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Coronavirus, frenano i contagi in Sicilia: a Catania solo 3 casi positivi in 24 ore

Sono 1544 le persone affette da Covid-19: nel capoluogo etneo sono 456 quelle colpite dal virus, 153 ricoverate, 21 guarite e 33 decedute

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Frenano in Sicilia i casi positivi da coronavirus in Sicilia. Alle 17 di oggi nei dati trasmessi dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale si parla di 1544 soggetti contagiati: 52 casi in  più rispetto a ieri. Sono ricoverati nei vari ospedali siciliani 568 pazienti, di cui 72 in terapia intensiva, mentre 976 sono in isolamento domiciliare, 86 le persone guarite, mentre sono 88 i deceduti, più sette rispetto a ieri. Nella provincia di Catania solo 3 i casi positivi in più rispetto a ieri. Sono 456 i soggetti affetti da coronavirus: 153 i ricoverati, 21 i guariti e 33 deceduti: ieri erano 29.  Intanto si rafforzano le misure di contenimento per la diffusione virus presso strutture alloggiative e di ricovero per anziani. In relazione ai casi di diffusione del virus COVID-19 verificatisi presso strutture di ricovero per anziani, il Prefetto Claudio Sammartino  ha chiesto al Direttore Generale dell’A.S.P. di Catania di disporre urgenti verifiche in merito all’adozione delle necessarie misure precauzionali e l’effettuazione di immediati interventi preventivi presso le strutture per anziani operanti nel territorio provinciale. Tale indicazione è stata estesa anche ai sindaci dei comuni, per i profili di diretta competenza nella loro veste di autorità sanitarie locali.

E’ in merito all’emergenza coronavirus  sono state predisposte nuove regole per la gestione dei rifiuti. Le persone positive al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria, potranno sospendere la raccolta differenziata. A partire da oggi, l’Asp di Catania provvederà, sull’intero territorio provinciale, con propria ditta specializzata, alla gestione della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti provenienti da abitazioni dove soggiornano cittadini, positivi al tampone in isolamento domiciliare, fornendo anche gli imballaggi a perdere nelle stesse utenze. Questa nuova modalità di gestione dei rifiuti è stata attivata in esecuzione dell’ordinanza n. 1 del 27 marzo 2020, del Presidente della Regione Siciliana, che ha disposto, per sei mesi, il ricorso temporaneo ad una speciale forma di gestione dei rifiuti urbani prodotti sul territorio della Regione, necessaria a garantire le regolari attività del ciclo integrato dei rifiuti e la salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini e dell’ambiente a seguito dell’emergenza pandemica in atto.  Nella gestione dei rifiuti, l’ordinanza ha individuato  tre diverse tipologie:rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria; rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni dove soggiornano soggetti in permanenza domiciliare fiduciaria quarantena con sorveglianza attiva cioè i contatti non conviventi; rifiuti urbani prodotti dalla popolazione generale in abitazioni dove non soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria.

Sull’intero territorio provinciale, sarà l’Asp di Catania, attraverso una ditta specializzata, a gestire la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalle abitazioni dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria.  Per questa tipologia di utenze è sospesa la raccolta differenziata dei rifiuti. Il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti dei soggetti in permanenza fiduciaria quarantena con sorveglianza attiva cioè i contatti non conviventi continua ad essere curato dai Comuni tramite le ditte affidatarie del servizio, seguendo in via precauzionale delle modalità è sospesa la raccolta differenziata dei rifiuti dell’utenza, ove in essere; tutti i rifiuti domestici dell’utenza, indipendentemente dalla loro natura e compresi fazzoletti, rotoli di carta, teli monouso, mascherine e guanti, sono considerati rifiuti indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme; tali rifiuti dovranno essere richiusi con almeno due sacchetti uno dentro l’altro (o in numero maggiore in dipendenza della loro resistenza meccanica) possibilmente utilizzando un contenitore a pedale; i sacchi devono essere chiusi adeguatamente utilizzando guanti monouso; devono essere mantenuti integri e pertanto non devono essere schiacciati o compressi; si deve evitare l’accesso di animali da compagnia ai locali dove sono presenti i sacchetti di rifiuti.

