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Cronaca

Catania, tre arresti per lesioni aggravate e porto illegale di arma da fuoco

Gli indagati avrebbero organizzato e partecipato a una spedizione punitiva per vendetta per un pestaggio subito in precedenza da un gruppo avversario.

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Avrebbero organizzato e partecipato a una spedizione punitiva a Catania per vendetta per un pestaggio subito alcuni giorni prima a Catania da un gruppo avversario. E’ l’accusa mossa a  tre persone arrestate Agatino Ayadi,42 anni, Anthony Proietto 27 anni e  Ali Tarek Abdaoui, 30 anni e poste ai domiciliari dai carabinieri della compagnia di Catania Piazza Dante per lesioni aggravate e porto illegale di arma da fuoco. Vittima del regolamento di conti un 23enne, imparentato con un esponente di spicco del clan dei ‘Cursoti milanesi’.

Il giovane è stato raggiunto, lo scorso 2 gennaio, dinanzi alla propria attività commerciale da tre individui, che dopo averlo colpito con calci, pugni e un bastone di legno su varie parti del corpo, lo avevano ferito alla gamba sinistra con un colpo di pistola. La vittima aveva riportato circa 30 giorni di prognosi per trauma cranico, contusioni varie e una lesione d’arma da fuoco, a pochi millimetri dall’arteria femorale. A seguito del violento pestaggio sono scattate le indagini da parte dei militari dell’Arma attraverso sia la disamina delle immagini dei sistemi di videosorveglianza installati sul luogo dell’aggressione e sulle vie di fuga, sia dagli esiti degli accertamenti medico-legali effettuati sul 23enne.In particolare i carabinieri hanno appurato che Agatino Ayadi,42 anni, con l’intento di chiarire una precedente lite avuta qualche giorno prima, nel quartiere San Cristoforo, con un suo parente e alcuni amici di quest’ultimo, tra cui la vittima, avrebbe organizzato una spedizione punitiva nei loro confronti, coinvolgendo gli altri due arrestato.

Il gruppo durante la battuta di ricerca, nel transitare su due autovetture lungo viale delle Medaglie d’Oro, avrebbe riconosciuto il 23enne,  decidendo così di attuare una prima fase della ritorsione. Scesi dalle autovetture i tre uomini avrebbero accerchiato il giovane catanese, aggredendolo selvaggiamente. Secondo la Procura mentre Ayadi avrebbe colpito il 23enne con una mazza alla testa, Proietto lo avrebbe centrato con un colpo di pistola con silenziatore alla gamba sinistra e Abdaoui lo avrebbe picchiato con calci e pugni su tutto il corpo.

Alla base della gambizzazione ci sarebbero precedenti screzi tra i soggetti coinvolti. Tutto infatti sarebbe nato nel periodo tra Natale e Capodanno scorso, quando Agatino Ayadi, accompagnato da Proietto, si sarebbe recato presso l’abitazione di un suo parente, per redarguirlo in merito al comportamento tenuto all’interno di un locale notturno di Catania, dove lo stesso Ayadi lavorava come buttafuori. Tuttavia la coppia (Ayadi e Proietto) sarebbe stata sorpresa da un gruppo di otto-dieci persone, le quali li avrebbero picchiati con bastoni ed altri oggetti. A tale colluttazione avrebbe quindi partecipato anche la vittima che, assieme al resto del gruppo, avrebbe preso le difese del parente di Ayadi.

Cronaca

Catania, PD esprime solidarietà alle persone “queer” aggredite in città

“Assaliti”, la notte del 26 aprile scorso in piazza Alcalà, tre giovani che sono stati “brutalmente insultati e picchiati da un branco di bulli” dice la segretaria provinciale Maria Grazia Leone

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“Quanto accaduto  è inaccettabile.”

Esordisce cosi la nota del Partito Democratico Provinciale, a firma della segretaria Maria Grazia Leone, a seguito dell’aggressione omofoba avvenuta la notte del 26 aprile scorso in piazza Alcalà, a Catania, dove tre giovani sono stati  brutalmente insultati e picchiati da un branco di bulli.

 

“Esprimiamo piena solidarietà alle persone aggredite e ribadiamo con fermezza che ogni forma di discriminazione, odio e violenza omolesbobitransfobica va contrastata senza esitazioni, con strumenti politici, culturali e istituzionali. Solo una città accogliente può essere una città sicura. Non ci sono alternative.”

Cosi continua il Partito Democratico catanese che ribadisce “saremo sempre al fianco di chi lotta per la libertà, i diritti e la dignità, e di chi, semplicemente, sceglie di vivere e rimanere in questa città, rivendicando il diritto alla serenità.”

“Ci auguriamo – conclude la nota – che i responsabili vengano chiamati a rispondere nelle sedi opportune e siano messi nelle condizioni di comprendere la gravità di quanto commesso.”

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Cronaca

Catania, litigio tra un 72enne e 77enne, quest’ultimo lo minaccia con un coltello

Scattata per l’uomo una denuncia per minacce aggravate

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Non avrebbe digerito le offese e gli insulti rivolti alla moglie da un conoscente al culmine di un litigio in autobus e, per questo, avrebbe voluto chiarire la questione presentandosi nella sua abitazione.

Per tutta risposta, l’uomo, un 77enne originario di Tripoli, non appena trovatosi di fronte il conoscente con cui aveva litigato poco prima, avrebbe tirato fuori dal cassetto della cucina un grosso coltello dalla lama di circa 17 centimetri e l’avrebbe minacciato.

Per fortuna, è intervenuto un vicino di casa che, sentendo le urla, ha dapprima separato i due settantenni, facendo cadere il coltello, e poi ha chiesto l’intervento della Polizia di Stato.

In pochi minuti, i poliziotti della volante hanno raggiunto l’abitazione di via Pacinotti a Catania dove era in corso la lite trovando i due uomini, un 72enne in compagnia della moglie e il 77enne proprietario di casa, ancora immersi in una discussione particolarmente infuocata.

Giunti sul posto, i poliziotti hanno riportato la situazione alla calma e hanno ricostruito i fatti all’origine del litigio, scoppiato per futili motivi, qualche ora prima, mentre i tre si sarebbero trovati a bordo di un autobus. Durante il tragitto, il 77enne avrebbe offeso la moglie del 72enne, apparentemente senza motivo, e ciò avrebbe innescato una furiosa lite al punto tale che tutti e tre sarebbero stati invitati a scendere dal bus.

Tornato a casa, il 72enne, rimuginando sulle offese rivolte alla moglie, in compagnia di quest’ultima si sarebbe recato presso l’abitazione del 77enne per chiarire la vicenda una volta per tutte.

Per tutta risposta, il 77enne, dopo essersi trovato di fronte il conoscente con cui aveva avuto la discussione sull’autobus, avrebbe cominciato a minacciarlo, agitando un coltello che, nel frattempo, si sarebbe procurato in cucina.  Il coltello è stato recuperato e sequestrato dai poliziotti. Il 77enne, avendo intuito che fosse stata chiamata la Polizia, lo avrebbe velocemente riportato in casa, prima dell’arrivo degli agenti, nascondendolo in un panno, per poi riporlo di nuovo nel cassetto della cucina.

A seguito di quanto appurato, una volta acquisita la querela della vittima delle minacce, i poliziotti hanno denunciato il 77enne per minacce aggravate.

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