Il “doppio turno” a scuola è una di quelle piccolissime cose quotidiane, che ti avvelenano la vita. Impediscono lo studio ai bambini (con quanta difficolta si fanno i compiti a casa la mattina?), e rendono difficile tutta la loro vita extra scolastica, dalla piscina al catechismo. Sballano il ritmo delle famiglie, mandano in tilt le mamme e generano pesantezza e difficoltà nell’apprendimento, per quella strana sensazione che il proprio banco sia già caldo della fatica di qualcun altro.
Si spiega solo in questi termini, il forte malcontento che si è scatenato, ieri, a Palazzo di Città tra i genitori della primaria “Don Bosco”, alla notizia che a rotazione, i doppi turni per le classi seconde, terze, quarte e quinte, continueranno fino al 31 ottobre, salvo imprevisti.
La soluzione alla carenza di spazi per la scuola, arriverebbe dalla disponibilità di 6 aule, ubicate nel plesso dell’Istituto delle Orsoline di via Madonna del Carmelo, che il Comune dovrebbe prendere in affitto, come accade ormai da anni. Ma tra sopralluoghi, stanziamenti di fondi e contratti, i giorni sono passati e la situazione si è complicata.
Sulla questione il sindaco, Salvatore Mastroianni ha spiegato ai genitori che: «L’inghippo sarebbe legato al contratto con la Compagnia di S. Orsola. Il rinnovo del contratto è stato rallentato da alcune difficoltà burocratiche e incomprensioni. Con la firma prevista entro martedì, l’emergenza dovrebbe rientrare nei tempi fissati». «Parole che non hanno placato gli animi della platea di mamme e papà presenti all’incontro, – come ha sottolineato una rappresentante del Consiglio d’Istituto – ma anzi hanno aggravato il malcontento che si respira dall’inizio dell’anno. Ora speriamo solo che la data del 31 ottobre venga rispettata». Le ire dei genitori sono, infine, esplose in aula, nel momento in cui il primo cittadino, ha ribadito l’attenzione dell’Amministrazione al mondo della scuola, elencando le opere fatte in questi anni. Un intervento risuonato come una beffa, quando di mezzo c’è il doppio turno, che rende amaro tutto, anche ciò che di buono si è fatto.