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Cronaca

Motta S. Anastasia, per il CGA è illegittimo il rinnovo “AIA” della discarica Oikos

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha sancito che il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale dell’impianto è illegittimo.

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Finisce  ancora al centro dell’attenzione della giustizia amministrativa la discarica di Motta Sant’ Anastasia gestita da Oikos, ubicata in contrada Valanghe d’Inverno. Nelle scorse ore il Consiglio di Giustizia Amministrativa Sicilia presieduto da Ermanno De Francisco, ha sancito che il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale dell’impianto è illegittimo; una vicenda sulla quale si era pronunciato sulla stessa falsariga del CGA anche il TAR. Una problematica su cui i comitati “No discarica” si battono da anni. Rinnovo dell’autorizzazione illegittimo in primis per via del mancato rispetto della distanza minima obbligatoria di tre chilometri dal centro abitato mottese. Il CGA in pratica ha bocciato il ricorso della “Oikos”contro il comune di Misterbianco, l’associazione Zero Waste Sicilia, Legambiente Sicilia, tutti costituiti in giudizio, e quattro cittadini attivisti non costituiti in giudizio; nonché nei confronti della Presidenza della Regione, Arpa, assessorati regionali Territorio e ambiente, Energia e servizi di pubblica utilità, tutti rappresentati e difesi dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Palermo.

“Il pronunciamento del Cga Sicilia mette un nuovo, fondamentale, punto fermo sull’articolata vicenda della discarica di Valanghe d’Inverno. In sintesi, le autorizzazioni ambientali per l’impianto, ubicato fra la nostra città e il vicino territorio di Motta, non dovevano essere concesse o, comunque, il procedimento avrebbe dovuto avere una istruttoria molto più approfondita e trasparente. Il Comune di Misterbianco ottiene il riconoscimento chiaro e puntuale delle proprie ragioni, nell’ambito di un lungo impegno condiviso che ha visto la nostra comunità muoversi in maniera compatta e convinta, assieme ai Comitati No discarica”. Così il sindaco di Misterbianco Marco Corsaro, commentando la sentenza del Cga Sicilia che respinge il ricorso presentato dalla società che gestisce l’impianto di Valanghe d’inverno, sulla vicenda del rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale dell’impianto in territorio di Motta Sant’Anastasia, ma al confine con Misterbianco.  “Oggi, rispetto a quegli anni – prosegue il primo cittadino Corsaro – lo scenario è mutato, ma non sono cambiate le ragioni di fondo che ci spingono a mobilitarci a difesa dell’ambiente e nell’interesse dei cittadini. Le discariche appartengono al passato, occorre superare definitivamente quel modello avviando una reale riforma del sistema di gestione dei rifiuti in provincia di Catania e in Sicilia. Ecco perché – sottolinea il sindaco Corsaro – proseguirà in tutte le sedi idonee la battaglia della città di Misterbianco contro le distorsioni del sistema rifiuti nella nostra Regione, per fare finalmente spazio all’innovazione. In parallelo, lavoriamo per un grande sforzo di sensibilizzazione e crescita della consapevolezza delle cittadinanza, affinché i comportamenti di tutti guardino al reale abbattimento della produzione di rifiuti e alla difesa dell’ambiente”, conclude il sindaco di Misterbianco.

Sulla vicenda interviene anche la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Jose Marano. “La sentenza della Corte di Giustizia Amministrativa di respingere il ricorso della società Oikos che gestisce la discarica di contrada Valanghe d’Inverno, conferma che avevamo ragione dall’inizio ad oggi. Sulla questione infatti il Movimento 5 Stelle a tutti i livelli istituzionali si era fatto portavoce delle esigenze dei cittadini che giustamente lamentavano un peggioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente sul territorio circostante. Si tratta di un risultato storico”. Si tratta  di una sentenza che respinge l’appello proposto dalla società Oikos contro l’annullamento del D.R.S. 981/2019, con il quale l’Ass.to dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità della Regione Siciliana ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativa alla discarica per rifiuti non pericolosi sita in c/da Valanghe d’Inverno, per la durata di 10 anni. “Oggi si certificano i disastri di una gestione amministrativa e politica – spiega Jose Marano – cominciata con il precedente governo e proseguita con l’attuale. Un immobilismo che graverà interamente sulle spalle dei cittadini che con l’arrivo dell’estate e in nome di un’emergenza perenne vedranno moltiplicare i propri rifiuti sulle strade. Chiederò con forza al governo di trovare una rapida soluzione: è necessario pianificare una gestione dei rifiuti che consenta di liberare le nostre città da questo stato di invivibilità. Da anni ci battiamo in Assemblea Regionale su questo tema, ma i governi che si sono susseguiti non ci hanno dato ascolto. Noi non ci fermeremo” ha concluso la deputata pentastellata.

