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Cronaca

Paternò, armi e munizioni in un casolare di contrada Schettino

In manette è finito un 77enne, residente nel quartiere di Librino a Catania. Armi e munizioni sono state sequestrate

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I Carabinieri della Compagnia di Paternò, insieme ai militari dell’Arma del 12° Battaglione “Sicilia”, hanno arrestato un 77enne, cacciatore, per detenzione illegale di armi e munizioni. Il controllo è scattato in contrada Schettino. Nel mirino degli investigatori diversi casolari di campagna; in uno di questi, di proprietà del 77enne catanese, sono stati trovate, sparse sul terreno, numerose cartucce di fucile calibro 12 già esplose.

Addentrandosi nella proprietà, i Carabinieri si sono trovati davanti un rudere nel quale era insolitamente stata saldata al muro una cassaforte. Dopo averla aperta, i carabinieri hanno scoperto che conteneva armi da caccia legalmente detenute, ma trasferite in quei luoghi senza alcuna autorizzazione. Il 77enne, residente nel quartiere Librino di Catania, avrebbe dovuto conservarle in casa e non spostarle senza aver prima ricevuto l’autorizzazione. Per lui, dunque, una sanzione amministrativa.

Continuando i controlli i carabinieri si sono imbattuti in un’altra struttura rurale, sempre nella disponibilità dello stesso cacciatore, all’interno della quale, su di una tavola in legno usata come controsoffitto, hanno trovato un fucile monocanna semiautomatico marca “Breda” calibro 12 con matricola abrasa e 16 cartucce a pallini calibro 12. Il fucile, pronto all’uso e in ottimo stato di manutenzione, è risultato illegalmente detenuto dal proprietario del fondo agricolo. Sia il terreno, che i ruderi erano recintati e chiusi con dei lucchetti, le cui chiavi erano in esclusivo possesso del 77enne, arrestato, mentre l’arma e il relativo munizionamento sono stati sequestrati, per essere successivamente sottoposte presso il RIS di Messina agli accertamenti tecnici di laboratorio, soprattutto per verificare se il fucile sia mai stato utilizzato in fatti delittuosi.

Cronaca

Catania, autopsia non fa chiarezza sulla morte della 38enne trovata impiccata

Saranno necessari altri esami supplementari e complementari ossia istologici e tossicologici

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foto "Repertorio"

Si è svolta questa mattina, al Policlinico di Catania, l’autopsia  sulla salma della 38enne trovata  impiccata, nei giorni scorsi, nel bagno dell’appartamento di villeggiatura sito a Fondachello, frazione marinara di Mascali, che la donna aveva preso in affitto assieme al compagno. Autopsia che non ha risolto tutti i dubbi : saranno necessari altri esami supplementari e complementari. In pratica saranno eseguiti esami istologici e tossicologici.

Ad effettuare l’autopsia il medico legale Cristoforo Pomara;  presente, come perito di parte, il dottore Raffaele Benanti, nominato dall’avvocato Francesco Marchese, legale del compagno della donna, che non è indagato, ma parte offesa nell’inchiesta. Intanto la Procura ha firmato il nulla osta per il rilascio della salma che è stata restituita ai familiari. La donna, da quanto verificato dai carabinieri della compagnia di Giarre che stanno indagando sul fatto, avrebbe avuto una lite con l’uomo, testimoniato dai diversi lividi presenti sulle braccia di entrambi e che poi avrebbe lasciato l’abitazione.Il corpo è stato trovato da uno dei figli della coppia.

La casa è stata trovata in ordine, e non è stato rinvenuto alcun messaggio da parte della donna. La coppia ha due figli Il compagno è stato sentito, come testimone, nella caserma dell’Arma da militari e dal sostituto procuratore di Catania di turno.  Al momento non è esclusa alcuna ipotesi sulle cause del decesso, compresa quella del suicidio

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Cronaca

Piana di Catania, attivata pompa di sollevamento del lago Biviere di Lentini

L’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni

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foto web- sito "Guidasicilia"

“E entrata in azione oggi la prima delle due pompe di sollevamento del lago Biviere di Lentini, nel Siracusano”. A dirlo il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani il quale ha evidenziato che con questa soluzione l’impianto permetterà un prelievo di circa 400 litri al secondo che consentiranno di distribuire acqua per usi irrigui a circa mille ettari di terreni agricoli della Piana di Catania.

Nei prossimi giorni, sarà attivata una seconda pompa con la stessa capacità. I fondi per gli impianti, 600 mila euro, sono stati stanziati dalla Regione Siciliana attraverso un contributo straordinario al Consorzio di bonifica 9. “L’attivazione delle due linee di pompaggio – dice il presidente della Regione siciliana Renato Schifani – risolve il paradosso di un invaso in cui l’acqua c’è ma non era possibile utilizzarla per un guasto agli impianti. Adesso possiamo garantire l’approvvigionamento idrico agli agricoltori del territorio in difficoltà per il perdurare dell’emergenza siccità in Sicilia.

Il mio governo è impegnato quotidianamente nella risoluzione, da un lato, delle questioni più urgenti ma, allo stesso tempo, nella definizione di una strategia globale di miglioramento delle infrastrutture, al fine di migliorare la sostenibilità a lungo termine del sistema idrico locale”.

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