ex compagna ma, invece di esserle grato, avrebbe accampato sempre pretesti per litigare con lei e con i suoi familiari. E quella sera, probabilmente dopo aver alzato troppo il gomito, sarebbe arbitrariamente uscito dall’appartamento per poi aggredire verbalmente la donna e suo figlio.  L’uomo è finito in carcere.

 

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