Cronaca

Catania, Polizia di Stato scopre capannone con pezzi ricambio rubati

Il blitz ha consentito di trovare ben 140 pezzi di ricambio, accatastati in un edificio in una zona isolata nel quartiere Monte Po, per un valore commerciale di oltre 250 mila euro

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A Catania un capannone con decine e decine di pezzi di ricambio rubati è stato scoperto dalla Polizia di Stato nel corso di una mirata operazione predisposta dal Questore per rafforzare le azioni di contrasto ai furti di parti di auto nell’intero territorio provinciale.

Il blitz eseguito dagli agenti delle volanti ha consentito di trovare ben 140 pezzi di ricambio, accatastati in un edificio in una zona isolata, adiacente alla strada statale Paternò-Catania, nel quartiere Monte Po, per un valore commerciale di oltre 250 mila euro.  All’interno dello stabile abbandonato, i poliziotti hanno sorpreso due uomini, di 30 e 44 anni, entrambi catanesi, trovati accanto ad un’auto con le mani e i vestiti sporchi di grasso, probabilmente impegnati nelle prime operazioni di smontaggio di alcune parti della macchina.

Alla vista degli agenti, entrambi sono rimasti stupiti e impietriti, comprendendo subito di non avere modo di dileguarsi dal momento che i poliziotti, a bordo delle motociclette, avevano bloccato tutte le possibili vie di fuga.

L’auto sulla quale i due stavano armeggiando, un’Alfa Romeo Giulietta, è risultata rubata due giorni prima a Catania e, grazie all’intervento tempestivo dei poliziotti, è stata recuperata pochi istanti prima di essere del tutto smontata.

Gli agenti hanno perlustrato l’intera area e controllato ogni angolo del capannone e grazie all’intervento del personale specializzato della Polizia Stradale sono stati individuati dei segni distintivi di un motore d’auto rubata pochi giorni prima a Francofonte, oltre ad altri pezzi già restituiti ai legittimi proprietari. Sono state trovate anche tante carte di circolazione, gettate in un angolo e nascoste tra i vari pezzi di ricambio.

Inoltre, l’ispezione accurata del casolare ha permesso di scovare un ulteriore nascondiglio, accessibile soltanto da un piccolo varco al punto tale che per fare spazio e rimuovere i pezzi rubati è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. All’interno del covo, erano state depositate altre decine di sportelli e gruppi ottici anteriori e posteriori, passaruota, dispositivi airbag, e altri parti di auto con numero identificativo, tutti riconducibili ai modelli d’auto del gruppo Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Jeep.

Per procedere al prelievo e alla completa catalogazione di tutti i pezzi d’auto rubati e ritrovati nel capannone, i poliziotti hanno dovuto far intervenire ben 4 furgoni di aziende specializzate. Il 30enne e il 44enne sono stati denunciati per ricettazione, porto di armi ed oggetti atti ad offendere e detenzione di strumenti atti a forzare serrature.

Nel giro di pochi giorni, l’ennesimo intervento dei poliziotti della Questura di Catania ha inferto un duro colpo a ladri e ricettatori di auto e pezzi di ricambio, spazzando via un giro di guadagno illecito per oltre 250 mila euro, considerato, ad esempio, che uno sportello completo costa circa 3 mila euro, un faro mille euro, un paraurti 1300 euro e un airbag 800 euro.

Inoltre, l’azione di contrasto della Polizia di Stato alle azioni criminali commesse a Catania e provincia consentirà di restituire le parti d’auto rubate ai legittimi proprietari che hanno sporto denuncia di furto, contattando gli Uffici della Polizia di Stato, previo appuntamento telefonico al numero 095/7230369.

 

Questo il quadro completo della refurtiva sequestrata, con i singoli pezzi e i modelli d’auto che potranno essere restituiti ai cittadini, previa esibizione della denuncia presentata al momento del furto:

–          Nr. 03 sportelli di metallo di autovettura Lancia Y di colore bianco integri;

–          Nr. 04 sportelli di metallo di autovettura Fiat 500L (anteriori e posteriori) di colore bianco integri;

–          Nr. 15 sportelli di metallo di autovettura Fiat Panda;

–          Nr. 04 sportelli di metallo di autovettura Fiat Punto (2 anteriori e 2 posteriori) di colore grigio integri;

–          Nr. 04 sportelli di metallo di autovettura Fiat Panda anteriori e posteriori di colore bianco integri;

–          Nr. 04 sportelli di metallo di autovettura Fiat 500L anteriori e posteriori di colore bianco integri;

–          Nr. 04 sportelli di metallo di autovettura Lancia Y anteriori e posteriori di colore bianco integri;

–          Nr. 04 sedili di autovettura Fiat Panda anteriori e posteriori di colore bianco con disegni a quadri integri;

–          Nr. 04 sportelli di metallo di autovettura Lancia Y anteriori e posteriori di colore grigio integri;

–          Nr. 02 sportelli di metallo di autovettura Fiat anteriori di colore grigio nero;

–          Nr. 01 cofano anteriore di metallo di autovettura Lancia Y di colore bianco;

–          Nr. 01 cofano anteriore di metallo di autovettura Fiat 500 L di colore bianco;

–          Nr. 01 cofano anteriore di metallo di autovettura Fiat 500 L di colore bianco;

–          Nr. 01 cofano anteriore di metallo di autovettura Lancia Y di colore grigio;

–          Nr. 1 autoradio di autovettura Fiat

–          Nr. 02 sedili di autovettura Lancia Y anteriori e posteriori di colore nero in pelle;

–          Nr. 3 centraline di autovettura Fiat.

