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Cronaca

Paternò, opposizioni chiedono dimissioni del sindaco Naso dopo decisione Tribunale Riesame

“Noi chiediamo con forza che il sindaco liberi la città dall’ombra della collusione mafiosa” dicono dal PD mentre per il Movimento 5 stelle è “un giorno triste per la comunità paternese”

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La decisione del Tribunale del Riesame di accogliere le richieste della Procura di applicare arresti domiciliari per il sindaco di Paternò Nino Naso e l’ex assessore Turi Comis( al momento arresti domiciliari sospesi in attesa della pronunciamento della Cassazione alla quale potranno fare ricorso eventualmente le difese degli indagati) ha spinto le opposizioni a chiedere con forza le dimissioni del primo cittadino di Paternò.

“Noi chiediamo con forza che il sindaco liberi la città dall’ombra della collusione mafiosa. Si dimetta! Se davvero ama la sua città, si dimetta- dicono i componenti del Circolo PD- Si dimettano anche gli assessori che inspiegabilmente si sono voluti imbarcare in questa “avventura”. Consentano l’apertura di una fase nuova e diano la parola ai cittadini: alla democrazia. Nel frattempo, chiediamo con altrettanta forza, come già abbiamo fatto durante la nostra festa dell’Unità, l’intervento del Prefetto. I fatti sono gravi, e sotto gli occhi di tutti. Noi saremo vigili e siamo pronti a costruire un’alternativa pulita, laboriosa, unitaria”.

Sulla questione Paternò c’è da registrare la presa di posizione di Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia all’Ars. “Il caso di Paternò  grida vendetta. Per molto meno i comuni sono stati sottoposti ad accesso ispettivo per verificare la presenza di eventuali infiltrazioni mafiose- dice Cracolici – E’ insopportabile che il Ministro degli Interni non abbia avuto la curiosità di capire cosa stava succedendo a Paternò attraverso una commissione prefettizia. Se a Paternò la commissione non è arrivata, dobbiamo chiederne conto al ministro dell’Interno, forse anche al presidente del Senato. Abbiamo tutti interesse a liberare la politica dalla mafia, qui è in gioco la qualità del consenso e della democrazia, a me interessa che chi vince le elezioni, al di là dello schieramento, possa essere considerato un uomo dello Stato e delle istituzioni, e non un uomo a servizio delle organizzazioni criminali”. Inoltre ha evidenziato Cracolici che alla  luce dei dati appresi oggi  “Il tribunale del riesame ha accolto il ricorso della procura di Catania che chiedeva provvedimenti restrittivi nei confronti del sindaco, dell’assessore e dell’amministratore coinvolti nell’inchiesta, ma ne ha disposto la sospensione. Oggi non ci sono più alibi: il ministero degli Interni non può avere approcci diversi per questioni simili. A Paternò va disposto l’accesso ispettivo. In gioco c’è la nostra democrazia”.

Per Il Movimento 5 stelle è “un giorno triste per la comunità di Paternò, notizie come queste vorremmo non sentirle mai e seppur l’arresto del Sindaco non è ancora esecutivo per volontà dello stesso tribunale in quanto gli imputati hanno la possibilità di ricorrere in cassazione- si legge in una nota stampa- rimane comunque un’ignominia politica che difficilmente questa Città potrà dimenticare: al degrado amministrativo, politico ma soprattutto etico, sociale e culturale all’assenza di servizi, alla sporcizia nelle strade e nelle periferie, al caos urbano incontrollato, all’aumento indiscriminato delle tasse, i nostri concittadini devono subire ancora una volta la vergogna di salire alla ribalta della cronaca come comunità criminosa. Paternò non è questa! Paternò è stata da sempre una comunità di laboriosi agricoltori, artigiani, commercianti, imprenditori, professionisti ed operai, e non ci sta a subire questa ulteriore VERGOGNA.

A questo punto le dimissioni risultano l’unica strada percorribile, il Sindaco, cosi facendo potrà finalmente dimostrare il tanto sbandierato amore per questa città, liberandola da questo clima di incertezza e ingovernabilità preso atto anche delle condizioni precarie della sua maggioranza in consiglio comunale. La giunta, che riteniamo in parte composta da professionisti stimabili, abbia quest’ultimo sussulto di dignità politica e si dimetta in blocco qualora il Sindaco si ostini a rimanere attaccato alla poltrona”. hanno concluso i componenti del Movimento 5 stelle.

