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Cronaca

Catania, si calano dal tetto di un supermercato per scassinare cassaforte, due arresti

Forze dell’ordine che sono alla ricerca di un terzo soggetto fuggito alla cattura

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Hanno tentato di rubare i soldi contenuti nella cassaforte di un supermercato di via Plaia, calandosi dal tetto dell’attività commerciale in piena notte, ma sono stati subito scoperti e arrestati dalla Polizia di Stato. Due uomini di 26 e 44 anni, entrambi catanesi, hanno tentato maldestramente di rubare in una cassaforte, facendo un buco nel tetto del locale commerciale per poi calarsi nella stanza della cassaforte.

Per mettere a segno il colpo, i due ladri si sono portati dietro il materiale necessario, tra arnesi e attrezzi con motore a scoppio, in modo da fare un ulteriore foro di precisione alla cassaforte, utile a far saltare il congegno e prelevare il denaro custodito all’interno dal titolare del supermercato.

Il loro piano, però, è fallito in pochi minuti, dal momento che, all’improvviso, è scattato l’allarme di sicurezza dell’attività commerciale che ha determinato l’arrivo del personale di una ditta di vigilanza privata.

L’attivazione dell’impianto di allarme proprio negli spazi attigui alla cassaforte ha portato i due vigilantes a ritenere fondato il tentativo di furto in corso da parte di ignoti e, per questa ragione, hanno chiesto l’intervento della Polizia attraverso il Numero Unico per le Emergenze 112.

Non appena ricevuta la segnalazione, la Sala Operativa della Questura di Catania ha immediatamente attivato una pattuglia della squadra volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico.

Giunti prontamente sul posto, i poliziotti hanno visto sul tetto tre individui, tutti con il volto coperto da passamontagna, che, in fretta e furia, stavano cercando di scendere da una scala che avevano appoggiato al muro dell’attività commerciale. A quel punto, i poliziotti hanno scavalcato il cancello d’ingresso del supermercato in modo da acciuffare i ladri che, evidentemente, non appena hanno compreso di essere stati scoperti, hanno abbandonato il loro piano criminale per darsi alla fuga.

I poliziotti hanno intimato ai tre di fermarsi, ma, imperterriti, i ladri hanno cercato una via di fuga scappando dal tetto, per poi separarsi e proseguire in diverse direzioni, nel tentativo di far perdere le loro tracce. Uno di loro è riuscito nell’intento, mentre gli altri due si sono lanciati in via Crocifisso dove sono stati raggiunti e bloccati dai poliziotti.

Dopo pochi minuti, è arrivato il responsabile del punto vendita che ha formalizzato la denuncia per il tentato furto, raccontando ai poliziotti che all’interno della cassaforte vi era l’incasso degli ultimi due giorni, pari a circa 15 mila euro. Gli arnesi sono stati sequestrati, mentre i due ladri catanesi sono stati arrestati.

Informato il PM di turno, per il 26enne e per il 44enne sono stati disposti gli arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima davanti al giudice. A seguito dell’udienza nei confronti di entrambi il giudice ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

 

Cronaca

Catania, aggredita guardia giurata dentro pronto soccorso “Garibaldi Centro”

Condanne per l’aggressione e solidarietà al vigilantes arrivano dai sindacati di categoria e dal direttore generale dell’azienda ospedaliera

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Ennesima aggressione in uno ospedale del capoluogo etneo ai danni del personale in servizio nelle strutture sanitaria. Una guardia giurata della Mondialpol Security è stata aggredita presso il pronto soccorso del Garibaldi Centro, riportando la perforazione del timpano a seguito di un violento colpo ricevuto durante un tentativo di sedare una lite tra parenti all’interno della struttura ospedaliera. La Filcams Cgil e la Camera del Lavoro di Catania hanno espresso la massima solidarietà alla guardia giurata.  Il segretario generale della Filcams Cgil di Catania, Davide Foti, e il funzionario Giuseppe Grillo, denunciano la gravità dell’episodio di violenza che vede coinvolti lavoratori impegnati quotidianamente nella tutela della sicurezza all’interno dei nosocomi.

