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Paternò, il PD denuncia insicurezza mezzi di trasporto su cui viaggiano i braccianti

“Osservando quello che succede vediamo che in città, soprattutto in alcune zone, sono parcheggiati decine di mezzi adibiti al trasporto dei braccianti; questi “catorci” appaiono non in ottime condizioni” dicono i DEM paternesi

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Il circolo del Partito democratico di Paterno riaccende i riflettori sulle morti e incidenti sul lavoro, in particolare nel settore agricolo parlando dei braccianti agricoli che giornalmente si recano sul posto di lavoro su furgoni definiti dai Dem dei “catorci”.

“L’ efficienza dei mezzi di trasporto deve essere una condizione necessaria e fondamentale per la salute dei lavoratori, perché la loro inadeguatezza è un pericolo anche per tutti noi automobilisti. Il diritto al trasporto di lavoratori e alla mobilità degli automobilisti, non può trovare limiti nella mancanza di misure di sicurezza che devono essere sempre più idonee a rendere le nostre strade prive di pericoli-si legge in una nota del PD cittadino- Osservando quello che succede a Paternò, vediamo che in Città e soprattutto in alcune zone precise sono parcheggiati decine di mezzi adibiti al trasporto dei braccianti;  anche  ad uno sguardo superficiale questi “catorci” appaiono non in ottime condizioni. Addirittura vediamo che vengono riparati per strada -sicuramente da meccanici improvvisati – e che sono mezzi dismessi da altre strutture”.

Il PD cittadino ha specificato che con molta probabilità lo si fa per risparmiare sui costi del lavoro, generando un guadagno sulle spalle dei lavoratori-braccianti “che rischiano la vita ogni giorno per un tozzo di pane; e per essere trasportati su questi mezzi obsoleti pare che debbano pure pagare. Oltre al caporalato, al cottimo, i lavoratori sarebbero salassati anche in questo modo- prosegue il Partito Democratico di Paternò- Una pratica questa che potrebbe essere immediatamente stroncata con un controllo da parte delle forze dell’ordine a ciò deputate; sono tutti parcheggiati in bellavista e accertarne la regolarità forse non sarebbe nemmeno tanto difficile. Uscire dallo sfruttamento – che attenzione non è solo per gli extracomunitari – passa anche dalla sicurezza nel tragitto per il posto del lavoro e ritorno” si legge nella nota stampa del PD.

Cronaca

Palagonia, incidente sulla SP 74/II, tre feriti di cui uno in gravi condizioni

Si tratta di uno scontro frontale tra un Fiat Doblò e una Fiat 500. Sul posto pompieri, carabinieri e personale del 118

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E’ di tre feriti il bilancio di un incidente stradale, registratosi nella mattinata di oggi intorno alle 10.30,  sulla SP 74/II in territorio di Palagonia.  Si sono scontrati frontalmente  una Fiat Doblò e una Fiat 500 su cui viaggiavano padre e figlia.  Incerte le cause del sinistro su cui sono a lavoro i carabinieri della locale compagnia. Militari dell’Arma  hanno effettuato i rilievi del caso e sottoposto a sequestro i mezzi coinvolti nello scontro.

L’impatto  tra la Doblò e la Fiat 500 è stato piuttosto violento con quest’ultimo mezzo che è finito in una scarpata.  Scattato l’allarme sul posto si sono diretti i vigili del fuoco del distaccamento di Palagonia, i quali oltre a mettere in sicurezza i mezzi incidentati, hanno estratto dall’abitacolo della Fiat 500 l’uomo che era rimasta incastrato. Necessario il trasferimento in elisoccorso del ferito al Policlinico di Catania.

L’uomo sarebbe in prognosi riservata. Gli altri feriti, ossia il conducente del furgoncino e la donna che si trovava nella Fiat 500, sono stati condotti negli ospedali della zona.

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giudiziaria

Catania, inchiesta “Pandora”, condannato a 8 anni ex sindaco di Tremestieri Santi Rando

E’ accusato di scambio politico-mafioso per le amministrative 2015 e per alcuni casi di correzione, da uno dei quali è stato assolto

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E’ stato condannato a 8 anni l’ex sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando. Ha retto in gran parte l’impianto accusatorio dei PM,  a conclusione della requisitoria davanti al Gup Ottavio Grasso che ha celebrato il processo, con il rito abbreviato, scaturito dall’inchiesta “Pandora” che ha preso corpo dalle indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura di Catania, in merito a presunte infiltrazioni della criminalità organizzata al Comune di Tremestieri Etneo.

L’ex sindaco Rando è stato condannato a 8 anni per voto di scambio politico-mafioso per le amministrative 2015 e per alcuni casi di correzione, da uno dei quali è stato assolto.

Oltre a Rando, è stato condannato a 7 anni e 2 mesi Pietro Alfio Cosentino, accusato di concorso esterno e voto di scambio politico-mafioso. Cosentino è stato indicato dall’accusa come il collegamento tra la politica e la criminalità organizzata anche in virtù della parentela con un boss di Cosa Nostra. Analoga condanna anche per Francesco Santapaola, figlio di Salvatore “Colluccio” e cugino dello storico capomafia.

Due i carabinieri condannati a 4 anni e 4 mesi, Antonio Battiato e Antonio Cunsolo, accusati di corruzione assieme all’ex vicepresidente della Regione e deputato regionale della Lega, Luca Sammartino, che è stato rinviato a giudizio con la stessa accusa per avere chiesto ai due militari di bonificare la sua segreteria politica dalla possibile presenza di microspie.

Tra gli altri condannati Salvatore Bonanno, Domenico Cucinotta, Giuseppe Ferlito e Giovanni Naccarato. Come riporta l’Ansa, i due legali di Rando, Tamburino e Lattanzi, hanno parlato di sentenza “ingiusta” e sono pronti a ricorrere in appello “convinti in un esito diverso”.

 

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