–          Nr. 1 paraurti anteriore di autovettura Fiat Panda di colore blu;

–          Nr. 1 paraurti anteriore e posteriore di autovettura Lancia Y di colore grigio;

–          Nr. 1 paraurti anteriore di autovettura Alfa Romeo Giulietta di colore bianco;

–          Nr. 2 paraurti anteriore di autovettura Fiat 500 L di colore bianco;

–          Nr. 1 paraurti posteriore di autovettura Fiat 500 L di colore bianco;

–          Nr. 1 paraurti anteriore di autovettura Lancia Y di colore bianco;

–          Nr.  2 paraurti posteriore di autovettura Fiat Panda colore caffè;

–          Nr. 2 paraurti anteriore di autovettura Fiat Panda di colore bianco;

–          Nr. 4 fari anteriori di autovettura Fiat Panda.

–          Nr. 2 fari posteriori di autovettura Fiat Panda.

–          Nr. 2 fari anteriori di autovettura Alfa Romeo Giulietta.

–          Nr. 2 fari posteriori di autovettura Fiat 500 L.

–          Nr. 2 fari anteriori di autovettura Fiat 500 L.

–          Nr. 2 fari anteriori di autovettura Lancia Y.

–          Nr. 8 fari anteriori di autovettura Fiat 500 L.

–          Nr. 2 fari anteriori di autovettura Fiat Panda.

–          Nr. 2 fari anteriori di autovettura Fiat 500 X.

–          Nr. 6 fari anteriori di autovettura Fiat Panda.

–          Nr. 2 fari anteriori di autovettura Lancia Y.

–          Nr. 2 fari posteriori di autovettura Fiat 500 X.

–          Nr. 10 fari posteriori di autovettura Fiat Panda.

–          Nr. 2 fari posteriori di autovettura Jeep Renegade.

–          Nr. 4 fari posteriori di autovettura Lancia Y.

–          Nr. 8 dispositivo airbag estratti dal volante della vettura modello Fiat.

–          Nr. 2 dispositivo airbag estratti dal volante della vettura modello Lancia.

–          Nr. 6 Passaruota in Metallo di autovettura Panda.

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Cronaca

Catania, tre moto rubate tra i rifiuti di un edificio abbandonato ritrovate dalla Polizia

I poliziotti hanno sfruttato la rilevazione del segnale GPS di uno degli scooter, non tanto per individuare l’esatta posizione del mezzo, ma per circoscrivere l’area da passare al setaccio

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A Catania un appartamento abbandonato trasformato in un deposito di moto rubate è stato individuato dalla Polizia di Stato nell’ambito delle azioni di contrasto ai furti di veicoli in città, grazie anche alla collaborazione di una delle vittime del furto.  Dopo le operazioni degli ultimi giorni, che hanno permesso di ritrovare scooter, auto e pezzi di ricambio, gli agenti delle volanti hanno scovato un locale abbandonato, in via Stazzone, nel quartiere Cibali con all’interno tre moto risultati rubati.

I poliziotti hanno sfruttato la rilevazione del segnale GPS di uno degli scooter, non tanto per individuare l’esatta posizione del mezzo, ma per circoscrivere l’area da passare al setaccio.  Infatti, non sempre i sistemi di localizzazione sono precisi in quanto si limitano ad indicare una posizione approssimativa dei veicoli, specie quando si trovano parcheggiati all’interno degli immobili, come, ad esempio, i garage. Grazie all’attività investigativa e al segnale GPS, i poliziotti sono riusciti ad arrivare in via Stazzone, individuando un appartamento disabitato che è stato sottoposto a perquisizione.

All’interno dell’edificio gli agenti hanno trovato cumuli di immondizia di ogni tipo. Solo passando da una finestra, è stata notata una prima motocicletta di valore, lasciata in una delle stanze del piano terra. Districandosi tra spazzatura, vecchi indumenti e oggetti abbandonati, i poliziotti hanno perlustrato le altre stanze trovando uno scooter e un’altra moto, anche in questo caso di un significativo valore commerciale. Una volta eseguiti tutti i necessari accertamenti, è stato possibile risalire ai proprietari dei tre mezzi.

 

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