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Cronaca

Giarre, carabinieri trovano dentro garage 9 chili di marijuana, indagini in corso

Le indagini dei carabinieri sono partite subito dopo la denuncia di un autista che era stato rapinato di oltre 6mila euro nella zona industriale da tre banditi

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Militari dell’Arma della compagnia di Giarre hanno rinvenuto e sequestrato nove chilogrammi di marijuana, due auto, un lampeggiante e una paletta di servizio della polizia municipale di Messina risultati rubati e una pistola a salve. Le indagini dei carabinieri sono partite subito dopo la denuncia di un autista che era stato rapinato di oltre 6mila euro nella zona industriale di Giarre da tre banditi, con mascherine chirurgiche, che erano a bordo di una Fiat Panda bianca con lampeggiante e che hanno finto un controllo di polizia.

I rapinatori avevano anche una paletta in uso ai vigili urbani e una pistola.  Gli sviluppi delle indagini hanno portato i carabinieri in un garage dove è stato trovato uno zainetto contenente una pistola a salve, un lampeggiante blu e una paletta con la scritta “Polizia municipale Comune di Messina”.  Le perquisizioni, con l’ausilio dei vigili del fuoco di Riposto, sono state estese anche agli altri box portando al sequestro della marijuana. Recuperata anche una Renault Captur rubata qualche giorno prima a Giarre che è stata restituita al proprietario.

In un altro box auto, invece, c’era la carcassa di una Fiat Panda bianca, con tutta probabilità quella utilizzata dai malviventi la sera della rapina per fingersi agenti municipali. Gli accertamenti sui materiali ritrovati nello zainetto hanno permesso di accertare come il lampeggiante e la paletta fossero stati rubati la settimana precedente alla polizia municipale di Messina. Insieme alle indagini, sono tutt’ora in corso le attività di natura tecnico-scientifica, con l’ausilio del RIS di Messina, per identificare gli autori della rapina  risalire a chi abbia materialmente nascosto la droga.

 

Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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