L’’Asp di Catania, per il tramite dell’UOC Epidemiologia, come peraltro già effettuato, continuerà a inviare ai Comuni, l’elenco aggiornato delle utenze interessate rientranti in questa tipologia. Per le rimanenti utenze  sono mantenute le procedure di raccolta dei rifiuti in vigore, senza interruzione della raccolta differenziata. Tuttavia, a scopo cautelativo, fazzoletti, rotoli di carta, mascherine e guanti utilizzati devono essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati. Inoltre devono essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l’altro o in numero maggiore in dipendenza della resistenza meccanica dei sacchetti. Si raccomanda di chiudere adeguatamente i sacchetti, utilizzando guanti monouso, senza schiacciarli con le mani utilizzando legacci o il nastro adesivo e di smaltirli come da procedure già in vigore (esporli fuori dalla propria abitazione negli apposti contenitori, o gettarli negli appositi cassonetti condominiali o di strada).

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Bronte: Carabinieri e NAS in azione per la Sagra del Pistacchio

Controlli e ispezioni tra stand e punti gastronomici per assicurare la salute dei numerosi visitatori

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Tempo d’autunno, tempo di sagre e a Bronte, negli scorsi fine settimana di ottobre, si sono tenuti eventi che mettono al centro l’oro verde del territorio: il pistacchio.

La Sagra del pistacchio, che si è svolta proprio a Bronte nei primi due fine settimana di ottobre e che ha attirato un notevole numero di visitatori  per la presenza di numerosi stand gastronomici e per il coinvolgimento dei numerosi bar e ristoranti attivi nella zona, ha anche allertato i militari dell’Arma territoriale e gli agenti del NAS che hanno intensificato i controlli allo scopo di prevenire e reprimere l’illegalità diffusa e per tutelare la salute di cittadini e turisti.

A seguito degli stringenti controlli, effettuati proprio nel corso principale, i Carabinieri hanno ispezionato un bar, di proprietà di un 78enne residente a Maniace, che è risultato privo del manuale di autocontrollo HACCP. Il manuale, che si basa sulle linee guida stabilite dal particolare protocollo, è fondamentale per la prevenzione dei rischi alimentari, perché permette agli operatori del settore di non perdere di vista i punti critici che si possono riscontrare nei processi di lavorazione svolti all’interno delle attività commerciali. Tale mancanza, ha fatto scattare per il titolare una sanzione di 2.000 euro per “omessa predisposizione delle procedure di autocontrollo relative al sistema haccp”.

 

 

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Paternò, revocata seduta consiliare dal presidente Tripoli a poche ore dall’inizio, polemiche

Una decisione presa dopo una nota del sindaco Naso, accompagnata da un parere legale, indirizzata al presidente dell’assise civica, in quanto si sarebbe trattata di una convocazione illegittima per violazione dell’Art. 43 comma 1 dello Statuto Comunale

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Colpo di scena a Paternò dove due ore prima dell’apertura della seduta del consiglio comunale aperto alla città è stato revocato in autotutela dal presidente dell’assise civica Marco Tripoli, il quale nei giorni scorsi, su richiesta di 8 consiglieri di Fratelli d’Italia (Alfio Virgolini, Salvatore Frisenna, Tuccio Paternò, Giovanni Piana, Ionella Catena, Salvo Tomasello, Maria Barbara Benfatto e Lorenzo Terranova) aveva fissato per oggi alle 19 la seduta consiliare. Punto all’ordine del giorno “tutelare e salvaguardia l’immagine della città”. Fratelli d’Italia avrebbe dovuto presentare nel corso della seduta la mozione di sfiducia verso il sindaco.

Anche se non proprio espressamente definita nel punto all’ordine del giorno la discussione in consiglio si sarebbe potuta incanalare, come ha evidenziato in una nota il legale al quale si era rivolto il sindaco Naso,  con molta probabilità, su di un “giudizio morale del sindaco”; ossia una vicenda legata alla situazione giudiziaria del sindaco Nino Naso indagato nell’inchiesta Athena per scambio di voto politico- mafioso e con il Tribunale del Riesame che ha deciso per l’applicazione degli arresti domiciliari; quest’ultimi al momento sospesi fino a quando non si esprimerà in modo definitivo.

