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In Primo Piano

Etna, Ingv: “fenomeno eruttivo concluso”

Cenere vulcanica ricaduta tra Adrano e Catania

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L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che
persiste la copertura nuvolosa nella zona sommitale del vulcano, quindi non è possibile effettuare osservazioni vulcanologiche tramite la rete di videosorveglianza. Personale INGV, che sta effettuando i rilievi di campagna, ha segnalato che la ricaduta di cenere ha interessato il versante Sud Occidentale, dal paese di Adrano a Catania. Il fenomeno eruttivo può ritenersi concluso.
A partire dalle ore 11:35  il tremore vulcanico ha evidenziato una veloce discesa verso i valori medi, ai quali si è stabilizzato alle 12:00. Anche il tremore infrasonico ha mostrato un andamento simile.
Le ultime localizzazioni del tremore vulcanico sono in corrispondenza del cratere di sud-est ad una quota di circa 2.5 km sul livello del mare. Gli ultimi eventi infrasonici localizzati risultano in corrispondenza dei crateri Voragine e Bocca Nuova.
Tra le 7:00 e le 11:45  la stazione clinometrica sommitale EPDN ha registrato variazioni dell’ordine del microradiante e variazioni minori sono state registrate alla stazione clinometrica sommitale EPLC. Queste variazioni sono compatibili con un evento parossistico di fontana di lava. In questo intervallo temporale lo strain registrato alla stazione DRUV ha mostrato una variazione in decompressione con variazione cumulata (circa 0.2 microstrain) simile a quelle registrate per gli eventi di fontana di lava. A partire da circa le 11:45 le variazioni tilt e strain si sono fermate e i segnali risultano stabili, e non si osservano variazioni significative. Non si registrano variazioni significative alla rete GNSS permanente.

In Primo Piano

S.M. di Licodia, Sindaco ricorre al Tar contro bilancio. “Nuova maggioranza” chiede nomina legale difensore

Opposizione e indipendenti: «Necessario resistere nel procedimento amministrativo avviato a seguito del ricorso del Sindaco, a salvaguardia della dignità e delle prerogative del Consiglio Comunale»

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Ad oltre tre mesi e mezzo dall’approvazione del bilancio comunale di Santa Maria di Licodia, avvenuta dopo una lunga serie di rinvii consiliari legati principalmente ad inesattezze fatte emergere da opposizione e indipendenti, presenti nei documenti propedeutici predisposti dall’amministrazione Buttò, il documento economico-finanziario dell’ente continua a far parlare di sè. È degli scorsi giorni, infatti, la richiesta a firma dei consiglieri Enrico Caruso, Gabriele Gurgone, Antonio La Delfa, Simona Pinzone, Maria Spalletta, Fabiana Patti e Grazia Ranno –  indirizzata al presidente del consiglio Maria Russo – attraverso la quale viene chiesta la convocazione del consiglio Comunale in seduta straordinaria e urgente al fine di poter nominare un legale di fiducia per opporsi al ricorso presentato al Tar Sicilia – Sezione distaccata di Catania da parte del sindaco Giovanni Buttò contro il bilancio di previsione 2023-2025. Un bilancio largamente emendato dalla nuova maggioranza consiliare, quello che aveva ricevuto il lasciapassare lo scorso gennaio e che era stato votato ed approvato dai 7 consiglieri che oggi intendono presentare opposizione al ricorso del sindaco.

Approvazione che non andò giù al sindaco e ai suoi pochi fedelissimi ormai rimasti a sostegno di  una maggioranza che fu e che ha portato il primo cittadino a presentare negli ultimi giorni di marzo un ricorso al Tar, chiedendo l’annullamento della deliberazione di approvazione del bilancio di previsione avvenuto in aula. «Le motivazioni apposte a supporto del ricorso appaiono palesemente viziate da eccesso di potere nonchè vengono travisati i fatti reali» spiegano ad Etnanews 24, i consiglieri firmatari.«Nel ricorso presentato vengono omessi molti dati ed atti propedeutici all’approvazione della delibera in questione ed il contenuto risulta in gran parte mendace perché non corrispondente ai dati storici rilevabili dagli atti adottati dalla Giunta Municipale e dal Consiglio Comunale».