“Da troppo tempo — affermano Foti e Grillo — il settore della vigilanza privata, e più in generale gli operatori che garantiscono il funzionamento dei servizi ospedalieri, è ignorato dalle istituzioni. Si tratta di lavoratori che, nonostante la professionalità e il coraggio dimostrati ogni giorno, sono lasciati soli ad affrontare situazioni di estrema pericolosità”. Per il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo, “le aggressioni si registrano oramai a ritmo giornaliero nella nostra città. Le istituzioni non possono girarsi dall’altra parte. È necessario trovare una risposta condivisa con i sindacati, affinché questi lavoratori non rischino danni gravi o persino irreparabili, mentre fanno il proprio dovere”.  Alla luce del degenerare di episodi di violenza nei presidi ospedalieri, la Filcams Cgil e la Cgil di Catania chiedono con forza l’apertura immediata di un tavolo di crisi, a partire dalla prefettura, coinvolgendo tutte le istituzioni competenti, affinché si individuino misure concrete per la tutela dei lavoratori e per il ripristino di condizioni di sicurezza nei nosocomi cittadini.

“La sicurezza di chi lavora per la salute pubblica è un diritto che non può più essere ignorato. -concludono i rappresentanti sindacali- È tempo che si adottino provvedimenti urgenti, prima che altri lavoratori paghino il prezzo della colpevole indifferenza”.

Anche l’Unione Generale del Lavoro di Catania e la Federazione UGL Salute Etnea hanno espresso una condanna per il grave episodio di violenza avvenuto al Pronto Soccorso del Garibaldi Centro. “Ancora una volta – dichiarano il Segretario Territoriale UGL di Catania, Giovanni Musumeci, e il Segretario Provinciale della Federazione UGL Salute Etnea, Carmelo Urzì-ci troviamo costretti a denunciare una cultura della violenza che sembra ormai dilagare nei Pronto Soccorso catanesi, rendendo invivibili ambienti che dovrebbero invece essere luoghi di cura, assistenza e protezione.

È assolutamente inaccettabile che chi ogni giorno si impegna a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini sia esposto a tali gravi rischi. La nostra piena solidarietà – continuano Urzì e Musumeci va alla guardia giurata vittima dell’aggressione, a tutto il personale di sicurezza e sanitario che opera in condizioni sempre più difficili. Vogliamo anche ringraziare sinceramente la Prefettura e le Forze dell’Ordine per il grande lavoro che svolgono quotidianamente in un contesto così complesso, ma ribadiamo la necessità di rafforzare ulteriormente la presenza di presidi di sicurezza all’interno e all’esterno dei Pronto Soccorso.

Non possiamo assistere inermi a un’escalation di violenze che mette in pericolo la vita di lavoratori e pazienti. È urgente – concludono Musumeci e Urzì – mettere in campo misure più incisive per prevenire simili episodi, potenziando i controlli e garantendo un ambiente sicuro a chi cura e a chi è curato”.

Sull’increscioso episodio c’è da registrare la presa di posizione del direttore generale Giuseppe Giammanco, sull’aggressione avvenuta stamattina presso l’ospedale Garibaldi. “Si resta increduli di fronte all’ennesimo episodio di violenza in ospedale. Non possiamo che esprimere piena solidarietà al vigilante coinvolto, che – come tutti i suoi colleghi – ogni giorno lavora per garantire sicurezza e tranquillità agli utenti e al personale sanitario. Un’aggressione verso chi dedica il proprio impegno al servizio della collettività, spesso offrendo supporto diretto a chi ha più bisogno, è assolutamente incomprensibile e inaccettabile. Condanniamo fermamente ogni forma di violenza, che riteniamo intollerabile, e auguriamo una pronta guarigione alla persona ferita”.

Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Michele Musumeci, segretario generale della Fisascat Cisl etnea hanno evidenziato il fatto che il personale di servizio negli ospedali, tra cui le guardie giurate e il personale sanitario, è “esposto quotidianamente a rischi legati alla gestione di situazioni critiche e conflittuali.