Il presidente dell’assise civica Marco Tripoli, dopo averla convocata, la revoca in autotutela perché si sarebbe trattata  di una convocazione illegittima per violazione dell’articolo 43 comma 1 dello statuto comunale che prevede sedute consiliari segrete quando vengano trattati “argomenti che implichino apprezzamento o giudizi delle qualità morali di persone o esaminati fatti e circostanze che richiedono valutazioni delle qualità morali e delle capacita professionali di persone”.

Revoca comunque preceduta da una lettera del sindaco Naso indirizzata al presidente del consiglio, in cui il primo cittadino parla di una seduta consiliare per “celebrare un processo mediatico e di piazza” e di una richiesta di convocazione contenente “affermazioni gravissime e calunniose”, pronto comunque a ricorrere ad azioni legali. Il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia Alfio Virgolini ha, in primis, informato dell’accaduto i vertici provinciali e regionali del partito. Gli stessi consiglieri comunali del partito di Giorgia Meloni, assieme ad altri militari del partito nonche ad esponenti del Partito Democratico che erano stati invitati alla seduta, hanno messo in atto a partire dalle ore 19 una sorte di sit-in dinanzi al Palazzo Alessi sede del consiglio comunale.

Sulla vicenda è intervenuto il coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Angelo Calenduccia: “Vergognoso bavaglio- dicono Fratelli d’Italia-Il presidente del consiglio Marco Tripoli si sottomette totalmente alle velate minacce del sindaco. Un presidente del consiglio che ricordiamo dovrebbe essere super partes e che è invece completamente piegato alle sue volontà. Prima convoca il consiglio comunale (convocato a questo punto in maniera imprudente) e poi ritorna sui propri passi dopo la nota del primo cittadino. A Paternó non si è mai raggiunto un livello così basso e negare anche la possibilità di un confronto democratico rappresenta una vera e propria vergogna che sarà rappresentata a tutti gli organi competenti. Ritorneremo presto in consiglio comunale per stanare chi ama davvero la nostra città da chi ancora la violenta nella maniera più misera possibile. Non sarà una gentile concessione quella di confrontarsi in consiglio comunale ne da parte del sindaco ne del presidente del consiglio che già dice che a breve lo riconvocherà ma sarà il diritto di tutti i consiglieri che rappresentano la voce del popolo, quel popolo che non vuole più questa amministrazione” si legge nella nota a firma di Angelo Calenduccia.

Pronta la replica dei componenti del coordinamento del Movimento per l’autonomia di Paternò che difendono l’operato del presidente Marco Tripoli : “ Nessuna minaccia dal sindaco né alcuna imprudenza hanno ispirato la condotta del Presidente del Consiglio Comunale che, con grande senso di responsabilità istituzionale, ha deciso di revocare il Consiglio previsto per oggi. Questo anche a seguito della nota del sindaco che, supportata da un parere legale piuttosto argomentato, ha indotto lo stesso Presidente del Consiglio a revocare il Consiglio Comunale per maggiori approfondimenti che vanno soprattutto a tutela di tutti i consiglieri. Nei prossimi giorni ci confronteremo con tutte le forze consiliari perché si pervenga ad una seduta appositamente dedicata ai temi che una parte politica ha posto all’ordine del giorno, definendo quelle che sono le modalità consentite dalle norme regolamentari del Consiglio Comunale”.  Sulla revoca della seduta c’è pa presa di posizione del PD:  “Assistiamo a situazioni davvero ridicoli – è il commento di Salvatore Leonardi, segretario del Circolo PD che questa sera era stato invitato alla seduta consiliare – Non siamo venuti qua stasera per denigrare qualcuno, ma solo per denunciare le problematiche in cui versa la città di Paternò, ossia una città che sta morendo. Non eravamo qua per parlare di vicende giudiziarie. Noi comunque continueremo a chiedere l’accesso agli atti da parte della Prefettura. Non riusciamo ancora a comprendere il perchè dopo sei mesi dal caso non sono state effettuate le ispezioni previste per legge”.

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