Connect with us

Cronaca

Paternò, baraccopoli di Ciappe Bianche, dopo mesi di attesa nessuna soluzione

A denunciare la situazione di stallo il deputato nazionale Francesco Ciancitto, il quale ha sottolineato che nella tendopoli vivono ancora, rispetto al passato, oltre 150 migranti

Pubblicato

il

La baraccopoli di Ciappe Bianche a Paternò, dove trovano ospitalità oltre 150 migranti e vivono in condizioni indecenti, resta al suo posto, nonostante nei mesi scorsi si sono registrati riunioni, sopralluoghi e appelli vari. Infatti nulla è cambiata nonostante gli incontri in Prefettura, i Consigli comunali straordinari a Palazzo Alessi, le richieste di intervento del deputato nazionale Francesco Ciancitto e del presidente dell’ARS, Gaetano Galvagno, gli appelli della Caritas e delle associazioni del territorio, le denunce dei sindacati di Cgil, Cisl e Uil.  Il campo abusivo resta lì con le tende che sono cresciute nelle ultime settimane. A viverci, in condizioni di assoluto degrado, sono uomini che lavorano in campagna come braccianti agricoli. Molti di loro vittime di caporalato. Per la prima volta da decenni, a Paternò, gli stranieri non hanno lasciato la città durante l’estate, seguendo, negli spostamenti, la stagionalità dei raccolti.

 

Restano, perché, come ipotizzato nei mesi scorsi, Paternò probabilmente è diventato luogo stanziale dove vivere per quanti lavorano in campagna. Una situazione che non può e non deve essere sottovalutata dal punto di vista della sicurezza, per il timore che a Paternò possa essersi creata una rete illegale, con i lavoratori che vengono sfruttati e sottopagati, impiegati in campagna senza contratti né tutele.

“È inconcepibile che non sia stata trovata ancora una soluzione per cancellare il campo di Ciappe Bianche- ha detto il deputato nazionale, Francesco Ciancitto -. Da mesi chiediamo interventi, a tutela dei lavoratori regolari e a tutela della sicurezza in città. Era stato annunciato di aver trovato soluzioni a breve e a lungo termine, per cancellare la tendopoli, per offrire un luogo dignitoso dove vivere ai lavoratori, garantendo loro anche una tutela dal punto di vista sanitario. A questo si aggiunge la necessaria sicurezza da dover garantire ai cittadini, preoccupati per le numerose risse registrate in passato in città, che hanno visto coinvolti cittadini stranieri irregolari.  Inoltre numerosi stranieri vivono in abitazioni fatiscenti in centro storico, anche qui senza un minimo controllo, senza alcun rispetto delle regole. Chi affitta queste case? Quanti gli stranieri che ci vivono? I contratti sono registrati? Domande che ad oggi restano tutte senza risposta. Occorrono tutele e garanzie. Invece la situazione si sta affrontando con approssimazione, non consentita quando in gioco c’è la dignità e la sicurezza personale. Tra l’altro, la Regione Siciliana ha finanziato anche per quest’anno il progetto “SU.PRE.ME” per Paternò, come si stanno impiegando i fondi?”.

Nessuno sa con esattezza quanti siano gli stranieri presenti a Paternò, accampati a Ciappe Bianche, in altre aree periferiche e di campagna o residenti senza contratto in centro storico. Non ci sono controlli e questo implica la non conoscenza dell’identità delle persone presenti sul territorio cittadino, la loro condizione anche dal punto di vista sanitario (sono stati diversi i casi di scabbia registrati nei mesi scorsi), con gravi ripercussioni possibili dal punto di vista della sicurezza. Per cambiare la situazione bisogna fare presto. Tra poche settimane, ad inizio ottobre, nuovi lavoratori sono attesi a Paternò per la campagna agrumicola.

 

 

Cronaca

Catania, getta droga nel water ma la Polizia la recupera tra i liquami, 43enne arrestato

Si tratta di 450 grammi di marijuana e 15 grammi di cocaina, mentre è stata ritrovata a seguito di una perquisizione domiciliare una somma pari a circa 27 mila euro

Pubblicato

il

Avrebbe escogitato un piano per sbarazzarsi della droga attraverso il water per poi recuperarla tramite un pozzo nero realizzato direttamente in casa. L’ideatore sarebbe stato un 43enne catanese che è stato arrestato dalla polizia. Nel corso di un servizio di controllo di Picanello, centro storico di Catania,  i poliziotti hanno notato strani movimenti proprio dinnanzi l’abitazione dell’uomo noto alle forze dell’ordine.

Da qui è scattato il controllo nella casa del 43enne. Non appena hanno bussato al portone di casa, i poliziotti hanno sentito il rumore dello scarico del water in azione e, non appena il proprietario ha aperto la porta è stato avvertito un fortissimo odore di marijuana. Grazie alle tracce d’acqua presenti sul pavimento i poliziotti sono arrivati nella lavanderia, luogo in cui è stata scoperta una botola piazzata proprio al centro della stanza. Una volta sollevato il coperchio è stato possibile scoprire il pozzetto nero, congegnato proprio per disfarsi della droga in modo rapido nel caso di visite indesiderate delle forze dell’ordine.

Infatti, una volta tirato lo sciacquone, la droga gettata nel water passava nel pozzetto dove l’uomo avrebbe potuto recuperarla, individuandola tra i liquami. Recuperati dalla polizia ben 450 grammi di marijuana e 15 grammi di cocaina. La perquisizione è stata estesa all’intero appartamento e ha consentito di ritrovare un’ingente somma di denaro, pari a circa 27 mila euro, ritenuta palesemente provento dell’intenso traffico di droga, considerato che, oltre a non essere occupato in alcuna attività lavorativa, il 43enne ha precedenti di polizia giudiziaria legati al mondo della droga.

Continua a leggere

Cronaca

Catania, coniugi nascondevano armi e droga, arrestati dai carabinieri

Durante una perquisizione nella loro abitazione i militari hanno trovato 1.100 grammi di marijuana amnesia, 90 grammi di cocaina nonche due pistole scacciacani modificate, un proiettile calibro 7,65 e due giubbotti anti proiettili

Pubblicato

il

A Catania una coppia di coniugi, di 59 e 46 anni, è stata arrestata dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale per detenzione abusiva di armi clandestine e per spaccio di sostanze stupefacenti. Durante una perquisizione nella loro abitazione i militari dell’Arma hanno trovato 1.100 grammi di marijuana amnesia, 90 grammi di cocaina e una macchina per la preparazione di confezioni di sottovuoto.

In uno scantinato in uso alla coppia i carabinieri hanno sequestrato due pistole scacciacani modificate e rese offensive e letali considerate pertanto clandestine, un proiettile calibro 7,65 e due giubbotti antiproiettili. La coppia è stata arrestata e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto per entrambi la misura della custodia cautelare in carcere.

 

Continua a leggere

Trending