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Catania: un Convegno per fare il punto sulla lotta alla mafia

All’indomani della Giornata della memoria per le vittime della mafia che si è tenuta ieri a Trapani, si è tenuto oggi un Convegno per ribadire: “Non abbassiamo la guardia!”

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Si è svolto stamani, a Catania, un convegno organizzato dal PD Sicilia dal titolo “Dalle scarcerazioni facili dei boss alla permeabilità degli enti locali: non abbassiamo la guardia“. L’incontro ha visto la partecipazione di esponenti del partito come Anthony Barbagallo, Enza Rando, Alfonso Sabella, Antonello Cracolici e Debora Serracchiani, e si è svolto in concomitanza con la giornata della memoria delle vittime innocenti di mafia.

Il convegno è stato un momento di confronto e riflessione moderato dal segretario regionale, Anthony Barbagallo – all’indomani della Giornata nazionale della memoria e del ricordo delle vittime innocenti di mafia che si è svolta ieri a Trapani, al quale sono intervenuti Enza Rando, responsabile Legalità del PD; Alfonso Sabella, già sostituto procuratore antimafia a Palermo e oggi giudice a Roma; Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale antimafia. Le conclusioni sono state affidate a Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.

I relatori hanno ribadito l’importanza di mantenere alta la vigilanza contro la mafia, che, pur non essendo più violenta come un tempo, continua a operare tramite attività economiche e infiltrazioni politiche. Barbagallo ha denunciato l’impunità e i legami tra politica e criminalità. Al riguardo, come ha ricordato Barbagallo, risulta esemplare il caso di Tremestieri Etneo: “La cosa che ci continua a preoccupare di più è il metodo di costruzione del consenso che avviene in modo spregiudicato, ricercando o non rifiutando il contatto con la criminalità organizzata. E’ successo e continua ad avvenire, con un senso di impunità che lascia esterrefatti e mi riferisco, nello specifico, alla vicenda che riguarda Tremestieri Etneo in cui lo scorso anno sono stati arrestate 11 persone tra esponenti politici, tra cui il primo cittadino, funzionari comunali ed imprenditori, accusati tra l’altro di scambio elettorale politico, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione […] Ci vorrebbe maggiore responsabilità e rispetto delle istituzioni. E invece – aggiunge– ci sono segreterie politiche, parlamentari, e procacciatori di voti che piuttosto che attendere rispettosamente l’intervento dello Stato, lo sfidano, facendo girare senza rossore messaggi, annunciando la propria presenza in lista e ricordando la data del voto

Cracolici ha chiesto una riflessione sulla legge elettorale siciliana: “è venuto il tempo di avviare una riflessione sulla legge elettorale siciliana e sulle modalità di elezione dei sindaci e dei consigli comunali. Cosa nostra esiste perché gode di consenso nei territori.”

Enza Rando ha avvertito che la mafia sta cercando nuovi modi di infiltrarsi e che bisogna fermare questi tentativi: “Il fatto che la mafia non spari non vuol dire infatti che sia meno pericolosa. Anzi, è più subdola, cerca di fare affari, reinvestire i suoi ingenti capitali illegali, prova ad avvicinare burocrati e politici. E purtroppo a volte questi tentativi vanno a segno.”

Infine, Serracchiani ha criticato alcune recenti decisioni governative, come l’abolizione dell’abuso d’ufficio e le restrizioni sulle intercettazioni, che, di fatto, minano l’efficacia delle indagini e indeboliscono la lotta alla mafia, che, invece, mette a punto nuovi strumenti che la rendono più perniciosa: “La mafia si sta reinventando investendo sull’innovazione tecnologica e purtroppo abbiamo un governo che, dall’altra parte, sta allentando la morsa”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Paternò, Trionfa la 9ª edizione degli Award of Football Stars

Andrea D’Amico conquista il Pallone d’Oro Siciliano. Tanti premi e riconoscimenti nella serata che celebra il meglio del calcio isolano

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Si è conclusa con un successo straordinario e una partecipazione da record la nona edizione degli Award of Football Stars, andata in scena nel suggestivo scenario del Piccolo Teatro di Paternò. Una serata di grande spettacolo e forti emozioni che ha visto salire sul palco i protagonisti della stagione calcistica siciliana, culminata con l’assegnazione del prestigioso Pallone d’Oro Siciliano 2025 ad Andrea D’Amico, centrocampista dell’Unitas Sciacca.

