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Cultura

CineCult24,”Hanno ucciso l’uomo ragno”, la serie leggera che profuma di anni ’90

La serie di cui non pensavamo di averne bisogno ma che invece si è rivelata essere interessante, leggera, simpatica, accattivante ed a tratti commovente

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“Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883”, è la serie TV italiana targata Sky original di cui non pensavamo di averne bisogno ma che invece si è rivelata essere interessante, leggera, simpatica, accattivante ed a tratti commovente. Le otto puntate, della durata di circa 50 minuti cadauna, trasmesse a partire dall’ 11 ottobre, ripercorrono l’ascesa al successo del duo più famoso d’Italia: Max Pezzali e Mauro Repetto, in arte gli 883. La storia parte dalle origini: dalla nascita dell’amicizia tra i due ragazzi, alla formazione del duo musicale, al successo inaspettato in radio e nella televisione. Max, studente all’ultimo anno, prossimo alla maturità, figlio di un fioraio, trascorre la vita tra i banchi di scuola svogliato e poco motivato, fino a quando non incontra Mauro, anche lui appassionato di musica e di generi musicali.

Tra i due nasce una profonda amicizia, un legame così forte che li motiverà a scrivere, comporre e incidere singoli su cassette a nastro. La musica è il perno attorno al quale ruotano le vite dei personaggi. Quella musica che rappresenta il sogno di due ragazzi di Pavia, desiderosi di diventare popstar. Il non arrendersi davanti ai propri sogni è il messaggio che veicola tutta la serie, dalla prima all’ultima puntata. Si parla di resilienza, di sacrifici, di rinunce, di forza di volontà. Questa serie TV è letteralmente un tuffo nel passato: si rivivono gli anni ’90, si respira l’atmosfera di quel periodo storico e si è invasi da una piacevole nostalgia per i bei tempi che furono.

Il 1992 è al centro dalle vicende musicali dell’epoca: i concerti paesani, l’AcquaFan di Riccione come trampolino di lancio per la notorietà, i primi cantanti italiani che si impongono sulla scena, radio dj come meta quasi inarrivabile. Le canzoni degli 883 fanno da cornice e abbracciano le varie puntate, spingendo lo spettatore a canticchiarle insieme e a stupirsi del fatto che, ancora oggi, a distanza di trent’anni, sono rimaste, senza tempo, eterne. Scorrevole e fluida, la serie si vede in pochissimo tempo e alla fine si è quasi dispiaciuti per la sua fine. Ma non è la fine. Gli autori hanno già preannunciato le imminenti riprese per una seconda stagione che continuerà sicuramente a regalarci emozioni.

Recensione a cura di “LA”

Cultura

Paternò, Giorno della Memoria: in biblioteca una selezione di libri dedicata alla Shoah

Sarà possibile consultare i testi dal 27 gennaio all’1 febbraio 2025

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Il 27 gennaio è il giorno della Memoria, il giorno per ricordare la Shoah, la persecuzione e lo sterminio di oltre sei milioni di. ebrei. Il 27 gennaio del ’45 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. In questa giornata, dedicata al ricordo, alla commemorazione, alla rievocazione di un pezzo di storia che pesa come un macigno sul cuore, l’intera nazione si ferma, riflette, e sente più che mai la necessità di quanto sia importante ricordare, oggi e sempre, cosa è stato e cosa non dovrà più ripetersi.

Nell’ hinterland etneo, spicca l’iniziativa promossa dal comune di Paternò, che pone al centro l’importanza della lettura ed una accurata selezione di libri pensata per offrire spunti di riflessione su una delle pagine senz’altro più buie della storia. La location è la Biblioteca comunale “G.B. Nicolosi” nella quale, da oggi e sino a giorno 1 febbraio, sarà possibile consultare i testi, ricevere suggerimenti e partecipare a un percorso di memoria collettiva. Tale iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura, nell’ambito del patto per la lettura, è rivolta a giovani e adulti.
“Con questa iniziativa, l’obiettivo è stimolare una riflessione profonda sulla memoria storica e sull’importanza di non dimenticare, affinché le generazioni future possano apprendere dagli eventi che hanno segnato la nostra storia” ha dichiarato l’assessore al ramo, Giovambattista Caruso. “Paternò è impegnata a mantenere viva questa memoria storica, affinché le nuove generazioni possano portare avanti il ricordo e costruire un futuro di pace e unità.” Queste le parole del primo cittadino, Nino Naso. Insomma, una settimana dedicata alla riflessione profonda, quasi a voler, in qualche modo richiamare ed onorare le stesse parole di uno dei più celebri testimoni di allora, Primo Levi: “L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”.

