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Cronaca

“Insieme per la sicurezza”, ad Adrano e Randazzo la Polizia contro truffe e raggiri

Il dirigente del commissariato adranita e i suoi collaboratori hanno incontrato le persone “vulnerabili”, in particolare anziani, per “illustrargli” alcune delle tecniche utilizzate per truffare le vittime

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Doppio appuntamento, tra Adrano e Randazzo, della campagna della Questura di Catania ideata per fornire consigli pratici e suggerimenti utili per non cadere nei tranelli di abili truffatori.

Il vademecum “Insieme, per la sicurezza è stato pensato per tutelare le fasce della popolazione più vulnerabili soprattutto durante il periodo natalizio che vede un incrementarsi di ladri e imbonitori a scapito soprattutto di anziani.

I poliziotti del Commissariato di Adrano hanno incontrato i cittadini a Palazzo Bianchi ad Adrano e al Centro Diurno per Anziani di Randazzo” riscuotendo grande partecipazione e curiosità.

Per prevenire il verificarsi di truffe e raggiri, il dirigente del commissariato  di Adrano e i suoi collaboratori hanno descritto alcune delle tecniche utilizzate per truffare ignare vittime come nel caso delle pressanti richieste di denaro avanzate tramite messaggi inviati sul numero di cellulare, come pure le modalità semplici ed efficaci in grado di tenere a distanza i malintenzionati.

Carpita la buona fede della vittima, i truffatori sono in grado di agire in poco tempo, giocando anche sull’aspetto emotivo, facendo allusioni al coinvolgimento in situazioni di pericolo o di necessità di familiari e parenti, che possono essere evitate effettuando il pagamento.

I poliziotti hanno ricordato che proprio in queste circostanze, non bisogna mai cedere alle richieste, anche quando possono sembrare verosimili, chiedendo l’intervento della Polizia.

Particolarmente interessante in momento in cui i poliziotti hanno affrontato il tema delle truffe da strada, come quella dello specchietto rotto, dell’animale domestico investito o del cellulare rotto perché tenuto in mano e urtato, in una strada stretta o da una macchina in transito, truffe che hanno come denominatore comune l’immediata richiesta di risarcimento per evitare conseguenze spiacevoli.

In caso di necessità o di dubbio, il Numero Unico di Emergenza 112, che consente l’immediato intervento della volante.

Un messaggio rilevante che i poliziotti hanno lanciato è stato quello di non cadere nel “tranello della vergogna”. Se si è vittima di raggiro bisogna sempre denunciare, così come non bisogna pensare che non possa capitare di poter incappare in subdoli tentativi di truffa. In questi casi non bisogna avere il timore o il dubbio di contattare il numero di emergenza.

 

Cronaca

Paternò, indagato imprenditore di 44 anni per omessa dichiarazione e autoriciclaggio

Disposto il sequestro preventivo di beni per un importo di euro 2.362.900,52, ossia denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale

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A Paternò Finanzieri della locale compagnia hanno sequestrato beni per 2,3 milioni di euro nei confronti del titolare di una ditta individuale attiva nel settore della vendita di contratti energetici e telefonici per presunti ricavi non dichiarati per oltre 12 milioni di euro e una conseguente evasione d’imposta per oltre 5,5 milioni di euro.

L’imprenditore di 44 anni è indagato per omessa dichiarazione e autoriciclaggio. Il decreto di sequestro è stato emesso dal gip su richiesta della Procura su indagini della compagnia della guardia di finanza di Paternò basate anche sull’analisi di documenti acquisiti tramite le amministrazioni finanziarie lituane e tedesche. Secondo l’accusa, l’indagato avrebbe “predisposto un complicato sistema di autoriciclaggio, anche attraverso piattaforme di cambio valuta virtuale (exchange di criptovalute), con una banca con sede in Lituania, per un controvalore di circa un milione di euro”.

L’istituto di credito in questione, ricostruisce la Procura di Catania, è stato poi “chiuso dalle autorità locali per violazioni in tema di antiriciclaggio e di contrasto del finanziamento al terrorismo”. Il Gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il sequestro preventivo anche per equivalente, di somme, beni, disponibilità finanziarie e altre utilità in uso all’indagato e sino alla concorrenza della somma di 2.362.900,52 euro, valore corrispondente all’evasione al netto degli importi derivanti da accertamento induttivo valevoli esclusivamente in ambito amministrativo-tributario.

L’attività di polizia giudiziaria, eseguita dai finanzieri della compagnia di Paternò col personale del nucleo speciale Tutela privacy e frodi tecnologiche, ha permesso di sottoporre a sequestro penale denaro contante, somme giacenti sui conti correnti bancari, quote societarie, un autoveicolo, un motociclo, due ciclomotori e criptovalute giacenti in un portafoglio virtuale.

 

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Cronaca

Catania, trovati 6 chili di droga e un fucile nascosti in una grotta zona S.Giorgio

Il fiuto dei cani-poliziotto ha contribuito a scovare oltre 5,2 chili di marijuana e un chilo di hashish nascoste tra pietre e vegetazione. Trovato anche un vecchio fucile da caccia che verrà sottoposto agli accertamenti balistici

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Oltre 6 chili di droga e un vecchio fucile da caccia sono stati trovati dalla Polizia di Stato nell’ambito di un’attività di controllo straordinario del territorio catanese.

L’intervento dei poliziotti si inserisce tra le costanti azioni di contrasto ai fenomeni di illegalità diffusa, con particolare attenzione ai reati connessi allo spaccio di droga e alla detenzione illecita di armi. Gli agenti della squadra cinofili hanno passato al setaccio alcune zone della città in cui si sono registrati episodi di cessione di sostanze stupefacenti. In particolare, i poliziotti hanno controllato palmo a palmo il quartiere San Giorgio e in via Del Maggiolino i cani antidroga “Ares” e “Maui” hanno fiutato la presenza di sostanze stupefacenti, conducendo i poliziotti all’interno di una piccola grotta dove, effettivamente, è stata trovata una importante quantità di droga.

Infatti il fiuto dei cani-poliziotto ha contribuito a scovare oltre 5,2 chili di marijuana e un chilo di hashish nascoste tra pietre e vegetazione. Oltre alla droga, i poliziotti della Questura si sono accorti della presenza di un grosso sacco nero dove all’interno, avvolto in un panno, è stato trovato un vecchio fucile da caccia che verrà sottoposto agli accertamenti balistici. Il materiale rinvenuto è stato sequestrato a carico di ignoti per poi essere distrutto su disposizione dell’autorità giudiziaria.

 

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