Classe ’89, catanese, D’Amico ha vissuto un’annata da protagonista assoluto nel campionato di Eccellenza. Emozionatissimo durante la premiazione, ha ricordato il suo gol decisivo nella finale di Coppa Italia Eccellenza vinta proprio allo stadio “Falcone-Borsellino” di Paternò contro l’Avola (1-0), che ha consegnato alla squadra agrigentina uno storico trofeo.

A contendersi il riconoscimento c’erano anche Giuseppe La Spada (Milazzo) e David Floro Valenca (ASD Athletic Club Palermo), a testimonianza del livello altissimo dei candidati in lizza.

Ma il Pallone d’Oro è stato solo uno dei tanti riconoscimenti assegnati durante la serata, che ha celebrato giocatori, allenatori e dirigenti che si sono distinti nell’ultima stagione sportiva. Tra i momenti più toccanti, la consegna del Premio “Salvo Vadalà”, dedicato al direttore sportivo scomparso tragicamente nel 2017, a Massimiliano Borbone, responsabile del Dipartimento Femminile del Catania.

Spazio anche ai tecnici e ai volti dell’informazione sportiva:

Il Premio “Miglior Allenatore Siciliano”è andato a Giuseppe Raffaele, allenatore dell’Audace Cerignola, protagonista nei playoff di Serie C.

Il Premio “Giornalista Sportivo Siciliano”è stato assegnato ad Angelo Patanè, storica voce di Telecolor e volto dell’amata trasmissione “Corner”.

Il Premio “Vincenzino Del Vecchio”è stato conferito a Davide Dama, difensore del Milazzo.

Riconoscimenti sono stati distribuiti anche ai migliori nelle categorie Promozione, Eccellenza, Serie D, oltre che agli allenatoricapocannonieri e ai giovani talenti delle selezioni Under 15, 17 e 19.

A fare gli onori di casa, il patron della manifestazione, patrocinata dall’ARS,  Carmelo Licciardello, che con orgoglio ha sottolineato:

“Sono paternese, amo la mia città. Questo premio non è business: non girerà mai le piazze della Sicilia, ma resterà qui. Per me è un motivo di grande orgoglio”.

Presenti in sala le istituzioni locali, tra cui il sindaco di Paternò Nino Naso, gli assessori Luigi Gulisano e Antonello Longo, oltre a numerosi rappresentanti del mondo calcistico regionale.

A condurre la serata, scandita anche dal saluto del presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, i giornalisti Federica Zammataro e Rosario Sortino, che hanno guidato il pubblico attraverso i momenti salienti di una cerimonia ormai punto di riferimento del panorama calcistico siciliano.

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Cronaca

Catania, sospesa attività di un ristorante, all’esterno si è verificata una rissa

E’ stata disposta la sospensione delle autorizzazioni e la chiusura del locale per 15 giorni

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La Polizia di Stato ha sospeso temporaneamente l’attività di un ristorante di via Garibaldi per comprovate esigenze di ordine e sicurezza pubblica.

Il provvedimento di sospensione ha la durata di 15 giorni ed è stato emesso dal Questore di Catania, secondo le prerogative previste dall’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.   A notificarlo al gestore sono stati i poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza “Centrale”.

In particolare, alcune settimane fa fuori dal ristorante si è verificata una violenta rissa, scaturita per futili motivi, nel corso della quale sedie, sgabelli e tavoli sono stati usati come armi improprie.

I partecipanti alla rissa hanno messo a rischio l’incolumità dei clienti all’interno e all’esterno del locale, nonché quella delle altre persone che in quel momento si trovavano a passare.

Nei giorni seguenti, dalla disamina delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, gli agenti della Squadra Mobile sono stati in grado di ricostruire l’intera vicenda.

Pertanto, sulla base di quanto rilevato, ultimata l’attività istruttoria portata avanti dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Catania, è stata disposta la sospensione delle autorizzazioni e la chiusura del locale per 15 giorni, secondo quanto previsto dall’art.100 del TULPS, che consente al Questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come pure per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.

 

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