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Chiesa

Catania, Sant’Agata tra i devoti, oggi il giorno del giro interno

Intanto questa mattina il Pontificale è stato presieduto dal Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, al fianco dell’arcivescovo di Catania Luigi Renna

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FOTO "LIVEUNICT" (LIVEUNIVERSITYCATANIA)

Oggi giornata clou della Festa di Sant’Agata. Dalle 17 di oggi il fercolo della Santa Patrona di Catania è sulle strade del capoluogo etneo per ricevere l’abbraccio e il calore dei devoti.  L’uscita della Santa è stata presieduta dalla Messa celebrata da monsignor Alessandro Damiano, arcivescovo metropolita di Agrigento.

Da Piazza Duomo la processione si snoda, preceduta dalle candelore, per via Etnea fino alla villa Bellini dove prosegue in via Caronda, via Bertuccio per  arrivare in piazza Cavour. Processione che da via Etnea si dirige  verso la salita di via Sangiuliano e via Crociferi dove è in programma  il canto e l’omaggio floreale delle suore di clausura della chiesa di San Benedetto. Il percorso della processione prevede a seguire piazza San Francesco d’Assisi, via Della Lettera, via Garibaldi e quindi il rientro in Cattedrale dove si terrà la celebrazione di benedizione e di ringraziamento presieduta dall’arcivescovo metropolita di Catania Luigi Renna. Resta da capire verso che ora domani il fercolo rientrerà in Chiesa e di conseguenza l’inizio dello spettacolo dei fuochi d’artificio.

Questa mattina il Pontificale è stato presieduto dal Cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, al fianco dell’arcivescovo di Catania Luigi Renna. Presente ai festeggiamenti il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani.

“Le celebrazioni per la patrona di Catania rappresentano sempre un momento di grande emozione, tra fede e partecipazione popolare- dice Schifani-  Voglio sottolineare i valori cristiani che soggiacciono a questo momento di grande tradizione, quei valori che ci impongono di aiutare gli ultimi, chi si trova in condizioni di disagio e di difficoltà.  Non lasciare indietro nessuno è uno dei punti cardine dell’azione del mio governo e continueremo a impegnarci verso costoro e verso chi se ne prende cura. Diciamo no alla rassegnazione perché, come sottolineato dal cardinale Zuppi nella sua omelia, vogliamo alimentare la speranza di un futuro migliore per la Sicilia e per tutta la nostra comunità. Cogliamo già segnali positivi in tal senso e con determinazione e impegno perseguiamo questo obiettivo, ispirati dai quei valori espressi anche dal sacrificio di Sant’Agata” ha detto il presidente Schifani .

Presenti al Pontificale anche il ministro della Protezione civile e del mare, Nello Musumeci, il presidente dell’Assemblea regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, il sindaco di Catania, Enrico Trantino, e altre autorità politiche. Alle 17 il presidente della Regione è stato ospite del sindaco Trantino a Palazzo degli Elefanti per assistere all’uscita del busto reliquiario dalla cattedrale e porgere un omaggio floreale al fercolo in processione in via Etnea. A seguire si è recato nella sede di rappresentanza dell’Ars ospite del presidente Galvagno.

Quest’ultimo si è detto emozionato sottolineando il fatto che la festa di Sant’Agata è “un’emozione che si rinnova ogni anno, pur conservando una testimonianza di fede che resta immutata nei secoli. Questo legame è tangibile anche per i numerosi turisti che, in queste ore, affollano le strade di Catania, così come è un chiaro segno l’attaccamento profondo dei catanesi alla loro concittadina più illustre: una devozione che si esprime in molti modi, nelle sue molteplici sfaccettature. In particolare, mi ha colpito la semplicità con cui ho vissuto la vicinanza a Sant’Agata insieme agli ospiti della Comunità di Sant’Egidio, una fede genuina alimentata dalla certezza di un futuro migliore, grazie proprio alla Patrona”.

Ha detto Gaetano Galvagno il quale ha evidenziato che questa festa, la prima in Italia e la terza al mondo tra le celebrazioni religiose, ha un’importante valenza anche in termini di ritorno d’immagine per tutta la Sicilia.

“Anche quest’anno abbiamo registrato un’affluenza record di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Tuttavia, dobbiamo continuare a promuovere al meglio il ‘brand’ legato ai festeggiamenti in onore di Sant’Agata, per attirare sempre più visitatori”. Il presidente Galvagno rivolge, infine, “un sentito ringraziamento all’Amministrazione comunale, al Prefetto, alle forze dell’ordine e ai tanti volontari che si stanno adoperando con grande impegno per garantire una festa sicura”.

 

Chiesa

Catania, Festa di Sant’Agata, protocollo d’intesa per candidarla a bene “Unesco”

A sottoscriverlo il sindaco Enrico Trantino, l’arcivescovo metropolita Luigi Renna, il rettore Francesco Priolo e il presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata, Carmelo Grasso.

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Conferire alla Festa di Sant’Agata un valore universale, rafforzare nella collettività la consapevolezza del suo significato religioso, storico, sociale e identitario, promuovere la tutela e la salvaguardia e accrescere la visibilità internazionale dell’evento. Sono questi gli obiettivi principali del protocollo d’intesa siglato a Catania, nel Palazzo degli Elefanti, per l’avvio del percorso che porterà alla candidatura della “Festa di Sant’Agata” alla Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco.