Sulla vicenda sono interventi i consiglieri comunali ed il coordinatore cittadino di Paternò del gruppo politico di Fratelli d’Italia che esprimono “profonda preoccupazione per le sorti della città considerato che tra i destinatari del provvedimento c’è anche l’attuale sindaco di Paternò, che resta in carica in attesa del giudizio della Cassazione- si legge in una nota stampa- Dispiace sicuramente dal punto di vista umano quanto stia accadendo a Nino Naso che abbiamo contrastato fortemente sul piano politico e a cui auguriamo di uscire senza danni dalla vicenda giudiziaria ma alla luce di questa sentenza, i consiglieri comunali e il coordinatore cittadino di FdI ritengono doveroso fare una attenta ed opportuna considerazione nell’interesse, della democrazia, della città di Paternò  ritenendo che la cittadinanza non debba  soffrire per quello che sta accadendo. Chiediamo pertanto al sindaco Nino Naso di fare l’unica cosa etica, corretta e dignitosa che resta da fare: offrire le proprie dimissioni anche per essere lui stesso più libero nella sua personale difesa . Bisogna rimettere nelle mani dei cittadini il mandato elettorale del 2022 che è oggetto di questa inchiesta. Crediamo sia l’unica cosa che possa bloccare il discredito che sta abbattendosi su Paternò e su tutta la comunità cittadina”.

Cronaca

A18, incidente tra Giarre e Fiumefreddo, coinvolta una cisterna di gasolio, traffico a rilento

Il conducente del camion ha riportato lievi ferite ed è stato trasportato all’ospedale di Giarre dal personale del 118

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Incidente stradale sull’A18 tra Giarre e Fiumefreddo nella mattinata di oggi poco dopo le ore 10: coinvolta nel sinistro una cisterna di gasolio. A tal proposito sono intervenuti i pompieri del distaccamento di Riposto per mettere in sicurezza i mezzi. Nello scontro sono rimasti coinvolti un’autovettura e un mezzo pesante adibito al trasporto di gasolio.

I vigili del fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza i veicoli, evitando ulteriori rischi dovuti alla presenza del carburante.  Il conducente del camion ha riportato lievi ferite ed è stato trasportato all’ospedale di Giarre dal personale del 118.

L’autostrada è rimasta transitabile su una sola corsia, in attesa dell’arrivo di un’autogru privata e di un mezzo per il travaso del gasolio dalla cisterna incidentata. Sul posto anche la Polizia Stradale e i sanitari del 118 per i rilievi e l’assistenza.

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Cronaca

Paternò, arrestati due giovani per spaccio di stupefacenti e detenzione arma clandestina

Rinvenuti all’interno di una casa di via Circumvallazione oltre 450 grammi di droga, una somma di 2300 euro in contante nonché un fucile a canne mozze modificato

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I militari dell’Arma del nucleo operativo della compagnia di Paternò hanno arrestato due soggetti, di 25 e 20 anni, entrambi residenti a Paternò, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di arma da fuoco clandestina.

L’operazione ha preso avvio da una indagine che ha portato a individuare un’abitazione situata in via Circumvallazione, segnalata per un anomalo andirivieni di giovani. I carabinieri hanno, quindi, disposto un servizio di “osservazione” , notando l’arrivo di un’autovettura di piccola cilindrata, dalla quale sono scesi due individui. Uno di loro ha aperto la porta dell’immobile con una chiave, seguito subito dopo dal complice.

I militari hanno deciso di entrare in azione non appena il 25enne, già noto alle forze dell’ordine per reati in materia di rapina aggravata e porto abusivo d’arma, è uscito dall’abitazione. L’uomo è stato immediatamente bloccato, mentre contestualmente altri militari hanno fatto irruzione all’interno dei locali, sorprendendo il 20enne, anch’egli già conosciuto per reati legati agli stupefacenti.

L’immediato controllo ha permesso di scovare, nel soggiorno dell’immobile, 442 grammi di marijuana, suddivisi in 14 confezioni pronte per la vendita, 4 grammi di cocaina in pietra e 13 grammi della medesima sostanza in polvere, suddivisi in 7 involucri termo sigillati.

Inoltre, all’interno di un cassetto è stata trovata e, naturalmente, sequestrata la somma in contanti di oltre 2.300 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.

Nel bagno dell’abitazione gli investigatori, occultata sul piatto doccia, hanno scoperto un’arma da fuoco clandestina, precisamente un fucile a canne mozze artigianalmente modificato, privo di matricola e di qualsiasi segno identificativo, accompagnato da 5 cartucce calibro 16.

Con il taglio delle canne e del calciolo, l’arma acquista una marcata pericolosità per la maggiore capacità lesiva e, al contempo, una notevole facilità di occultamento, rendendola particolarmente adatta a un impiego rapido e offensivo. Sequestrati, inoltre, tre bilancini di precisione perfettamente funzionanti e ulteriore materiale per il confezionamento delle dosi, tra cui bustine in plastica, nastro adesivo, cellophane e forbici. I due sono stati rinchiusi in carcere.

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