Si fa sempre più critica la posizione per il personale del sito catanese della StMicroelectronics, i cui vertici hanno deciso di mettere in cassa integrazione per due settimane 2500 dipendenti. “Oggi, in mattinata, abbiamo ricevuta la comunicazione da Confindustria Catania, per conto della propria associata StMicroelectronics, dell’apertura di cassa integrazione ordinaria – dichiara Pietro Nicastro, segretario generale Fim Cisl Sicilia – per un periodo di due settimane, tra marzo e aprile, che coinvolgerà un massimo di 2500 lavoratori dei reparti produttivi, e a quanto si apprende potrebbe essere l’unico sito italiano coinvolto con l’ammortizzatore sociale. La CIGO è stata chiesta con carattere di urgenza a causa di una, così recita la comunicazione di Confindustria, “temporanea contrazione dei carichi produttivi derivante da una significativa riduzione di ordini e commesse”.
In merito a ciò la direzione aziendale ha comunicato che è previsto un incontro per il prossimo 20 febbraio” La FIM Cisl per voce Francesco Rimi, coordinatore Rsu, ha specificato che l’audizione in Commissione Attività produttive all’Assemblea Regionale Siciliana tra i rappresentanti della Regione siciliana e le parti sociali “è stata interlocutoria a causa dell’assenza dei rappresentanti dell’azienda che ha motivato con il breve preavviso per la presenza dei vertici nazionali. Con lo stesso carattere di urgenza – continuano Nicastro e Rimi – abbiamo chiesto fortemente, nella giornata di ieri al Presidente della commissione attività produttive On. Vitrano, che il governo regionale attivasse con urgenza i propri canali e si facesse promotore di un tavolo tecnico presso il ministero del Made in Italy per un tavolo e affrontare la questione del piano industriale del sito di Catania e del design center di Palermo, fondamentali per l’economia siciliana e catalizzatore di eccellenze siciliane. Sempre come Fim Cisl – concludono Nicastro e Rimi – valutiamo positivamente l’accoglimento di tale proposta, a stretto giro, con la partecipazione al tavolo nazionale dall’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo. Ancora di più rispetto a ieri, bisogna fare presto, bisogna dare risposte e certezze a più di 5000 lavoratori dei siti siciliani”.
Preoccupazione per la cassa integrazione dal Movimento 5 stelle . “ “La notizia relativa alla richiesta di cassa integrazione per 2500 lavoratori della STMicroelectronics, è l’ennesimo macigno sull’economia siciliana. Nelle scorse settimane vi erano state tutte le avvisaglie che facevano presagire refluenze sul livello occupazionale, ma il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, non ha battuto ciglio. Il Ministro convochi subito un tavolo di crisi per salvaguardare i lavoratori”. Lo dichiara la Senatrice del Movimento 5 Stelle, Ketty Damante che, proprio in queste ore, ha depositato una interrogazione urgente al governo nazionale su vertenza STM. I deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Lidia Adorno e Nuccio Di Paola hanno depositato un ordine del giorno che impegna l’assessore alle attività produttive Tamajo a sollecitare con urgenza un tavolo ministeriale. “Ancora una volta – aggiungono Adorno e Di Paola – un’azienda che beneficia di un fiume di denaro pubblico, affida allo Stato il destino dei suoi lavoratori, incidendo per due volte sulle tasche dei contribuenti e rovinando il futuro di migliaia di famiglie. La richiesta di cassa integrazione per la metà dei 5000 lavoratori di STMicroelectronics a Catania, conferma purtroppo le nostre preoccupazioni e ribadisce la necessità di un intervento immediato da parte dei governi nazionale e regionale” concludono i deputati M5S all’ARS.
Il segretario regionale del Pd Sicilia e deputato alla Camera, Anthony Barbagallo ha chiesto sulla questione un intervento del governo nazionale. “La settimana scorsa ho depositato una interrogazione – aggiunge – per sollecitare l’intervento del governo al fine di tutelare sia il personale in servizio sia la produzione d’eccellenza, scongiurando il ridimensionamento del sito catanese ed ogni eventuale impatto, in negativo, sugli attuali livelli occupazionali. Ma sia Roma, il ministro Urso sia in Sicilia, l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo si spendono solo in annunci cui non segue alcun atto concreto”.
Il sindaco di Catania Enrico Trantino ha sottolineato che “con il ministro Adolfo Urso abbiamo condiviso un percorso istituzionale per garantire, indipendentemente da fattori contingenti di natura temporanea e non strutturale, i livelli occupazionali dello stabilimento StM di Catania, azienda strategica per lo sviluppo dell’hi-tech in Italia e Sicilia. Il Ministro Urso -ha aggiunto il sindaco Trantino- è un interlocutore attivo di confronti europei, nazionali e territoriali per fronteggiare i rischi di tagli al personale che pregiudicherebbero la stagione di rilancio globale del sito produttivo siciliano.
Un obiettivo di tenuta dei piani di sviluppo del sito catanese di StM, tra i più grandi mai finanziati dall’UE, che in questi mesi sta impegnando il Ministero di viale Vittorio Veneto, anche sul altri fronti, dalla 3Sun al tessuto produttivo dell’indotto locale, che non verrà certamente messo in discussione”. Con il Ministro Urso abbiamo concordato sull’assoluta necessità di evitare ogni arretramento sui piani di sviluppo già avviati, nonostante le congiunture internazionali negative sull’automotive e la necessità di mantenere gli impegni degli investimenti aziendali annunciati nei mesi scorsi. Il nostro più che un auspicio -ha concluso Trantino- è una ragionevole fiducia di raggiungere l’obiettivo”.