Non vedono l’ora di trasferirsi nella nuova casa, progettata a norma per le loro esigenze, ma manca il metano.
È la vicenda, ormai nota, dei coniugi biancavillesi, Giusi e Nino, entrambi diversamente abili che da due anni pagano oltre il danno anche la beffa di dover sostenere le spese di un’abitazione chiusa.
Una casa che per loro rappresenta tutto: un sogno, una esigenza, una battaglia, un diritto.
La vita li ha già messi a dura prova, ma entrambi hanno dalla loro parte la forza della volontà e il dono del sorriso per andare avanti anche nelle difficoltà.
Dal loro amore è nato un bimbo, che oggi ha già sei anni e mezzo. Proprio per lui hanno bisogno di spazi adeguati e strutture idonee per muoversi in libertà.
Per la famiglia la buona notizia era arrivata sotto l’albero di Natale dal sindaco, Antonio Bonanno, che comunicava la chiusura di un accordo con Italgas, per intervenire dall’inizio del 2020 sui tratti di rete del metano, rimasti in sospeso per via delle procedure legate alle modalità d’intervento per la questione della fluoroedenite.
Tuttavia sono passati già oltre 20 giorni dall’inizio del nuovo anno e ancora nulla si è mosso. E l’attesa diventa sempre più difficile.
Per tali ragioni Giusy interviene: «Ringraziamo tutti per l’affetto, l’interessamento e la solidarietà ricevuti in questi mesi. Abbiamo lottato per un diritto che non riguarda solo noi, ma anche altre 30 famiglie. Adesso desideriamo conoscere i tempi esatti dei lavori, perché siamo stanchi di aspettare. Vogliamo una comunicazione certa per organizzare il trasloco e le nostre vite. Da due anni paghiamo le bollette di una casa che non abitiamo».
Per conoscere il cronoprogramma dell’avvio dei lavori, l’avvocato della coppia, Tonino Ventura, ha inviato una lettera di sollecito alla società Italgas e al Sindaco. Ora non resta che aspettare.