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Cronaca

Paternò, Confagricoltura scrive a Schifani, troppi furti d’acqua nell’invaso Ponte Barca

Secondo l’organizzazione degli imprenditori agricoli “l’acqua durante la notte viene in modo illecito sversata nel Simeto, per permettere ad alcune aziende agricole, in modo illegale, di prelevare l’acqua dal fiume nelle ore notturne”

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La Confagricoltura di Catania lancia l’allarme per i continui furti di acqua dall’invaso di Ponte Barca in territorio di Paternò. L’organizzazione degli imprenditori agricoli ha inoltrato una lettera al governatore siciliano Renato Schifani, in cui si chiede l’attenzione del presidente sulla critica situazione che stanno vivendo le aziende agricole dell’area della piana di Catania a causa della gestione delle risorse idriche relative all’invaso di Ponte Barca. Una missiva indirizzata tra gli altri al prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi, al sindaco della città di Catania Enrico Trantino, a quello di Paternò Nino Naso  e al capo della protezione civile siciliana Salvo Cocina.

“L’invaso di Ponte Barca rappresenta un’infrastruttura essenziale per la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole- scrive la Confagricoltura- che danno lavoro a migliaia di persone generando un indotto economico importantissimo a livello regionale e Nazionale. Purtroppo, a causa della carenza idrica dovuta alle scarse precipitazioni, la quantità di acqua erogata alle aziende è stata drasticamente ridotta e insufficiente a soddisfare le loro esigenze, specie in un periodo di siccità come quello attuale. Vogliamo inoltre denunciare un fatto molto increscioso che diversi agricoltori dell’area ci hanno esposto: l’acqua accumulata durante il giorno nell’invaso, puntualmente la mattina successiva sparisce”.

Secondo Confagricoltura,, che ha raccolto la testimonianza degli imprenditori della zona, tutto ciò dipenderebbe dal fatto che l’acqua durante la notte verrebbe  appositamente e illecitamente sversata nel fiume Simeto, in modo tale da permettere ad alcune aziende agricole, in maniera del tutto illegale, di prelevare l’acqua dal fiume nelle ore notturne. Confagricoltura chiede a Schifani “una migliore e maggiore vigilanza con tutti i mezzi disponibili comprese le forze di pubblica sicurezza anche locali e dell’esercito, dell’area di Ponte Barca per evitare i prelievi illegali che avvengono lungo il corso del fiume Simeto e inoltre chiediamo che venga immessa regolarmente l’acqua accumulata, sul canale di quota 56 in modo tale da farla arrivare alle aziende agricole asservite dal Consorzio di Bonifica 9” si chiude cosi la missiva a Renato Schifani.

Cronaca

Incidente sulla Catania-Siracusa, galleria Demetrio, ferito conducente Tir e traffico in tilt

Il mezzo pesante è finito dentro l’uscita di emergenza della galleria, incastrandosi e mettendosi di traverso rispetto alla strada; il conducente è stato trasportato in codice rosso all’ospedale San Marco di Catania

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Incidente stradale nel pomeriggio intorno alle 16.30 all’interno della galleria San Demetrio, lungo la Catania-Siracusa, in direzione Catania.

Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Lentini, intervenuti per soccorrere il conducente di un mezzo pesante finito dentro l’uscita di emergenza della galleria, incastrandosi e mettendosi di traverso rispetto alla strada; il conducente è stato subito soccorso e affidato al personale medico del 118 il quale l’hanno trasportato in codice rosso all’ospedale San Marco di Catania.

Il tratto autostradale è stato chiuso al traffico. Sul posto anche personale della Polstrada di Lentini. A seguito del sinistro  il traffico è rimasto bloccato, il mezzo pesante occupa la corsia di sorpasso e di marcia per cui l’Anas ha proceduto alla chiusura con uscita obbligatoria allo svincolo di Lentini.

“Si sconsiglia al momento di mettersi in viaggio da Siracusa in direzione Catania o, in alternativa, di percorrere la vecchia strada SS 114” dicono dalla Polstrada. Dopo le operazioni di messa in sicurezza del mezzo pesante la  stradale sta facendo defluire la coda di automobili che si era creata all’interno della galleria.

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Cronaca

Catania, morto lo storico esponente del MSI, Francesco Condorelli Caff

Non seguì Gianfranco Fini nella “Svolta di Fiuggi” e fu il primo consigliere comunale d’Italia del Movimento sociale fiamma tricolore guidato da Pino Rauti. È stato candidato alla presidenza della provincia e a sindaco di Catania, oltre che di Mascalucia

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FOTO ANSA

E’ morto nella giornata di oggi lo storico esponente del Movimento sociale italiano Francesco Condorelli Caff, aveva 86 anni. Un grande professionista del foro di Catania ha lavorato  fino a poche ore dal malessere che lo ha colpito, sostenendo le ragioni del diritto al fianco dei propri clienti in tribunale.

Nel dicembre 2022 aveva ricevuto il riconoscimento, dall’ordine degli avvocati, per i 50 anni di professione. Impegnato senza tregua nel settore civile, penale e nel patrocinio all’interno dei tribunali ecclesiastici. Era un esponente storico del Msi, non seguì Gianfranco Fini nella “Svolta di Fiuggi”, e fu il primo consigliere comunale d’Italia del Movimento sociale fiamma tricolore guidato da Pino Rauti.

È stato candidato alla presidenza della provincia e a sindaco di Catania, oltre che di Mascalucia, la città che ha amato e difeso con storiche battaglie in consiglio comunale. Era un amante della pittura nel tempo libero, dello sport, ha fondato lo Sci club Monte Fusaro e dei vigneti, che ha coltivato in prima persona fino agli ultimi giorni.

Rimasto orfano ad appena 3 anni, il padre era colonnello dell’esercito, ha vissuto con la madre e le sorelle a Mascalucia e frequentato la scuola militare Nunziatella di Napoli. Tre suoi figli, Nunzio, Nicola e Mimmi hanno seguito le sue orme professionali, mentre il primogenito Antonio è giornalista. E oggi lo ricordano così: “un padre sempre presente, infaticabile e capace di educare alle responsabilità con un amore puro”.

 

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