Consiglieri di opposizione ed indipendenti, hanno già individuato come proprio legale difensore l’amministrativista professore Agatino Cariola, docente ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università di Catania.«I fatti contestati» concludono i consiglieri «sono riconducibili all’operato del Consiglio Comunale nella sua interezza ed in particolare a chi quel bilancio l’ha votato favorevolmente. Pertanto, risultiamo essere parte in causa. Alla luce dei fatti risulta necessario, a salvaguardia della dignità e delle prerogative del Consiglio Comunale, resistere nel procedimento amministrativo avviato a seguito del ricorso del Sindaco». 

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Associazionismo

Paternò, la democrazia partecipata si sperimenta giocando

Sabato appuntamento all’ex Macello per una partita al gioco di ruolo proposto dal progetto “Spendiamoli Insieme”, che riproduce un processo partecipativo in una città immaginaria

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Dal 18 al 24 aprile, “Spendiamoli Insieme”, in collaborazione con BiPart e le associazioni locali partner del progetto, organizza il tour in sei tappe “Facciamo una partita a Empaville! Il gioco di ruolo della democrazia partecipata”. Dopo Catania e Agrigento e subito prima di Paternò, Avola, Partinico e Sant’Agata di Militello, il tour farà tappa sabato 20 aprile alle 16.30 a Agrigento, nei locali dell’ex Macello. Alla partita prenderanno parte cittadini e associazioni locali, oltre a chiunque voglia essere presente e partecipate, coinvolti dal Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, partner dell’associazione Parliament Watch Italia nel progetto “Spendiamoli Insieme”. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere una buona applicazione della legge regionale sulla democrazia partecipata e dal 2021, grazie al sostegno della Fondazione con il SUD, attraverso il sito web www.spendiamolinsieme.it informa la cittadinanza siciliana sul funzionamento della legge nei 391 Comuni dell’isola. Nel 2023, grazie alla collaborazione di Spendiamoli Insieme e del Presidio, il Comune di Paternò ha per la prima volta nella storia attivato il processo di democrazia partecipata previsto dalla legge.

Nato da un progetto di ricerca europeo per simulare le interazioni e le fasi tipiche di un processo partecipativo, Empaville è un gioco di ruolo progettato per far emergere i tipici conflitti tra generazioni, culture e status differenti e per dimostrare come il percorso e gli strumenti deliberativi aiutino a gestirli e a trovare soluzioni condivise e sostenibili. Durante il gioco, i partecipanti vengono divisi per tavoli e sono invitati a discutere ed elaborare proposte per migliorare una città immaginaria, assumendo il ruolo, il comportamento e le caratteristiche di un abitante-tipo. Le proposte elaborate vengono presentate e discusse in una assemblea plenaria, infine votate da tutti i partecipanti per stabilire quale o quali progetti verranno realizzati con il budget disponibile.

“Più che un gioco è un’occasione per comprendere in un paio di ore di divertimento cos’è un bilancio partecipativo nei suoi elementi più importanti – sottolinea Stefano Stortone di BiPart – ovvero la discussione, la progettazione e la votazione su come migliorare la vita della propria comunità. Portare Empaville in Sicilia, dove è in atto una grande mobilitazione a supporto del bilancio partecipativo, è un’occasione per dare il nostro contributo ma al tempo stesso per migliorare e far crescere Empaville”. “È importante approcciarsi anche col sorriso e le modalità tipiche del gioco a un tema ostico e poco conosciuto come la democrazia partecipata”, conclude Parliament Watch Italia, associazione ideatrice del progetto Spendiamoli Insieme . “Per questo, abbiamo pensato di affiancare alle assemblee pubbliche e agli incontri informativi anche una partita a Empaville, per sperimentare, giocando, le dinamiche sociali alla base del successo o dell’insuccesso dei processi di partecipazione. Invitiamo studenti, cittadine e cittadini ad essere dei nostri, per scoprire qualcosa in più, divertendosi, sulla democrazia partecipata”.

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