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Galvagno, presidente ARS, in conferenza stampa lamenta “troppo norme impugnate”

Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno ha tracciato il bilancio dell’attività svolta dal parlamento siciliano nei primi sei mesi.

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Il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, il paternese Gaetano Galvagno, nella mattinata di oggi, ha tracciato, nel corso di una conferenza stampa, il bilancio dell’attività del parlamento siciliano,nei primi sei mesi,  sotto la sua presidenza. In particolare Galvagno ha specificato che ci sono stati più disegni di legge presentati (392 contro 257) nei primi sei mesi della legislatura rispetto allo stesso periodo di quella precedente, ma meno leggi approvate (6 a fronte di 9) con un numero di sedute a sala d’Ercole (41 a 47) e nelle commissioni (197 a 206) inferiori rispetto a cinque anni fa. Accanto a Galvagno erano presenti il vice Nuccio Di Paola e  il segretario generale Fabrizio Scimè.

“Non voglio puntare il dito contro qualcuno, ma analizzare le criticità – ha detto Galvagno – Non ci interessa dire che siamo più bravi degli altri ma valutare i punti deboli e gli aspetti positivi”. Il presidente dell’Ars ha ricordato che la legge di stabilità, quest’anno, è stata approvata in appena tre giorni di lavori d’aula. Un record rispetto al passato. In totale finora le ore di sedute a sala d’Ercole risultano pari a 338 ore e 28 minuti, rispetto alle 411 ore e 6 minuti di cinque anni fa.  Tra le maggiori criticità, il presidente dell’Ars, ha citato le impugnative: 66 articoli su 143 approvati, pari al 46,15%, a fronte dei 17 impugnati rispetto ai 132 approvatati cinque anni fa e pari al 12,8%. “Difficilmente per il futuro questa presidenza si assumerà altri rischi di norme che potranno essere impugnate”, ha avvertito Galvagno, che ha sollecitato le commissioni parlamentari ad accelerare i lavori di approvazione dei ddl già depositati e a non limitarsi a organizzare solo audizioni.

E in merito alle dichiarazioni del presidente Galvagno  è intervenuto il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca: “Unico vero dato che il presidente dell’Ars doveva comunicare non poteva comunicarlo senza il rischio di provocare una crisi di governo: se l’Ars è quasi catatonica e marcia con il freno a mano tirato la colpa principale è dell’esecutivo Schifani che in sei mesi di legislatura non ha praticamente cavato un ragno dal buco- ha detto Antonio De Luca- Finanziaria a parte, tra l’altro in parte fatta a pezzi da Roma finora la produzione legislativa del governo Schifani è stata nulla. Il paradosso è che, come ha sottolineato lo stesso Galvagno -prosegue il capogruppo pentastellato-  sono aumentate notevolmente le norme impugnate pur non avendo Schifani un governo ‘nemico’ a Roma, come diceva spesso Musumeci per discolparsi e per scaricare altrove la responsabilità dei suoi fallimenti.  La verità è che con questo governo la Sicilia non ha speranze. Pure Schifani se n’è accorto e infatti parla di tagliando da fare dopo l’estate. Altro che tagliando, ripeto, qui c’è solo da rottamare”.

amministrazione

Paternò, scintille in consiglio comunale tra i vertici Istituzionali

Si tratta di uno “scontro” fra il sindaco Nino Naso da una parte e il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno e il deputato Francesco Ciancitto dall’altra. Nella seduta consiliare è stata affrontata la questione sicurezza in città

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Si è concluso poco dopo le 23 di ieri sera il consiglio comunale di Paternò convocato in seduta straordinaria e urgente dal presidente del consiglio Marco Tripoli, su richiesta del sindaco Nino Naso per affrontare la questione relativa alla sicurezza in città, dopo i recenti fatti di cronaca nera e che hanno visto come protagonista un tunisino di 20 anni, il quale ha molestato la settimana scorsa delle minorenni.

Una seduta infuocata in cui non è mancato il “tifo da stadio” proveniente dalla platea da parte di simpatizzanti o militanti di Fratelli d’Italia.

Alla seduta di ieri sera erano presenti il presidente dell’ARS Gaetano Galvagno e il deputato nazionale Francesco Ciancitto. Presenti anche il comandante della compagnia carabinieri di Paternò Marco Savo e il comandante  polizia municipale Nino La Spina.

Assenti sei consiglieri su 24, la seduta si è aperta con una relazione del  sindaco Nino Naso accanto al quale sedeva l’intera giunta comunale ad eccezione di Luigi Gulisano (che è anche consigliere comunale) seduto tra gli scranni degli altri componenti dell’assise civica. Naso ha illustrato l’attività svolta dalla sua giunta per la questione migranti: dai vari incontri in prefettura con la Prefetta Maria Carmela Librizzi per meglio fronteggiare la questione, alle varie iniziative con le associazioni del terzo settore, per arrivare allo studio dei vari progetti in tema di inclusione, partecipando o pronti a partecipare ai vari bandi regionali.

Ultimo intervento in ordine e cronologico fatto dalla giunta è quello relativo alla delibera con la quale si chiede a chi di dovere l’istituzione di un posto di polizia, potenziamento con uomini e mezzi della compagnia carabinieri Paternò e una deroga alle normative vigenti che consentirebbero al comune di assumere in tempi celeri almeno 30 nuovi vigili urbani. Naso ha chiuso il proprio intervento invitando a lavorare assieme per il bene di Paternò.

