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Paternò, il segretario generale Cgil, Maurizio Landini, in città

Tappa a Paternò per sostenere le ragioni del Sì al Referendum in programma l’8 e 9 giugno

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Il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, ha fatto tappa oggi a Paternò nell’ambito del tour siciliano promosso in vista del referendum su Lavoro e Cittadinanza, in programma l’8 e 9 giugno.

La giornata è iniziata ad Aci Sant’Antonio, dove alle ore 10 Landini ha partecipato a un’assemblea presso la sede della azienda farmaceutica Sifi per poi far raggiungere a Paternò per un punto stampa in piazza Umberto, accompagnato dai rappresentanti del comitato referendario locale (ANPI, Europa Verdi, PD, Sinistra italiana Paternò).

I quesiti referendari toccano temi cruciali: la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori e il riconoscimento agevolato della cittadinanza. La presenza di Landini, fortemente sostenuta dal comitato locale, assume un valore ancora più significativo alla luce delle recenti dichiarazioni del presidente del Senato, Ignazio La Russa, il quale, sostengono, ha invitato i cittadini ad astenersi dal voto. Un invito considerato da molti come un grave affronto al ruolo istituzionale che ricopre e un attacco alla partecipazione democratica, tutelata dalla Costituzione.

Abbiamo sentito ai microfoni di Etnanews24 le parole del segretario CGIL, Maurizio Landini e le ragioni del Sì al prossimo ed imminente Referendum.

Perché votare Sì?

Il voto è libertà, è un diritto. Non è un referendum in cui si vota per questo o quel partito. È un referendum che cancella leggi sbagliate fatte negli ultimi 25 anni ed ha un effetto immediato: raggiungendo il quorum. Il nostro obiettivo è questo. Il 10 giugno milioni di persone avranno tutele e diritti che oggi non hanno. Ripristinare l’articolo 18, cancellare la precarietà, garantire salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, riconoscere il diritto di cittadinanza per milioni di persone. Parliamo di leggi che hanno messo in ginocchio il mondo del lavoro.” 

La seconda carica dello Stato ha in qualche modo indirizzato i cittadini ad astenersi?

“C’è una bella differenza tra la prima e la seconda carica dello Stato. Il Presidente ha ricordato, il 15 aprile a Genova, che c’è libertà e democrazia perché abbiamo sconfitto il fascismo. Ha dichiarato che la partecipazione politica, il voto, è una condizione necessaria affinché si possa parlare di una società democratica e libera. E ha ricordato che bisogna lavorare tutti affinché venga superato l’astensionismo. Questo referendum dice cose precise:
Vogliamo cancellare la precarietà, sì o no? Vogliamo dare il diritto di cittadinanza a chi vive nel nostro Paese da anni e paga le tasse? Il caporalato è una piaga che attanaglia il nostro territorio?Il voto è libertà. Noi vogliamo cambiare quelle leggi mettendo al centro la persona, il lavoratore, e non – come è avvenuto in questi anni – la libertà di mercato, che ha messo in discussione tutto questo.

Il lavoro nero, le morti sul lavoro, il caporalato si sono affermati, stanno aumentando e dimostrano che il modello di fare impresa di questi ultimi anni è sbagliato. Cosa sta avvenendo in questi anni? Le persone, pur lavorando assieme, non hanno le stesse tutele e gli stessi diritti. Attraverso appalti, subappalti e finte cooperative si è affermato un modello di impresa in cui quello che conta è fare soldi. Il lavoro e le persone sono ridotti a merce. Questa cultura si è affermata grazie a leggi balorde degli ultimi 25 anni.

La maggioranza di questo Paese si è rotta le scatole. Il voto è un elemento di libertà. Stiamo chiedendo una rivolta democratica: votando SÌ. Invitare la gente a non andare a votare e diffondere disinformazione è grave.

Il referendum è un segnale per dire basta! Basta con questa precarietà che serve solo a chi vuole sfruttare i giovani senza assumersi una responsabilità sociale. Basta con questo sistema e con queste leggi balorde. Stiamo facendo una battaglia per dare un futuro ai giovani, e vi invito ad andare a votare: significa dare un futuro al nostro Paese.”

Rispetto al tema della cittadinanza e all’aggressione a Paternò: c’è il rischio che questo quesito non venga percepito dagli italiani?

“Ritornare alla legge del 1992 in Italia, ridurre da 5 a 10 anni il rilascio del diritto di cittadinanza… parliamo di una persona che rispetta le nostre leggi, paga le tasse e parla la nostra lingua. Non stiamo chiedendo una rivoluzione. Se vuoi integrare, devi riconoscergli quella possibilità. Credo che sia un elemento di civiltà.

