Cronaca
Paternò, arrestato marito violento, la donna rifiuta un rapporto sessuale
L’uomo deve rispondere di maltrattamenti e minacce: la lite era iniziata nella loro abitazione ed era continuata per strada

Maltrattamenti e minacce. Sono i reati contestati dai finanzieri della compagnia di Paternò ad un uomo di 44 anni, arrestato dai militari delle Fiamme Gialle etnee. Il 44enne si sarebbe reso protagonisti di una serie di maltrattamenti nei confronti della consorte. In particolare una pattuglia della compagnia di Paternò, attirata dalle urla di una donna, è intervenuta mettendo fine ad una lite tra una coppia. Una discussione avvenuta in strada e in tarda serata.
Sedati gli animi, i militari hanno raccolto le prime dichiarazioni della donna, spaventata ed in evidente stato confusionale, la quale avrebbe affermato di essere stata aggredita e minacciata dal marito. Portata al pronto soccorso del locale nosocomio, i sanitari le avrebbero riscontrato i segni delle violenze subite. Subito dopo la donna ha denunciato il marito riferendo che quest’ultimo l’avrebbe aggredita verbalmente e fisicamente dentro casa per essersi rifiutata di aver un rapporto sessuale. Fuggita dall’abitazione, sarebbe stata raggiunta per strada dal marito che avrebbe continuato con le sue angherie fino al sopraggiungere dei finanzieri. Da quanto accertato dai militari della Finanza il 44enne, in passato, si sarebbe già reso protagonista di analoghi episodi di violenza domestica, circostanze che avrebbero indotto la donna ad allontanarsi per qualche tempo dal catanese con la figlioletta di pochi mesi.
Tali vicende sono oggetto di un separato procedimento penale a suo carico, ancora in fase di indagini preliminari, per maltrattamento, violenza sessuale, e induzione alla prostituzione presso il Tribunale etneo. Alla luce delle nuove circostanze emerse e della reiterazione delle violenze, i finanzieri della compagnia di Paternò hanno arrestato il 44enne e condotto nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese. La Guardia di Finanza invita le donne che subiscono violenze all’interno delle mura domestiche a denunciare i fatti alle forze dell’ordine.

Cronaca
Catania, processo in appello contro Coveri dopo eutanasia, richiesta la condanna
La Procura etnea ha chiesto tre anni e quattro mesi per il presidente dell’associazione Exit-Italia, avrebbe istigato al suicidio assistito in Svizzera la 47enne Alessandra Giordano.

A Catania questa mattina la Procura ha chiesto la condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione di Emilio Coveri, presidente dell’associazione Exit-Italia, per istigazione al suicidio per il ricorso all’eutanasia nel 2019 in Svizzera della 47enne paternese Alessandra Giordano. Il processo si celebra davanti alla Corte d’assise d’appello dopo il ricorso del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Andrea Brugaletta contro la sentenza di assoluzione, “perché il fatto non sussiste”, emessa il 10 novembre del 2021 dal gup Marina Rizza, a conclusione del processo celebrato col rito abbreviato.
Al centro del procedimento il ricorso all’eutanasia in una clinica di Zurigo, il 27 marzo del 2019, di una donna catanese che non era malata terminale, ma soffriva di depressione e sindrome di Eagle, e che si era iscritta all’associazione Exit. Secondo la Procura, che ha coordinato indagini di carabinieri e polizia postale, Coveri “ha fornito un contributo causale idoneo a rafforzare un proposito suicidario prima incerto e titubante su una persona affetta da patologie non irreversibili benché dolorose, anche perché non ben curate, sfruttando l’influenzabilità della donna per inculcare le sue discutibili idee di suicidi assistito come soluzione alle sofferenze fisiche e morali della vita”.
“La signora – ha sempre sostenuto Coveri – era una nostra associata e le abbiamo semplicemente fornito, su sua richiesta, le informazioni che le servivano per prendere una decisione. Una procedura normale”. Il processo è stato aggiornato al prossimo 28 giugno.
Cronaca
Bronte, incidente mortale sulla SP 211 perde la vita una donna di 46 anni
Feriti anche il marito e i figli della vittima, mentre all’alba si è registrato sulla A18 un altro sinistro con due giovani feriti non gravemente.

E’ di un morto e tre feriti il bilancio di un tragico incidente stradale registratosi, nelle scorse ore, lungo la strada provinciale 211 in territorio di Bronte. Non è ancor ancora chiara la dinamica dell’incidente su cui sono a lavoro i carabinieri della compagnia di Randazzo e quelli del comando stazione di Bronte. A perdere la vita, da quanto riferito dalla centrale operativa dei vigili del fuoco di Catania, una donna di 46 anni che viaggiava, assieme al marito e ai due figli, su una Golf Volkswagen.
Secondo una prima ricostruzione dell’incidente fatta dai carabinieri potrebbe trattarsi di un incidente autonomo. verificatosi poco prima delle 02.30 del mattino. Il mezzo su cui viaggiava la famiglia sarebbe andato a sbattere contro un muretto presente sulla provinciale. Impatto che sarebbe stato piuttosto violento. Immediati i soccorsi.
Sul posto personale medico del 118, carabinieri e pompieri del distaccamento di Randazzo. La donna sarebbe morte sul colpo come accertato dai sanitari. La vittima, successivamente, sarebbe stata estratta dall’abitacolo del mezzo dai pompieri che hanno messo in sicurezza anche l’autovettura incidentata. Gli altri occupanti della Golf sono stati trasportati negli ospedali della zona. Non si conoscono ancora le loro condizioni. Traffico a rilento lungo la provinciale 211. Solo poco dopo le 6.30 la situazione è tornata alla normalità.
Altro incidente all’alba di oggi sulla A18 in direzione Catania nel tratto di strada compreso tra Giarre- Calatabiano. Per cause in corso di accertamento una Polo Volkswagen è uscita fuoristrada, nei pressi della corsia di emergenza adagiandosi su una una fiancata ; a bordo due giovani di circa 22 anni. Su posto personal medico del 118 e vigili del fuoco del distaccamento di Riposto nonchè la Polstrada di Catania . I due feriti sono stati condotti all’ospedale Cannizzaro per le cure del caso. Le loro condizioni non dovrebbero preoccupanti.
Un altro incidente stradale nel pomeriggio di oggi. Luogo del sinistro la SS284 (Paternò- Randazzo) all’altezza dal bivio di Maletto in direzione Randazzo. A scontrarsi una Fiat Panda guidata da un uomo di 85 anni e una Mercedes classe A condotta da un ragazzo di 20 anni. I due mezzi viaggiavano su corse opposte di marcia. Immediati i soccorsi. Sul posto pompieri del distaccamento di Randazzo che hanno tirato fuori dalla Panda l’anziano. Le ambulanze del 118 intervenute sul luogo dell’incidente hanno portato l’ottantacinquenne all’ospedale di Biancavilla e il ventenne in quello di Bronte. I due uomini non sarebbero in pericolo di vita. Ad effettuare i rilievi i carabinieri della compagnia di Randazzo. Traffico veicolare a rilento sulla statale per qualche ora.
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