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Cronaca

Covid: dal 18 maggio pronti a riaprire bar, ristoranti, parrucchieri e negozi al dettaglio

Raggiunta una intesa tra governo e Regioni: nuove aperture, ma i governatori attendono linee guide e protocolli

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Entra nel vivo in Italia la “fase2” dell’emergenza da Covid-19: previsto tra qualche giorno un ulteriore alleggerimento delle misure contenitive. Si tratta di una decisione maturata al termine dell’incontro tra l’esecutivo e i governatori. Il governo nazionale farà una propria proposta che poi sarà “ampliabile”.  Tra giovedì e venerdì, sulla base dei dati del monitoraggio, dovrebbero arrivare le linee guida per consentire alle Regioni di riaprire dal 18 maggio prossimo il commercio al dettaglio, bar e ristoranti, estetisti e parrucchieri.  A tal proposito il governatore siciliano Nello Musumeci si era fatto portavoce delle necessità dei commercianti al dettaglio, di bar e ristoranti e dei parrucchieri: figure professionali e attività commerciali che chiedono la riapertura urgente e in temi celeri al pubblico. In ambito turistico, invece, Musumeci ha chiesto di immaginare misure ragionevoli soprattutto per gli stabilimenti balneari ed ha auspicato che i protocolli di sicurezza siano resi noti già nelle prossime ore. Per quanto riguarda la riapertura dei cantieri pubblici il governatore siciliano ha proposto  al premier  Giuseppe Conte di prevedere una riunione operativa del Cipe per riprogrammare risorse comunitarie a favore delle imprese e provare a fronteggiare la crisi economica scaturita dal Covid. Sulla mobilità interregionale, infine, il presidente della Regione ha espresso la volontà di mantenere fino al prossimo 31 maggio la chiusura degli accessi all’Isola, “a parte per gli aventi diritto e per i casi particolari”.

Intanto sul fronte sanitario in Sicilia continua a calare il numero dei contagi, sale quello dei guariti, mentre resta stabile il numero dei decessi.  Allo stato attuale sono positive 2062 persone(- 7 rispetto ai dati di 24 prima), 1020 sono quelle guarite (+18), e 257 quelle deceduta(+1). Degli attuali 2062, risultano ricoverati negli ospedali siciliani 287 pazienti (solo 16 in terapia intensiva), mentre 1775 sono in isolamento domiciliare.   Catania, continua a essere la provincia siciliana con il più alto numero di casi positivi: ben 698. Calano i ricoveri: sono 64. Sono 254 le persone guarite, mentre sale il numero dei decessi dai 93 di domenica si passa ai 94 lunedì.  Nei comuni della fascia sud-occidentale dell’Etna aumenta il numero dei guariti e resta stabile quello dei contagi.

A Biancavilla  dall’inizio della pandemia sono state complessivamente 10 le persone contagiate. Di queste quattro  sono attualmente attive, cinque guarite e una deceduta.  A Belpasso sul fronte contagi rimane stabile il numero complessivo dei casi positivi: in totale sono stati 23, di cui 8 attualmente attivi,tre deceduti e 12 guariti. A Nicolosi sono 10 i soggetti contagiati, di cui uno attualmente positivo, 8 guariti  e un deceduto. A Paternò il numero complessivo dei contagi è di 26, di cui 9 guariti e 17 allo stato attuale attivi. A Mascalucia sono state complessivamente 35 le persone affette da Covid-19, di cui 15 attualmente attive 7 decedute e 13 guarite. Ad Adrano dall’inizio dell’emergenza Covid sono state 6 le persone infette di cui tre guarite e tre attualmente. A Santa Maria di Licodia si è registrato soltanto un caso di positività, attualmente attivo. A Bronte nove complessivi i casi positivi: sette  guariti e due ancora attivi. A Misterbianco dall’inizio della pandemia sono stati 21 i soggetti affetti da Covid, di cui 10 attualmente attivi, 9 guariti e 2 deceduti. Nessuno contagio invece a Ragalna.

 

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Cronaca

Adrano, quattro arresti per tentato omicidio, vittima un 20enne del posto

Il ferito è stato picchiato con inaudita violenza e sarebbe stato aggredito da quattro uomini, rispettivamente di 42, 21, 32 e 22 anni

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Tentato omicidio in concorso è il reato contestato dai carabinieri del comando stazione di Adrano ai quattro presunti autori della violenta aggressione, arrestati dai militari dell’Arma adranita col supporto dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Paternò. Vittima un 20enne aggredito ad Adrano lo scorso 16 marzo. Giovane picchiato con inaudita violenza con ripetute bastonate, calci e pugni. Si tratterebbe di un raid punitivo, secondo gli investigatori, scaturito a seguito di un regolamento di conti, come conseguenza di una rissa avvenuta pochi giorni prima proprio ad Adrano.

