Crescono ancora i contagiati da coronavirus in Sicilia. Alle 17 di oggi si contano 1330 casi positivi, più 88 rispetto a ieri; a questi bisogna aggiungere le 65 persone guarite e le 65 decedute. Sono 13.814 tamponi effettuati, in Sicilia, dall’inizio dell’emergenza. Sono ricoverati 522 pazienti di cui 71 in terapia intensiva, mentre 808 sono in isolamento domiciliare. Per quanto riguarda la provincia catanese si sono registrati 18 casi in più rispetto a 24 ore prima: da 350 si è passati a 368. Si tratta di 136 ricoverati nei vari ospedali del capoluogo etneo, di 16 pazienti guariti e di 23 deceduti.
Intanto l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, vista l’emergenza coronavirus ha specificato che al centro autismo gli interventi abilitativi si svolgeranno da remoto. Tutti i terapisti della riabilitazione e gli educatori del Centro sono stati autorizzati, grazie alla modalità di smart working, a proseguire i programmi di tipo abilitativo rispettando così le norme per il contenimento del contagio. In questo modo si garantiscono i servizi per gli utenti del Centro Autismo, cittadini più fragili, minorenni affetti da disturbi neuropsichiatrici e disabilità, in condizioni di altissimo rischio, che in questo momento si trovano a casa. Nella sede del Centro, presso la Cittadella per l’infanzia, l’adolescenza e l’autismo, in Via Manzella, è operativo il coordinamento delle attività.
E’ in questo clima di emergenza non
bisogna dimenticare i gesti di solidarietà. I carabinieri del comando stazione di
Castel di Judica hanno ricevuto una richiesta
di collaborazione del sindaco del comune calatino, il quale ha chiesto ai
militari dell’Arma, vista l’impossibilità del primo cittadini di attivarsi
diversamente, di recapitare alcuni farmaci salvavita ad una donna di 70 anni,
ricoverata presso l’ospedale “Gravina” di Caltagirone con
sintomatologia da coronavirus. La donna 24 ore prima aveva subito un lutto:
ossia la morte del marito avvenuta presso lo stesso nosocomio. L’uomo era malata
di Covid-19. I militari si sono attivati
prelevando immediatamente le medicine presso la locale farmacia, provvedendo
alla loro consegna al personale sanitario del reparto dove la donna è
ricoverata.