Alla firma del documento, nella sala giunta del Comune, hanno preso parte i vertici delle quattro istituzioni cittadine coinvolte nel progetto: il sindaco Enrico Trantino, l’arcivescovo metropolita Luigi Renna, il rettore dell’Università di Catania Francesco Priolo e il presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata, Carmelo Grasso.

Il sindaco Trantino ha sottolineato l’importanza del percorso che si sta avviando: “Sarà il Ministero della Cultura prima, e poi l’Unesco, a stabilire se abbiamo diritto a questo riconoscimento. Ma la proposta è già di per sé fondamentale per valorizzare il nostro patrimonio, non solo dal punto di vista religioso, storico e culturale, ma anche per far comprendere quanto Sant’Agata debba essere un fattore di unione e coesione sociale in una città che ha vissuto troppo a lungo in uno stato di frammentazione. I cittadini sanno che Sant’Agata è la nostra patrona, ma spesso vivono la devozione soltanto in occasione delle date tradizionali – il 3, 4, 5 febbraio e il 17 agosto. Questo riconoscimento darebbe un ulteriore impulso a percepirla come presenza costante e significativa nella vita culturale e sociale della città, stimolando un senso di appartenenza che duri tutto l’anno.”

A fare eco al sindaco è stato l’arcivescovo Luigi Renna, che ha evidenziato il prestigio internazionale della candidatura: “È un grande onore pensare che la festa di Sant’Agata possa essere proposta come Patrimonio dell’Umanità. Sarebbe un riconoscimento internazionale che la pone tra le celebrazioni religiose più importanti del mondo – dopo solo una festa in Perù e la Semana Santa di Siviglia”.

Anche il mondo accademico ha dato pieno supporto all’iniziativa. Il rettore dell’Università di Catania, Francesco Priolo, ha sottolineato la valenza culturale e scientifica della Festa: “Per l’Università è un onore sostenere questa proposta di candidatura. Sant’Agata non è solo un evento di fede, ma un momento di forte identità collettiva e coesione sociale, che unisce generazioni e comunità. Le ricerche dei nostri studiosi dimostrano come la festa sia un complesso intreccio di saperi, simboli, pratiche, gesti, musiche e narrazioni. Un oggetto di studio privilegiato per l’interdisciplinarità, che mette in relazione fede, spazio urbano, economia e cultura materiale”.

Ha partecipato all’incontro anche il professor Pier Luigi Petrillo, direttore della Cattedra Unesco in Patrimonio culturale immateriale e Diritto comparato dell’Università Unitelma Sapienza di Roma, che è intervenuto in collegamento da remoto: “Sostengo con grande entusiasmo questo percorso, anche con ottimismo, avendo seguito molte candidature Unesco. Ottenere il riconoscimento sarebbe un passo importante per la visibilità internazionale della Festa, ma ciò che conta di più è il processo di partecipazione e condivisione che si attiverà. Questo è l’aspetto più prezioso: rendere la comunità più consapevole del valore culturale, sociale e identitario della Festa.”

Il documento siglato fa riferimento anche al contesto culturale e territoriale unico della Festa di Sant’Agata. La Sicilia, infatti, può vantare già sette Patrimoni materiali Unesco, quattro immateriali e due Geoparchi. Il culto agatino e la sua celebrazione si inseriscono in modo naturale e coerente in questo quadro, legandosi strettamente a due patrimoni già riconosciuti: le “Città Tardo Barocche del Val di Noto” e l’“Etna”, entrambi scenari storici e geografici in cui si svolgono molti degli eventi legati alla Santa.

Il protocollo d’intesa prevede infine l’istituzione di un Comitato promotore, che avrà il compito di coordinare e dirigere tutte le attività connesse alla candidatura. Il Comitato sarà composto da rappresentanti del mondo istituzionale, religioso, accademico e sociale, e lavorerà alla redazione della proposta da presentare al Governo, che dovrà selezionare una sola candidatura italiana da sottoporre all’Unesco per ciascun anno.

 

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Chiesa

Paternò, il giorno di San Giovanni Bosco: Stasera la prima “storica” processione

L’appuntamento è fissato per le ore 19:00 di oggi, 5 giugno, nella parrocchia “San Giovanni Bosco”

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foto gruppo Facebook Feste patronali in Sicilia tradizioni e folklore

Una data storica per la comunità di Paternò: oggi si terrà, per la prima volta, la processione del simulacro di San Giovanni Bosco lungo le vie del quartiere. Un evento che si preannuncia carico di emozione, in un clima di grande festa.

La scelta del 5 giugno non è casuale. Tradizionalmente, la festa liturgica del santo  si celebra il 31 gennaio, ma le rigide temperature invernali e le giornate più corte hanno spesso limitato la partecipazione alle celebrazioni. Dopo un’attenta riflessione, gli organizzatori hanno deciso di spostare la festa in una data significativa anche dal punto di vista storico: proprio il 5 giugno, infatti, Don Bosco fu ordinato presbitero.

La settimana di eventi si svolgerà dall’1 all’8 giugno, offrendo ai fedeli e ai cittadini numerose occasioni di incontro e riflessione. “San Giovanni Bosco – spiega don Maurizio Pagliaro –  non è solo un santo, ma una guida attuale per le nuove generazioni: padre, maestro e amico. In una società complessa come la nostra, la sua figura rappresenta un punto di riferimento fondamentale.”

L’appuntamento clou è fissato per le ore 19:00 di oggi, 5 giugno, con la solenne processione per le strade di Paternò: un momento di fede, condivisione e spiritualità che si preannuncia indimenticabile per tutta la comunità.

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