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Giusy e Nino chiedono: “Quando partiranno i lavori per l’allaccio del metano?”

Solo 4 metri di tubazione li separano dal sogno di trasferirsi nella nuova casa

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Non vedono l’ora di trasferirsi nella nuova casa, progettata a norma per le loro esigenze, ma manca il metano.

È la vicenda, ormai nota, dei coniugi biancavillesi, Giusi e Nino, entrambi diversamente abili che da due anni pagano oltre il danno anche la beffa di dover sostenere le spese di un’abitazione chiusa.

Una casa che per loro rappresenta tutto: un sogno, una esigenza, una battaglia, un diritto. 

La vita li ha già messi a dura prova, ma entrambi hanno dalla loro parte la forza della volontà e il dono del sorriso per andare avanti anche nelle difficoltà.

Dal loro amore è nato un bimbo, che oggi ha già sei anni e mezzo. Proprio per lui hanno bisogno di spazi adeguati e strutture idonee per muoversi in libertà.

Per la famiglia la buona notizia era arrivata sotto l’albero di Natale dal sindaco, Antonio Bonanno, che comunicava la chiusura di un accordo con Italgas, per intervenire dall’inizio del 2020 sui tratti di rete del metano, rimasti in sospeso per via delle procedure legate alle modalità d’intervento per la questione della fluoroedenite.

Tuttavia sono passati già oltre 20 giorni dall’inizio del nuovo anno e ancora nulla si è mosso. E l’attesa diventa sempre più difficile.

Per tali ragioni Giusy interviene: «Ringraziamo tutti per l’affetto, l’interessamento e la solidarietà ricevuti in questi mesi.  Abbiamo lottato per un diritto che non riguarda solo noi, ma anche altre 30 famiglie. Adesso desideriamo conoscere i tempi esatti dei lavori, perché siamo stanchi di aspettare. Vogliamo una comunicazione certa per organizzare il trasloco e le nostre vite. Da due anni paghiamo le bollette di una casa che non abitiamo».

Per conoscere il cronoprogramma dell’avvio dei lavori, l’avvocato della coppia, Tonino Ventura, ha inviato una lettera di sollecito alla società Italgas e al Sindaco. Ora non resta che aspettare.

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Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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