La guardia giurata, mentre cercava di mantenere l’ordine in un ambiente ad alto stress, è stata colpita fisicamente, subendo danni che pongono in evidenza l’urgenza di intervenire per tutelare chi lavora in queste condizioni. Come Cisl di Catania, insieme alle federazioni di Fp, Cisl Medici e Fisascat, abbiamo più volte sottolineato l’urgenza di affrontare questo fenomeno con azioni concrete. È fondamentale promuovere il rispetto verso il personale del primo soccorso e adottare misure di sicurezza più severe nelle strutture sanitarie e di pubblico servizio. Un’aggressione non può essere considerata semplicemente un incidente sul lavoro.

Non basta celebrare giornate simboliche se poi i lavoratori continuano a subire violenze durante lo svolgimento dei loro compiti senza che vengano intraprese azioni concrete per invertire questa tendenza. Ogni violenza, ogni aggressione, ogni abuso nei confronti di un lavoratore – concludono Attanasio e Musumeci – deve essere condannato fermamente.

Chi compie questi atti deve essere ritenuto pienamente responsabile. La triste vicenda della guardia giurata aggredita, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, è un ulteriore campanello d’allarme. È urgente che le istituzioni, insieme alle aziende e alle organizzazioni sindacali, lavorino per garantire che la sicurezza e la salute dei lavoratori siano tutelate ogni giorno dell’anno, non solo in occasioni simboliche. Il diritto alla sicurezza sul lavoro non può essere messo in discussione”.

 

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Cronaca

Catania, contrasto abusivismo commerciale nel rione San Giovanni Galermo

Sono stati controllati due venditori ambulanti, uno di ortofrutta e di prodotti ittici, ispezionati anche un pescivendolo e un panificio. Sequestrati 700 chili di alimenti non tracciati, sanzioni per oltre 18 mila euro

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Nuova stretta della task force coordinata dalla Polizia di Stato contro il fenomeno dell’abusivismo commerciale in città, in particolare nel quartiere di San Giovanni Galermo. Sono stati controllati due venditori ambulanti, uno di ortofrutta in via San Giovanni Battista e uno di prodotti ittici in via Ustica, entrambi sanzionati dalla Polizia Locale sia per la mancanza delle autorizzazioni per la vendita di alimenti sia per l’occupazione abusiva di suolo pubblico.

Inoltre, entrambi sono stati sanzionati dal Corpo Forestale per l’assenza della documentazione utile ad attestare la tracciabilità dei prodotti in vendita. Ciò ha determinato il sequestro di 20 chili di pesce, distrutto sul posto, e di 272 chili di frutta e verdura, donate in beneficenza dopo i necessari accertamenti. Su via Galermo sono stati controllati un pescivendolo e un panificio. Il pescivendolo è stato sanzionato dalla Polizia Locale per il mancato rispetto delle prescrizioni imposte dalla licenza e dal Corpo Forestale per alcune irregolarità relative alla tracciabilità dei prodotti ittici con conseguente sequestro di 11 chili di pesce, distrutto sul posto. In totale, nei confronti dell’uomo sono state elevate sanzioni per un importo complessivo di 4116 euro.

Nel panificio, invece, sono state riscontrate diverse gravi criticità, come farine, lievito e pasta scaduti. Nonostante fossero scaduti, i prodotti sono stati trovati posti in vendita agli ignari consumatori, con un serio e concreto rischio per la loro salute. Complessivamente, sono stati sequestrati ben 400 chili di prodotti alimentari, immediatamente distrutti perché non idonei al consumo umano, e sono state elevate nei confronti dell’uomo sanzioni per un ammontare di 3500 euro.

Contestualmente ai controlli finalizzati a fronteggiare il fenomeno dell’abusivismo commerciale, i poliziotti hanno pattugliato l’intero quartiere con posti di controllo fissi e dinamici che hanno permesso di identificare 110 persone, delle quali 30 già note alle forze di polizia, e di controllare 50 veicoli.

La Polizia Stradale e il Reparto Prevenzione Crimine, con il fondamentale supporto del settore “Viabilità” della Polizia Locale, hanno sanzionato 15 utenti della strada, elevando 6 sanzioni per parcheggio in divieto di sosta, 2 sanzioni per guida senza patente, 2 per mancanza della copertura assicurativa e 5 per mancanza del casco protettivo.

 

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