I continui avvistamenti della temuta pantera nera, che da settimane si aggirerebbe nel Foggiano, ha riportato alla mente la “Psicosi pantera” vissuta a Santa Maria di Licodia esattamente nel dicembre di dieci anni fa. Alla notizia delle ricerche del felino lungo la periferia verde di Foggia, scattano in automatico tra i licodiesi i «Ti ricordi?». Era l’inizio di dicembre del 2010 – come detto – quando due uomini appartenenti alle forze dell’ordine avvistarono un grosso animale dalle sembianze di un felino, in contrada Schettino. Poi la notte di Natale, un allevatore trovò 15 pecore sbranate. Una scena orribile, che l’uomo collegò subito alla storia della pantera, denunciando che il suo ovile era stato razziato da un possibile felino. Da quel giorno la paura, – com’è facile immaginare -, cominciò a correre di casa in casa nelle villette sparse della zona rurale. E l’allarme si diffuse nei paesi limitrofi fino alla provincia di Enna. Vennero predisposti dalla Prefettura, servizi straordinari di pattugliamento del territorio con il coinvolgimento di tutte le forze dell’ordine, mentre un intero paese stava con il fiato sospeso e si guardava intorno con sospetto.
Poi gli esperti veterinari e le analisi del dna, dimostrarono che i morsi, che avevano lacerato il corpo dei poveri ovini, non erano compatibili con quelli di un felino. L’identikit dell’animale predatore per specie, peso e dimensioni, portò alla cattura di un cane corso. Il caso venne così chiuso, ma in molti ancora oggi, giurano di avere incrociato nel buio della notte la paura dagli occhi gialli.
Una cosa è certa. Questa storia sarà sempre avvolta da un alone di mistero ed un fascino che mescola la più classica delle leggende metropolitane con la realtà.