Subito dopo l’aggressione, i militari dell’Arma hanno arrestato in flagranza un pregiudicato di 42 anni ed il figlio di 21 anni e poi hanno fermato, dopo qualche giorno  un 32enne pregiudicato e un incensurato di 22 anni.  In merito alla ricostruzione dei fatti i carabinieri, a seguito di una telefonata che segnalava la presenza di una persona ferita in via Donizetti, si sono recati sul posto rinvenendo, riverso in strada, un ragazzo in stato di semi-coscienza e con gravi ferite sul corpo, che visibilmente impaurito ha riferito di essere caduto accidentalmente. Ricostruzione non ritenuta credibile dai carabinieri.

Il 20enne è stato medicato all’ospedale di Biancavilla ed è stato dichiarato guaribile in 30 giorni avendo riportato un trauma cranico e una frattura ad un arto inferiore. Le indagini hanno permesso, successivamente, di ricostruire le varie fasi dell’aggressione e di identificare i presunti responsabili. In particolare, dalla visione delle immagini di un impianto di video sorveglianza che si trova nelle vicinanze del luogo dell’azione criminale si è potuto chiaramente osservare come i quattro hanno raggiunto di corsa il 20enne mentre stava uscendo dalla propria autovettura e l’hanno iniziato a pestare con brutalità, senza risparmiargli, anche quando era ormai indifeso, colpi al capo e alle parti vitali, lasciandolo infine priva di sensi in strada. Sono  subito scattate le ricerche dei presunti aggressori.

A tal proposito la coppia padre-figlio è stata rintracciata e tratta in arresto nella stessa giornata del tentato omicidio, mentre i restanti due, una volta identificati con certezza, sono stati fermati 5 giorni dopo. Tutte le persone coinvolte nell’aggressione, compresa la vittima, non hanno fornito elementi utili per risalire alle motivazioni dell’agguato. Gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Catania Piazza Lanza.  Il Gip di Catania ha già convalidato i vari provvedimenti emessi nei loro confronti.

 

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Cronaca

Scordia, arrestati due fratelli di 47 e 45 anni per tentato omicidio

La vittima è un uomo di 50 anni, un vicino di casa, raggiunto con 18 coltellate al petto, all’addome e al volto e lasciato agonizzante in strada.

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Tentato omicidio in concorso. E’ il reato contestato a due fratelli, di 47 e 45 anni, arrestati dai carabinieri della compagnia di Palagonia in quanto considerati  gli autori del tentativo di omicidio, con 18 coltellate, di un loro vicino di casa di 50 anni avvenuto sabato scorso a Scordia, in contrada Rasoli, fuori dal centro abitato nei pressi dello scalo ferroviario. Alla base dell’aggressione vi sarebbero dei vecchi contrasti mai risolti tra i due arrestati e la  vittima. Da quanto accertato dai carabinieri della compagnia di Palagonia i due fratelli dopo aver tamponato l’auto del 50enne,  lo avrebbero accoltellato al petto, all’addome e al volto e poi l’avrebbero lasciato agonizzante sul selciato nei pressi dei binari.

Dopo l’accoltellamento i due fratelli si sarebbero dati alla fuga, facendo perdere le proprie tracce. Grazie ai soccorsi chiamati da alcuni passanti, l’uomo è stato subito trasportato in autoambulanza nell’ospedale di Militello in Val Catania, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico di urgenza. Immediate le indagini dei carabinieri che hanno subito scavato nel passato della vittima riuscendo così a chiudere il cerchio intorno ai due presunti autori del tentato omicidio.

L’attività investigativa sin da subito si è indirizzata verso i due sospettati, che sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni mentre stavano cercando di disfarsi dei capi d’abbigliamento ancora insanguinati. Uno dei due arrestati avrebbe ammesso subito le proprie responsabilità, rispetto ai fatti coinvolgendo anche altre persone. Dopo aver trovato un paio di pantaloni, un maglioncino ed un paio di scarpe macchiati di sangue pronti per essere lavati ed aver rilevato la presenza di tracce di sangue nell’auto dei due fratelli, i carabinieri hanno proceduto al loro arresto. I due fratelli sono stati rinchiusi nel carcere di Caltagirone in attesa dell’udienza di convalida .

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