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Cultura

Paternò, premio “Giulio Crimi”, pensare al futuro della musica con uno sguardo al passato

Premiati il soprano Sabrina Mazzamuto, il tenore Giuseppe Distefano, il professore Orazio Chiara e l’insegnante Norma Viscusi

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Uno sguardo al passato, ma soprattutto al futuro della musica. Il Premio Giulio Crimi, giunto alla sua quinta edizione, celebra artisti di grande talento, spesso poco conosciuti nei luoghi d’origine ma affermati a livello nazionale. Premio organizzato dalla Pro Loco cittadina, l’associazione Musica & Movimento e il patrocinio del comune di Paternò.

Nonostante un ritardo rispetto al programma previsto, ieri (sabato per chi legge) si è svolta, nella storica chiesa di San Francesco alla Collina, la cerimonia di consegna dei riconoscimenti. L’evento si è aperto con un omaggio nostalgico a Papa Francesco, attraverso immagini proiettate sul maxischermo, seguito dall’introduzione della presidente della Pro Loco Salvina Sambataro.

“La musica classica, pur avendo origini antiche, è ancora oggi attuale e universalmente apprezzata. Essa ha un valore educativo e sociale, insegnando rispetto e ascolto, come dimostra la polifonia, dove voci diverse convivono in armonia. Aprirsi alla musica favorisce la pace e contrasta la violenza, perché la musica, più di ogni altra arte, può curare, consolare, ispirare e rendere l’essere umano più sensibile alla bellezza e alla spiritualità”.

Dal lontano Brasile un saluto in collegamento video con la nipote del grande tenore, la maestra di canto Gabriella Crimi.

La serata, è stata condotta da Federica Parisi, con la spalla il presidente dell’associazione “Musica & Movimento” Luca Cozzetto. Dopo un breve accenno sulla storia del premio dedicato a Giulio Crimi, il via con la poetica di Norma Viscusi che ha proclamato la poesia “Lui, l’Altra ed Io” dalla sua raccolta di silloge “Versi in volo”.

La prima grande emozione è stata l’omaggio al soprano Sabrina Mazzamuto, artista dal curriculum prestigioso. Diplomata in Canto Lirico presso il Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania, ha poi conseguito la laurea in Discipline Musicali con lode e vinto numerosi concorsi di rilievo. La sua carriera, brillante e internazionale, riflette una passione per il bel canto che va oltre l’arte, abbracciando una vera e propria filosofia di vita. La sua interpretazione ha saputo toccare le corde dell’animo, con una voce capace di unire chi canta a chi ascolta in un’unica, profonda vibrazione emotiva. A premiarla, il maestro di violino Vito Imperato del Conservatorio Bellini.

 

Altra figura di spicco, il tenore Giuseppe Distefano, che eredita dal padre Antonino la passione per la musica. Inizia lo studio del violino, ma è la voce lo strumento che ne segnerà il destino artistico. Nel 2012 vince il primo premio assoluto al Concorso “Giovani Cantanti Lirici di Spoleto” e il premio speciale “Cesare Valletti”, debuttando come Alfredo nella Traviata di Verdi. La sua voce calda e generosa incanta per la sua naturale bellezza e delicatezza, capace di riflettere la profondità dell’animo umano ed esaltare il gusto per il bello e la spiritualità.

A metà serata, suggestivo intermezzo con le ballerine di The Flow Studio Danza e Yoga, diretto da Fiorella Rapisarda, artista e pedagoga della danza, laureata presso l’Accademia Nazionale di Danza. Le coreografie di Francesca Sacco hanno trasmesso il valore della danza come consapevolezza del corpo, benessere psicofisico e strumento di espressione personale. Il premio a The Flow Studio è stato così motivato: “La danza non è solo movimento, ma espressione del sé attraverso il corpo, favorendo consapevolezza, sicurezza e socializzazione. Il ballo fa bene al fisico, alla mente e al sorriso.”

Tra i momenti più toccanti, il riconoscimento al maestro Rosario Chiara, violinista che ha dedicato la vita alla musica. Le immagini, curate dall’amico giornalista Alfio Cartalemi (che ha scritto il libro che a breve uscirà “La musica passione infinita della famiglia Chiara”), hanno ripercorso in video la sua lunga carriera, fatta di tournée europee e collaborazioni con i più grandi direttori d’orchestra. Il premio celebra anche la sua dedizione all’insegnamento presso il Conservatorio Bellini di Catania, con l’obiettivo di rendere la musica sempre più centrale nella formazione delle nuove generazioni.

Infine, premiata anche la poetessa e musicologa Norma Viscusi, con la seguente motivazione: “Donna forte e poliedrica, di straordinaria cultura e sensibilità, capace di trasmettere ai suoi allievi i più alti valori della vita. Critico musicale acuto, pianista raffinata e poetessa profonda, sa arricchire l’animo con parole e note, donando dolcezza e incanto.”

Cerimonia impreziosita dalle esibizioni, del soprano Sabrina Mazzamuto che ha cantato il primo brano: “e vui durmiti ancora” di Gaetano Emanuele Calì. Un secondo brano: Non ti scordar di me di Ernesto De Curtis in entrambi accompagnata dal mastro pianista Francesco Tuttolomondo. Altro fiore all’occhiello della V’ edizione del premio “Crimi” l’esibizione del tenore Distefano che ha cantato “Amor ti vieta “ dalla Fedora di Umberto Giordano. Un regalo a tutte le mamme, ha regalato ai presenti un secondo brano “Mamma” di Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini, accompagnato dal maestro pianista Ivan Manzella. A concludere la cerimonia, l’applauditissima esibizione del soprano Mazzamuto e del tenore Distefano, in un duetto inedito, emozionante: Tace il labbro da La Vedova Allegra di Franz Lehár. (di cui si può vedere il video)

Un arrivederci alla prossima edizione del Premio Giulio Crimi, tra emozione, arte e memoria.