Ci sono evidenti contraddizioni. Anche in questi casi ci troviamo davanti a situazioni particolari. Siamo il Paese dei favori, non dei diritti. Non è che gli stranieri vadano bene solo se li facciamo lavorare nel caporalato o se restano clandestini, e poi non ci poniamo il problema di integrarli e farli diventare cittadini.

Inoltre vorrei dire che oggi i giovani italiani che se ne vanno sono più di quanti stranieri entrano nel nostro Paese. A chi dice che bisogna chiudere i porti, vorrei rispondere che forse dovremmo chiudere gli aeroporti, perché stiamo perdendo tante risorse e intelligenze. Li facciamo studiare, usiamo le nostre risorse, e poi le loro capacità vengono utilizzate da altri Paesi. Questa è stupidità totale, altro che patriottismo.

E da un certo punto di vista è continuare a usare il tema dell’immigrazione come propaganda elettorale, alimentando paura e odio tra le persone. Ed è esattamente il contrario di ciò di cui abbiamo bisogno.”

Cronaca

Bronte, un incendio provoca danni ingenti ad una villetta di via Messina

Non accertate le cause del rogo. Sul posto pompieri di Randazzo e quelli volontari di Maletto

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FOTO REPERTORIO

Incendio abitazione questa mattina a Bronte. In fiamme una villetta ubicata in via Messina. L’allarme è scatto poco prima delle 07.15. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Randazzo e quelli volontari di Maletto. Da Catania è arrivata anche un’altra autobotte dalla sede centrale del comando provinciale di via Cesare Beccaria.

Le operazioni di spegnimento sono state rese difficili dalla zona piuttosto impervia in cui era ubicato la villetta. Il rogo ha procurato gravi danni alla struttura, la quale al momento dello scoppio dell’incendio non era abitata. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Randazzo. Solo poco prima delle 14.30 le operazioni di spegnimento e di bonifica sono state ultimate dai pompieri. Ingenti i danni subiti dall’immobile. Non è stato possibile accertare le cause dell’incendio.

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Cronaca

Catania, emergenza sicurezza in città, preoccupati i deputati Marano e Carrà

“La questione sicurezza in città sta assumendo contorni sempre più preoccupanti” ha detto la deputata regionale M5stelle Jose Marano, mentre il deputato nazionale leghista Anastasio Carrà ribadisce che “non si possono tollerare episodi compiuti da chi arriva nel nostro Paese senza avere un briciolo di rispetto della legge”

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“Spaccio, rapine, risse. Ora anche l’accoltellamento sul bus di un giovane che solo per miracolo non è finito in tragedia: la questione sicurezza a Catania sta assumendo contorni sempre più preoccupanti. Sono certa di interpretare il pensiero di tantissimi miei concittadini che oggi non si sentono più al sicuro nella loro città e che hanno espresso, anche attraverso ripetute segnalazioni alle istituzioni e alla stampa, tutta la loro preoccupazione e tutto il loro sdegno”.

A dirlo è Jose Marano, deputata regionale M5s e componente della commissione Antimafia all’ARS, intervenuta dopo l’ultimo fatto di sangue a Catania: un colombiano di 28 anni ha accoltellato mentre si trovava su un bus cittadino un 26enne catanese: quest’ultimo avrebbe invitato lo straniero ad abbassare la voce e non essere molesto con gli altri passeggeri. Il colombiano è stato arrestato.

“Non possiamo restare a guardare – prosegue Marano – mentre la nostra città sprofonda nel più totale degrado. I cittadini hanno il diritto di camminare per strada senza sentire che è a rischio la loro incolumità. Non possiamo abbassare la guardia rispetto a fenomeni odiosi di criminalità che hanno bisogno di una risposta decisa, a cominciare da un serio piano di investimenti nella sicurezza”. “Per non parlare – conclude – del danno di immagine che ne deriva. Turisti accolti da rifiuti, scippatori e posteggiatori abusivi: Catania oggi si presenta nella versione peggiore di sé stessa”.

C’è da registrare la presa di posizione anche del deputato nazionale della Lega Anastasio Carrà: “Il taser si è dimostrato un ottimo deterrente, permettendo di arrestare immediatamente un colombiano che a Catania ha accoltellato un passeggero a bordo di un bus, colpevole di avergli chiesto di abbassare la voce e non essere molesto con le altre persone sul mezzo pubblico.

Fermo restando che non possiamo più tollerare il dilagare di episodi simili compiuti da chi arriva nel nostro Paese senza avere un briciolo di rispetto della legge e dell’ordine pubblico, è evidente che il taser sia uno strumento indispensabile che tutte le forze di polizia dovrebbero avere in dotazione per svolgere in sicurezza il proprio lavoro a tutela dei cittadini.

È il modo migliore per dimostrare sostegno e gratitudine a chi ogni giorno opera sui nostri territori con grande professionalità per garantire la nostra sicurezza e quella delle nostre famiglie” ha concluso così il deputato nazionale Anastasio Carrà.

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