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Cultura

Catania, la stazione Fontana si trasforma in una passerella

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In una perfetta armonia tra moda, architettura e arte, la stazione Fontana della metropolitana di Catania si è trasformata ieri in una suggestiva passerella, ospitando una sfilata di moda che ha celebrato il connubio tra eleganza, architettura e cultura. L’evento è stato reso possibile grazie all’architetto Loredana Cucinotta, che ha curato con maestria l’allestimento, esaltando le caratteristiche contemporanee della stazione attraverso una visione essenziale ma straordinariamente raffinata.

La perfetta simbiosi tra spazio e movimento è stata garantita da una passerella di forma quadrata, posta al livello del pavimento, con la funzione di creare un’esperienza immersiva. Il pubblico è stato disposto su tre file di sedute lungo il perimetro e nella parte interna della passerella, con una continuità visiva che ha messo in risalto la fusione tra la moda e l’architettura circostante. Le modelle, attraversando con grazia questo scenario, hanno indossato abiti da cerimonia e splendidi abiti nuziali, testimoni di un linguaggio stilistico che affonda le sue radici nella tradizione, reinterpretata e adattata alla moderna concezione del “romanticismo”.

La sfilata è stata trasmessa in diretta sui canali social di Marco Strano, una scelta che dimostra la capacità dello stilista di abbracciare una strategia di marketing e comunicazione in linea con le tendenze della moda internazionale. Questa modalità non solo ha permesso di ampliare il pubblico dell’evento, già numeroso, ma ha anche consolidato il legame tra il marchio e una community digitale sempre più coinvolta.

Lo stile inconfondibile di Marco Strano

Marco Strano, stilista catanese di grande talento, è noto per la sua capacità di raccontare storie attraverso le sue creazioni. La sua estetica si distingue per una palette cromatica delicata e sognante, che include tonalità come il bianco latte, il verde oliva o salvia, l’azzurro cielo e il rosa cipria, tutte scelte che evocano una sensazione di leggerezza e romanticismo.

Ogni capo della sua collezione è il risultato di un lungo processo creativo, che inizia da un attento studio e da un’approfondita ricerca tessile. Strano predilige tessuti di alta qualità, come organza, seta e mikado, impreziositi da ricami a mano e dettagli inaspettati. I suoi abiti da sposa, in particolare, si distinguono per la loro capacità di fondere elementi classici con dettagli moderni, come patchwork di lavorazioni e applicazioni floreali. Le linee delle sue creazioni, eleganti e fluide, sembrano danzare con il corpo, combinando volumi ampi e forme più aderenti in un equilibrio perfetto. Il risultato è una collezione che incarna eleganza senza tempo e personalità.

Il museo della stazione Fontana

Non solo moda, ma anche arte e cultura. La stazione Fontana, inaugurata lo scorso luglio, ospita al suo interno una galleria d’arte permanente, che rende l’esperienza dei viaggiatori e dei pendolari unica e significativa. Intitolata “Fermate d’Arte: dal museo alla metropolitana”, quest’area permette di ammirare una preziosa collezione proveniente dal Museo Civico Castello Ursino e dal Palazzo Biscari.

Tra le opere esposte figurano busti, frammenti di mosaici e statue provenienti dalle catacombe di Domitilla, simboli di un’eredità storica che dialoga con il presente. Questo progetto innovativo sottolinea l’importanza di rendere l’arte accessibile a tutti, trasformando la metropolitana di Catania in uno spazio di valorizzazione culturale.

Un evento che unisce la comunità

La sfilata si è conclusa con un rinfresco proprio nell’area espositiva della stazione, offrendo agli ospiti l’opportunità di immergersi in un’atmosfera di rara bellezza e convivialità. Tra i presenti, esponenti del Comune di Catania e dei paesi limitrofi, a testimonianza dell’importanza di un evento che ha saputo unire moda, arte e comunità.

Lo stilista Marco Strano ha espresso il suo sentito ringraziamento per la partecipazione e per l’organizzazione impeccabile, dimostrandosi, ancora una volta, un esempio di talento e umanità. Un ringraziamento speciale è stato rivolto a Salvo Fiore, direttore generale della Circumetnea, per il supporto che ha reso possibile un evento di tale portata.

Con questa sfilata, Catania si conferma una città capace di intrecciare il meglio della sua tradizione con la voglia di innovare, regalando al pubblico momenti indimenticabili.

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