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Paternò, lavori al geosito “Salinelle” fermi da mesi, si attende la perizia di variante

Una volta ultimata i lavori dovrebbero riprendere o entro la fine dell’anno o al più all’inizio del nuovo anno

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A Paternò da 4 mesi i lavori per la rinaturalizzazione del geosito delle Salinelle vicino all’ex velodromo sono sospesi. L’ente appaltante, ossia la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Catania, da quanto si apprende, sarebbe a lavoro per redigere una perizia di variante necessaria per l’ultimazione dell’intervento nel geosito. Una volta ultimato il progetto con tanto di approvazione da parte di chi di dovere, i lavori alle Salinelle dovrebbero riprendere o entro la fine dell’anno o al più  all’inizio del nuovo anno, in modo tale che nel 2025 il sito possa essere del tutto riqualificato.

Dall’inizio dei lavori, ossia ottobre 2023, l’impresa appaltante ha eseguito diversi interventi. Ha provveduto a rimuovere 13.000 mq di asfalto su Via dei mulini, Via delle Acque Grasse e Via dello Stadio, restituendo suolo naturale; si è proceduto all’ampliamento dell’area del sito per circa 5.000 mq, lungo via Salso (area recuperata dal degrado), vale a dire la zona del nuovo ingresso del sito, destinata alla piantumazione di specie arboree della macchia mediterranea.

La ditta inoltre ha realizzato delle strutture necessarie per la costruzione di argini e bacini al fine del contenimento, filtraggio e gestione dei flussi di fango; costruite piccole aree all’interno del sito, per la sosta e i percorsi con la relativa predisposizione della parte impiantistica. Restano ancora da realizzare percorsi interni con le relative pavimentazioni, le aree d’accesso con le recinzioni e l’area di sosta destinata al front-office e ai servizi igienici per gli utenti, su via Salso; collocare 700 piante con relativo impianto di irrigazione; realizzazione dell’impiantistica elettrica, illuminazione e di videosorveglianza; installazione della segnaletica e della piattaforma multimediale per la divulgazione e promozione del geosito. Infine realizzazione della perforazione per le attività di monitoraggio dell’Ingv.

Le Salinelle sono un fenomeno di vulcanesimo secondario che da tempo è sotto l’attenzione dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia per la sua importanza scientifica e per il legame con le evoluzioni interne dell’Etna. La valorizzazione è stata pensata anche dal punto di vista turistico e culturale: per riqualificare il geosito è stata stanziata, sotto il governatore Nello Musumeci, una somma pari ad un milione e mezzo di euro.

 

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Motta S. Anastasia, lotta ai cittadini che non conferiscono correttamente i rifiuti

Nei giorni scorsi, durante le consuete operazioni di raccolta, gli operatori Dusty hanno rinvenuto diversi sacchi di rifiuti non correttamente differenziati in alcune zone della città

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Attenzione massima da parte della giunta comunale di Motta Sant’Anastasia contro coloro che non effettuano il non corretto conferimento dei rifiuti. In particolare, nei giorni scorsi, durante le consuete operazioni di raccolta, gli operatori Dusty hanno rinvenuto diversi sacchi di rifiuti non correttamente differenziati in alcune zone della città.

Di recente sono stati “trovati” lungo Corso Sicilia. Su ogni sacco è stato apposto il bollino rosso di errato conferimento. La Polizia Municipale è al lavoro per individuare i responsabili, che saranno sanzionati. “Si ricorda che effettuare una corretta raccolta differenziata- dicono dal comune – significa separare adeguatamente i materiali – organico, carta, plastica, vetro, metalli, indifferenziato – affinché possano essere gestiti in modo adeguato.

Rispettare il calendario di conferimento è fondamentale: ogni frazione va esposta solo nei giorni previsti”. L’indifferenziato non è un cumulo generico, ma deve contenere “esclusivamente ciò che non può essere riciclato- proseguono dal comune-Il rispetto delle regole è un gesto concreto di responsabilità verso il paese e verso chi lo vive ogni giorno”.

 

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Motta S. Anastasia, discarica “Valanghe D’Inverno”: il Cga revoca sentenza di primo grado

Il consiglio di giustizia amministrativa ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica

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Colpo di scena nella vicenda legata alla “operatività” della discarica Valanghe d’Inverno sita a Motta Sant’Anastasia, gestita da “Oikos”. Il consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana (Cga) in sezione giurisdizionale, presieduto da Ermanno De Francisco, ha revocato la sentenza nr 391 del 2023 che aveva respinto l’appello della società “Oikos” contro l’annullamento del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la gestione della discarica in contrada Valanghe d’Inverno.

Oikos aveva presentato un ricorso per revocazione, evidenziando errori nella precedente pronuncia. Il caso riguarda il rinnovo dell’autorizzazione per la discarica, che era stato annullato perché, secondo la sentenza revocata, il progetto originario non includeva una particella catastale fondamentale per l’impianto. Secondo Oikos l’esclusione si basava su un errore: la particella era indicata nei documenti del progetto, ma la sentenza aveva interpretato male le prove. Il Cga ha riconosciuto l’errore e ha accolto il ricorso.

Altro punto centrale è la norma regionale che vieta la costruzione di discariche a meno di tre chilometri dai centri abitati. La sentenza revocata aveva dichiarato illegittimo il rinnovo dell’autorizzazione proprio per il mancato rispetto di questa regola.

Oikos ha sollevato dubbi sulla costituzionalità della norma, che il Cga ha ritenuto non adeguatamente esaminati nella precedente decisione. La revoca della sentenza apre ora la strada a una nuova fase del processo, in cui il Cga dovrà riesaminare nel dettaglio le questioni sollevate. Nel frattempo, resta aperto l’impianto con la sospensione dell’efficacia della sentenza di primo grado, che aveva annullato il rinnovo dell’autorizzazione.

La vicenda vede coinvolti i comuni di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, oltre ad associazioni ambientaliste come Legambiente Sicilia. La discarica è da anni al centro di una battaglia legale e sociale, con i residenti e gli ambientalisti che ne contestano l’impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica.

 

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