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Cronaca

Catania, trovati in un area abbandonata due sacchi con 12 chili di marijuana

L’intervento dei poliziotti è scaturito dalla segnalazione di un cittadino che, aveva appena notato due uomini armeggiare su un’auto parcheggiata in strada, supponendo che fosse in atto un furto

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Una segnalazione per furto si è trasformata nel ritrovamento di 12 chili di marijuana, recuperati dagli agenti della Polizia di Stati all’interno di due grossi sacchi lasciati in un’area abbandonata di un edificio del centro storico.

L’intervento dei poliziotti delle volanti è scaturito dalla segnalazione di un cittadino che, in via Pistone, aveva appena notato due uomini armeggiare su un’auto parcheggiata in strada.

La Sala Operativa ha immediatamente inviato una pattuglia, ma all’arrivo dei poliziotti dei due presunti ladri non c’era traccia. Il testimone ha poi raccontato agli agenti che i due uomini erano andati via a bordo di una motocicletta rossa, appena pochi istanti prima dell’arrivo della volante.

A quel punto, i poliziotti hanno ritenuto opportuno compiere tutti i controlli del caso, individuando, nei pressi di un edificio di via Pistone, una moto rossa con il motore ancora caldo, compatibile con la descrizione fornita dal segnalante.

Ritenendo che i ladri potessero trovarsi ancora nelle vicinanze, i poliziotti hanno ritenuto di approfondire il controllo, verificando la presenza di persone nello stabile. Una volta salita l’ultima rampa di scala, si sono ritrovati davanti un ammasso di materiale da imballaggio, posizionato come a voler impedire l’accesso ad un’area che, come è stato appurato, era del tutto abbandonata e dismessa.

Insospettiti, i poliziotti hanno rimosso il materiale ingombrante e hanno notato due grossi sacchi in plastica con all’interno una significativa quantità di marijuana.

Tutta la droga trovata è stata prelevata e trasportata dai poliziotti negli Uffici di Polizia dove è stato accertato il peso complessivo di 12 chili.

La marijuana è stata sequestrata a carico di ignoti per poi essere distrutta, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

 

Cronaca

Catania, Pietro Signoriello è il nuovo prefetto etneo

A deciderlo il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi. Signoriello arriva da Trieste dove ha ricoperto fino a ieri la carica di Prefetto della città giuliana

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FOTO ANSA

La città di Catania e la sua provincia ha il suo nuovo prefetto. Si tratta di Pietro Signoriello, il quale attualmente svolge le funzioni di prefetto di Trieste, anche con funzioni di Commissario del Governo per la Regione Friuli-Venezia Giulia. A deciderlo il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’interno Matteo Piantedosi che ha deliberato il conferimento delle funzioni di prefetto di Catania a Pietro Signoriello.

Il neo Prefetto è nato a Santa Maria a Vico (Caserta) il 21 gennaio 1965, coniugato con due figlie, si è laureato in Giurisprudenza all’università di Messina, ed ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione forense. Entrato nei ruoli dell’amministrazione civile dell’Interno nel 1990, è stato assegnato alla Prefettura di Treviso, dove ha ricoperto diversi incarichi. Nel 2006 è stato trasferito nella prefettura di Venezia dove ha svolto le funzioni di capo di Gabinetto.

Nel 2008 è stato nominato vice prefetto vicario presso a Grosseto e, successivamente, ha ricoperto lo stesso incarico a Treviso, dal 2010-2019. Dal primo aprile 2019 ha ricoperto l’incarico di prefetto di Vicenza. Dal 9 gennaio 2023 ha assunto l’incarico di prefetto di Trieste e commissario del Governo nella Regione Friuli – Venezia Giulia.

Nel corso della carriera è stato presidente coordinatore della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Verona – sezione di Treviso, nonché Componente del Comitato regionale di Controllo di Treviso. Nell’ambito della propria esperienza professionale, ha espletato diversi incarichi commissariali in amministrazioni locali. Ha ricoperto le funzioni di commissario straordinario dell’Azienda Consorzio Trasporti di Treviso.

 

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Cronaca

Acireale, operazione “Cubisia Connection”, 14 persone raggiunte da custodia cautelare

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk.

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I carabinieri del comando provinciale di Catania con l’operazione “Cubisia Connection” hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti nelle province di Catania e Reggio Calabria, emessa dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Per dieci di loro, compresa una donna, è stato disposto il carcere, per due gli arresti domiciliari e per altri due l’obbligo di dimora.

A metterla in atto, all’alba di oggi, oltre 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, con il supporto dei reparti specializzati dell’Arma (Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”, Aliquota di Primo Intervento, Nucleo Cinofili e Nucleo Elicotteri).  Gli indagati sono indagati, a vario titolo, per associazione armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, lesioni aggravate e ricettazione, con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini, svolte dagli investigatori della compagnia carabinieri di Acireale, hanno permesso di ricostruire l’operatività di un gruppo criminale radicato ad Aci Catena e Acireale, riconducibile alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, attivo nel traffico di cocaina, crack, marijuana e skunk. L’organizzazione si sarebbe avvalsa, inoltre, della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo e dall’appartenenza mafiosa per controllare il territorio e gestire le attività illecite.

Militari dell’Arma sono riusciti a riprendere con delle telecamere nascoste, tutte le fasi dell’attività di traffico e spaccio di droga, come il passaggio tra i rovi che celava l’accesso alla droga nascosta nel ‘fortino’ e anche un corteo di spacciatori che, con un ‘carosello’ di scooter, rendono omaggio al loro capo con un ‘inchino’. Durante l’operazione i carabinieri hanno sequestrato armi, sostanze stupefacenti, munizioni e il necessario per lavorare e confezionare la droga.

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