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Coronavirus, in Sicilia flessione nei contagi ma crescono i decessi: a Catania 344 casi

Sono 1168 le persone contagiate sull’Isola, 73 in più rispetto a ieri: 39 quelle decedute, sei in più rispetto a ieri.

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Sono 1168  le persone contagiate in Sicilia, 73 in più rispetto a ieri. Sono ricoverati 500 pazienti, di cui 75 in terapia intensiva, mentre 668 sono in isolamento domiciliare, 53 le persone guarite e 39 quelle decedute, sei in più rispetto a ieri. Questo, in sintesi,  il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle 17 di ieri. Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 11.079.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento 55,tra cui 2 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto; Caltanissetta 49, 22  in ospedale, 2 guariti e 4 deceduti; Catania 344 soggetti positivi, tra cui 129 in ospedale, 3 guariti e 18 morti. A Enna sono 147 le persone contagiate: 89 ricoverati, 1 guarito e 7 deceduti. A Messina 216 casi positivi: 126 ricoverati, 5 guariti e 6 deceduti. Palermo 204 i casi: 82 si trovano ricoverati, 13 i soggetti guariti e 2 morti. Ragusa 29 positivi: 8 ricoverati, 3 guariti e e nessuno decesso. A Siracusa 63 infetti tra  loro 18 in ospedale, 14 guariti e 2 decessi. Infine Trapani  61 contagiati: 24 sono in ospedale. Nessun guarito e deceduto.

 Nel comprensorio abbiamo nuovi casi a Biancavilla dove nel complesso sono 5 le persone contagiate,  due a Adrano, sette a Nicolosi,  21 a Nicolosi.  Stabile il numero dei contagi a Belpasso(9) e Paternò (1). L’Azienda Cannizzaro ha riaperto i termini per reclutare propri medici da dedicare1 all’assistenza dei soggetti contagiati. Da qualche giorno all’interno del Cannizzaro  sono attivi i 25 posti letto della sezione Covid-19 allestita nei locali della Medicina Interna, funzionalmente connessi con quelli di Malattie Infettive. Nel complesso sono complessivamente 66.414 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.401.  Il numero complessivo dei contagiati,  comprese le vittime e i guariti, ha raggiunto i 86.498. Sono 9134 i morti in Italia a causa del coronavirus, con un aumento rispetto a ieri di 969.

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Cronaca

Catania, operazione “Pandora” interrogato il deputato regionale Luca Sammartino

“Ho risposto a tutte le domande che mi sono state poste perché sono estraneo a tutte le accuse che mi vengono contestate” ha detto l’ex vice governatore siciliano

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E’ stato sentito oggi a Catania dal gip del Tribunale etneo Carla Aurora Valenti Luca Sammartino, il deputato regionale della Lega accusato di corruzione aggravata nell’ambito dell’inchiesta Pandora su presunte infiltrazioni mafiose nel comune di Tremestieri Etneo.

“Ho risposto a tutte le domande che mi sono state poste perché sono estraneo a tutte le accuse che mi vengono contestate.  E ricordo che sono solo due casi di corruzione e che non sono accusato di voto di scambio come leggo su alcuni media. Ho piena fiducia nell’operato della magistratura”- ha detto Sammartino assistito dal suo legale l’avvocato Carmelo Peluso-. Proseguo quotidianamente la mia attività politica, sono deputato regionale eletto grazie all’affetto, ma soprattutto alla forza di tanti elettori che negli anni mi hanno votato. Sono sereno nel portare avanti le mie battaglie per il territorio e di continuare a lavorare per la mia straordinaria Sicilia” ha specificato il deputato regionale il quale ha detto che è corretto che l’autorità giudiziaria svolga le proprie funzioni, e le rispetto. Sono qui per dimostrare la mia estraneità a tutti i fatti”.

L’avvocato Carmelo Peluso ha anticipato quali saranno i prossimi passi della difesa: “quello tecnico successivo – ha spiegato il penalista – se non ci saranno novità è quello fare appello al Tribunale competente per chiedere la revoca della misura, sempre che non siano le opzioni diverse: che sia lo stesso gip, in seguito dell’interrogatorio di garanzia, di valutare la possibilità di revocare il provvedimento”.

 

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Cronaca

Aci Sant’Antonio, incidente sul lavoro morto 30enne manutentore ascensorista

Si chiamava Antonio Pistone e stava effettuando dei lavori di manutenzione in una cabina di un ascensore di una palazzina di Via Marchese di Casalotto

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Aveva 30 anni Antonio Pistone, residente ad Aci Castello, l’ennesima vittima su lavoro, morto mentre stava effettuando dei lavori di manutenzione in una cabina di un ascensore di una palazzina di Via Marchese di Casalotto ad Aci Sant’ Antonio. La sala operativa dei vigili del fuoco di Catania aveva ricevuto una chiamata di soccorso per un uomo bloccato all’interno del vano ascensore di un condominio.  Pistone, per cause in corso di accertamento, è rimasto incastrato tra la stessa cabina e la porta di un piano.  All’interno dell’ascensore si trovava una donna in stato di shock. La squadra del distaccamento dei vigili del fuoco di Acireale ha provveduto a liberare il giovane manutentore e far uscire la signora dalla cabina ascensore.  I sanitari del 118, intervenuti sul posto, hanno constatato il decesso dell’uomo. Sul posto anche i militari del locale comando stazione che hanno avviato le indagini del caso.

Antonio Pistone era una persona conosciuto nel capoluogo etneo per essere un organizzatore di serate. La notizie della morte ha lasciato sgomenti i tanti che lo conoscevano. Sui social tantissimi i messaggi di cordoglio “Anche stavolta, purtroppo, passata la notizia calerà il sipario. A nulla servono i tavoli prefettizi e i convegni se poi non si dà seguito a quello che ci si dice Il segretario Territoriale Ugl Catania, Giovanni Musumeci- Paghiamo la carenza di organico degli uffici dell’ispettorato del lavoro e una mancanza di cultura della prevenzione. Purtroppo i dati quest’anno sono allarmanti: 119 i morti nei primi 2 mesi dell’anno in Italia. La maggior parte degli incidenti avviene in aziende a conduzione familiare con meno di 5 dipendenti, dove la formazione e la prevenzione vengono visti come un costo e non come una risorsa da sfruttare”. La Cgil di Catania partecipa al lutto della famiglia del giovane ascensorista Antonio Pistone, che ha perso la vita mentre faceva onestamente il suo lavoro. “Non sono note le precise dinamiche dell’evento ma rimane una certezza: non è possibile perdere la vita per mancanza di condizioni di sicurezza che devono essere sempre garantite. – sottolineano gli esponenti del sindacato- Le proteste sindacali di queste settimane si sono concentrate proprio su questo concetto: ridurre a zero gli infortuni mortali non è solo possibile ma necessario. Qualcosa deve cambiare nell’ approccio aziendale e nei controlli. E deve avvenire subito”.

 

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