Cultura

Ragalna, Mille parole non basterebbero, una sinfonia sì

Presentato a Ragalna il secondo libro di Alfio Cartalemi: omaggio alla famiglia Chiara e alla forza educativa dell’arte

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Si è tenuta a Ragalna, presso il Palmento Arena e con il patrocinio del Comune, la presentazione del libro “La famiglia Chiara: Artisti per vocazione” del giornalista Alfio Cartalemi. L’evento, presentato da Mary Sottile, si è svolto in occasione del 40° anniversario dell’Autonomia e ha offerto intensi spunti di riflessione sul valore dell’arte, sulla memoria e sull’importanza della cultura come strumento formativo.

Alfio Cartalemi, al suo secondo volume dopo quello dedicato a Michelangelo Virgillito, ha spiegato la scelta della famiglia Chiara come protagonista del suo lavoro: una famiglia paternese dal grande talento musicale, che rappresenta un esempio virtuoso di dedizione e passione. Particolarmente toccante il ricordo di Benedetto Chiara, padre di Rosario, che fece parte della storica orchestra di Paternò. Il progetto editoriale, ha raccontato l’autore, ha preso forma durante il periodo della pandemia da Covid-19, un tempo di riflessione e riscoperta dei valori fondamentali.

Giuseppe Pappalardo, poeta e scrittore che ha curato la prefazione del libro, ha definito l’opera una “biografia meditata”. Secondo Pappalardo, il testo permette di distinguere tra talento, attitudine (cioè la capacità di trasformare il talento in abilità concreta) e musicalità, una qualità innata e misteriosa. Ha inoltre sottolineato l’importanza educativa del libro, che si contrappone alla cultura del “tutto e subito”, al consumismo e alla superficialità promossa dai social media. In questo contesto, la figura della famiglia Chiara si staglia come modello ispiratore per le giovani generazioni, sempre più disorientate da una “società liquida” — per usare le parole di Bauman — priva di punti fermi e progettualità.

La musicista e docente Norma Viscusi ha proposto un’analisi poetica e profonda dell’arte, intesa come espressione di vocazione e trascendenza. Ha messo in luce come la musica vada oltre il significato esplicito per accedere a un piano più alto, ineffabile, capace di comunicare ciò che le parole non possono esprimere.

L’intervento del professore Giuseppe Montemagno, docente di Storia Musicale presso il Conservatorio “V.Bellini” di Catania, ha confermato che il racconto del libro sul Maestro Chiara, tracciato dall’autore, corrisponde ad un periodo delicato e di trasformazione del Teatro Massimo  e del prestigioso Conservatorio; il Maestro Chiara oltre ad essere un ottimo violinista ha saputo alzare “la testa”.

La serata si è conclusa con l’esibizione dei violinisti Antonio Magrì e Angelo Di Guardo, noti come Violinisti in jeans ed ex allievi del Maestro Chiara, che hanno regalato al pubblico un momento di grande suggestione e intensità emotiva.

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Cultura

Ragalna, “La famiglia Chiara: Artisti per Vocazione”, il libro di Alfio Cartalemi

Torna con un nuovo lavoro dedicato al maestro di violino Rosario Chiara, in una lunga e appassionata intervista che diventa testimonianza di memoria viva

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A Ragalna nel 40° anniversario dell’Autonomia e con il Patrocinio del comune, si terrà  domani pomeriggio alle ore 19:15, presso il Palmento Arena, la presentazione del libro “La famiglia Chiara:  Artisti per Vocazione”, a cura del giornalista Alfio Cartalemi.

Dopo il volume destinato a Michelangelo Virgillito, pubblicato lo scorso anno, Cartalemi torna con un nuovo lavoro dedicato al maestro di violino Rosario Chiara, in una lunga e appassionata intervista che diventa testimonianza di memoria viva.

ALFIO CARTALEMI, L’AUTORE DEL LIBRO

Il giornalista, da anni impegnato nel recupero della memoria storica e culturale del territorio etneo, ci offre stavolta un ritratto autentico di una famiglia di musicisti, attraverso il racconto lucido e appassionato di Rosario Chiara, oggi ultranovantenne, ma ancora attivo e partecipe. Il maestro racconta la storia sua, del padre, del fratello e del loro profondo legame con la musica e con istituzioni prestigiose come il Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania e il Liceo Musicale, oggi Conservatorio.

Serata presentata dalla giornalista Mary Sottile. Interverranno alla presentazione del libro Giuseppe Pappalardo, poeta scrittore, che ha curato la prefazione del volume; Norma Viscusi, poetessa e musicologa, amica del maestro Chiara; Giuseppe Montemagno, dottore di ricerca in Studi sul patrimonio culturale, docente di discipline storico-musicali e teatrali presso il Conservatorio “V. Bellini” di Catania, che relazionerà sul valore dell’opera.

La serata si concluderà con un momento musicale di grande suggestione: i violinisti Antonio Magrì e Angelo Di Guardo, ex alunni del maestro Chiara e oggi celebri artisti come “Violinisti in jeans”, ambasciatori della Sicilia nel mondo, renderanno omaggio al loro maestro con un’esibizione dal vivo. Un’occasione speciale per riscoprire la memoria collettiva attraverso l’arte e la musica, immersi nella bellezza e nella frescura di Ragalna.

 

 

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