A seguire si sono registrati i vari interventi dei vari consiglieri (Virgolini, Benfatto, Frisenna, Russo, Lauria, Francesco Borzì) che hanno attaccato il primo cittadino chi in modo duro chi in modo soft.

Dopo è stata la volta del deputato nazionale Francesco Ciancitto  il quale nel suo intervento ha specificato che “il centro cittadino non è sicuro vista la presenza di extracomunitari . Cittadini che hanno paura. Una situazione non è nata oggi ma perdura da tempo. La questione migranti non è stata gestita bene. Il numero degli extracomunitari regolare e irregolare continua a crescere in modo esponenziale. Il governo Meloni ha attivato apposite leggi per tutelare i migranti. Ci sono dei finanziamenti e mi chiedo perchè il comune non si è attivato”.

Sul fronte controllo del territorio Ciancitto ha sottolineato che è improbabile che a Paternò possa essere istituito il commissariato di polizia di stato. “Dobbiamo chiedere- evidenzia il deputato nazionale- cose possibili. Mi si chiede di ottenere una deroga per l’assunzione dei vigili urbani. Chiedo al sindaco di assumere subito 8 vigili urbani come ha detto nel suo intervento, attingendo da altre graduatorie di altri comuni.  Ed infine può attivarsi con una serie di ordinanze che può adottare, come quello del divieto della vendita di bibite alcoliche al dettaglio. Sono segnali di sicurezza”.

Il Presidente Gaetano Galvagno ha specificato che può solo raccogliere le istanze del consiglio comunale e del sindaco “ma che arrivano tardivamente. Nonostante ciò e nonostante le grandi contraddizioni politiche siamo qui a stendere la mano perche amiamo la nostra terra e la nostra città. Ho notato cose strane all’interno del consiglio comunale. Quello che ha fatto l’ARS non credo sia attribuibile ad altri soggetti”.

Galvagno nel suo intervento riferendosi a Naso ha sottolineato di essere stato l’ottavo assessore della giunta. “Cerchiamo di essere seri”. Galvagno si è “scusato” con le ragazzine molestate e le  loro famiglie perche “nessuno fino adesso l’aveva fatto”.

Il sindaco Naso dopo l’intervento dei due esponenti di FdI ha specificato che la sua richiesta è stata fatta con “umiltà” e che il consiglio di ieri sera è stato “costruttivo. La deputazione probabile non è informata adeguatamente ma sulla questione migranti molte cose le abbiamo attuate. Ossia abbiamo avuto interlocuzione con la Regione. Siamo sul punto di avere finanziamenti dal fondo FESR. Sulla sicurezza non ci siamo fermati. Abbiamo provveduto- continua Naso- con l’installazione delle telecamere.

Per attingere da altre graduatorie finalizzate all’assunzione dei vigili urbani il comune deve fare prima il bando, poi anziche procedere alla selezione si potrà attingere dalle graduatorie. Lo sappiamo che il comune  non può aver un commissariato di polizia di stato ma solo un “posto” di polizia. Non ci interessa lo scontro. Ci sono state delle ragazzine che hanno rischiato quindi si accelera il tutto”.

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Palermo, inaugurato il Museo Falcone e Borsellino, “Memoria viva della lotta alla mafia”

Schifani ricorda Falcone: “Contro la mafia stiamo vincendo, ma la guardia resta alta, dai giovani il riscatto contro la mafia. La Regione è con loro”

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«Ho avuto l’onore di collaborare con Giovanni Falcone quando era giudice fallimentare. Era una persona schietta, concreta, diversa da tante altre. Da lui ho appreso il valore del pragmatismo nelle decisioni». Con queste parole il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha ricordato il magistrato ucciso dalla mafia, partecipando alla cerimonia per il 33esimo anniversario della strage di Capaci.

L’occasione è stata l’inaugurazione del Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ospitato a Palazzo Jung di Palermo, una nuova struttura dedicata alla memoria dei due giudici, cofinanziata dalla Regione. Per Schifani, il museo è anche simbolo della resistenza civile contro Cosa Nostra.

Alla cerimonia erano presenti numerose autorità istituzionali, tra cui i ministri Carlo Nordio (Giustizia), Matteo Piantedosi (Interno) e Alessandro Giuli (Cultura), insieme all’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato.

Nel suo intervento, Schifani ha evidenziato come la risposta dello Stato agli attentati mafiosi degli anni ’90 sia stata decisa: «Sono state approvate leggi importanti, come quelle sul sequestro dei beni e sull’inasprimento del 41 bis. Ma la vera forza è arrivata anche dal basso, da una società civile che si è riscattata, soprattutto grazie ai giovani». A questi ultimi, ha ricordato il governatore, è dedicato un piano regionale che consente ai ragazzi meno abbienti di accedere gratuitamente alle palestre: «Crediamo che lo sport sia una scuola di legalità. Insegna il rispetto delle regole, fondamento delle comunità civili».

Successivamente, Schifani ha preso parte alla deposizione delle corone in memoria degli agenti caduti, presso la caserma “Pietro Lungaro”, sede del reparto Scorte della Questura di Palermo. Alla messa celebrata nella cappella interna ha partecipato, in sua rappresentanza, l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo. In serata, sarà invece l’assessore Alessandro Aricò a rappresentare il governo regionale alla celebrazione religiosa nella Chiesa di San Domenico.

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