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Politica

Paternò, protocollata mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Nino Naso

Il primo cittadino reputa “irresponsabili” i 10 consiglieri di opposizione che l’hanno firmata: necessari almeno 15 voti perchè passi

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Protocollata al comune di Paternò la mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino Nino Naso. A firmare la mozione, annunciata lo scorso gennaio dal Movimento 5 stelle, 10 consiglieri comunali, numero necessario affinchè la mozione venisse presentata e discussa. I firmatari sono Marco Gresta, Martina Ardizzone e Claudia Flammia (Movimento 5 stelle), Anthony Distefano e Giuseppe Lo Presti (Diventerà Bellissima) Guido Condorelli e Emilia Sinatra(Paternò Unica ex gruppo Forza Italia), Agata Marzola, Giuseppe Sciacca e Tuccio Paternò (Alleanza per Paternò). Affinchè la mozione passi è necessario il voto favorevole di almeno 15 consiglieri. Se viene approvata decadono sindaco e consiglio comunale.

I 10 consiglieri firmatari spiegano, attraverso un comunicato stampa che  il sindaco Nino Naso in questi tre anni di amministrazione,  ha “miseramente fallito”, sia dal punto di vista politico che amministrativo: i “cittadini sono stanchi del continuo valzer di poltrone e deleghe, di vedere nomine ad personam e sperpero di denaro, delle continue promesse alla città mai mantenute e di vedere la nostra Paternò morire sotto i nostri occhi”.  I consiglieri sottoscrittori vedono nella mozione “un gesto estremo”, consapevoli che del periodo di difficoltà che la città di Paternò sta attraversando: “sappiamo che sono tempi duri, sappiamo che stiamo affrontando una tempesta chiamata Covid19, ma siamo anche consapevoli che con questo comandante, una nave in avaria come la nostra, è destinata ad affondare definitivamente. Adesso la parola passerà al Consiglio Comunale, la coerenza è una virtù tangibile in politica. 10 Consiglieri lo hanno dimostrato ma servono 15 voti per mandare a casa un’Amministrazione fallimentare i cui progetti sono stati relativi più alle nomine che non ai fatti. Non abbiamo paura di andare a casa e far votare i Cittadini”.

Non si è fatta attendere la replica del sindaco Naso, il  quale bolla come “irresponsabili” i 10 consiglieri sottoscrittori della mozione di sfiducia, presentata, a detta del sindaco, in un momento di emergenza data dal Coronavirus che stiamo continuando a gestire, insieme a tutte le associazioni di buona volontà. Naso per criticare i due consiglieri di “Diventerà Bellissima” (Distefano e Lo Presti) che hanno firmato la mozione prende in prestito le parole del presidente della Regione Nello Musumeci e le fa sue, sostenendo “che è profondamente ingiusto e antidemocratico da parte di qualsivoglia Consiglio Comunale(parole di Musumeci)  presentare mozioni di sfiducia nei confronti di sindaci eletti direttamente e democraticamente dal Popolo. Mi dispiace vedere come tra i dieci firmatari della mozione  vi siano anche consiglieri comunali appartenenti proprio al movimento politico di Musumeci. Non fanno onore loro per primi al presidente siciliano. Ed ancora il primo cittadino paternese attacca i consiglieri (Marzola, Sciacca e Paternò) eletti tra le file della sua maggioranza e passati all’opposizione, accusandoli di aver tradito il mandato del Popolo ed anche il codice etico sottoscritto al momento della loro candidatura al Consiglio Comunale: “i cittadini- dice Naso- li hanno votati non per stare all’opposizione di questo sindaco né tanto meno per sfiduciarlo, ma per sostenerlo in Assise Civica. Proprio a questi ultimi dico che non dovrebbero presentare mozioni di sfiducia ma dovrebbero soltanto dimettersi, che se ne vadano a casa, questi irresponsabili, e che lascino spazio a chi viene dopo di loro, anziché mettersi a giocare adesso in un momento di emergenza in cui la città dovrebbe essere unita attorno alle Istituzioni”.

Arriva la controreplica dei consiglieri Agata Marzola, Alfredo Sciacca e Tuccio Paternò di “Alleanza per Paternò”: “Le parole del Sindaco di Paternò Nino Naso, sulla mozione di sfiducia , ci lasciano alquanto perplessi, increduli, considerato che chi parla di coerenza, e si stupisce del cambio casacca  è proprio lo stesso soggetto che dopo essere stato per 5 anni assessore allo sport e alla cultura del Sindaco Pippo Failla (dal 2002 al 2007), un mese prima delle elezioni rompe con il suo partito, abbandona il suo Sindaco facendo un’altra scelta, per appoggiare un altro candidato sindaco”. I tre consiglieri rincarano la dose accusando il sindaco di essere il principale “traditore” dei paternesi: “lei ha tradito il progetto non avendo dato seguito a nessun punto del programma elettorale che ha proposto alla città , promettendo una RIVOLUZIONE  che oggi ci spiace constatare non è altro che una vera  e propria INVOLUZIONE”. Alleanza per Paternò invita il sindaco ad ammettere di aver “fallito, che non è all’altezza di governare la città, ammetta di non avere più una maggioranza che lo sostiene e se vuole realmente essere utile alla collettività, tolga lei il disturbo , e a quel punto andiamo tutti a casa”.

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Catania, Raffaele Lombardo (Mpa): “Sono a disposizione della citta”

L’ex governatore è pronto a candidarsi ma solo da consigliere di quartiere

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foto "Ansa"

Assemblea a Catania del Movimento per l’autonomia. Un momento per il leader, l’ex governatore Raffaele Lombardo per ricompattare le fila e guardare all’immediato futuro rappresentato dalle elezioni amministrative nel capoluogo etneo, in programma il prossimo 28/29 maggio.  E  sulla candidatura a sindaco di Catania di Valeria Sudano, parlamentare nazionale della Lega, ufficializzata da Matteo Salvini, Raffaele Lombardo ha specificato che è “una cosa che non mi spiego, fuori dalla logica politica, che, invece, vuole che si concordi tra partiti alleati. A  margine dell’assemblea del Mpa il leader del movimento ha detto che per la città è “a disposizione al cento per cento”, ma “se devo candidarmi sono pronto a farlo, ma da consigliere di quartiere per un progetto o per una visione della città”, mentre per Palazzo degli Elefanti  è “bene che via sia invece un giovane vigoroso e forte come candidato sindaco”.    “Il nostro esponente e sindaco di Adrano, Fabio Mancuso – aggiunge Lombardo – giovedì scorso ha partecipato ad un incontro per cominciare a parlare di candidati sindaci del centrodestra su Catania ed altre città. Ci si è aggiornati, ma poi, l’indomani, esce la candidatura di un partito. Ma siamo sicuri che è un partito, che è quello della Lega? Io esprimo una valutazione diversa. Penso che bisognerà vedere la prossima settimana -prevede il leader del Mpa- o esplode tutto a seguito della iniziativa di ieri, ma mi auguro sinceramente di no, o il resto del centrodestra si aggrega e a questo punto sarebbe opportuno che qualche candidatura venuta fuori prima del tempo si ritirasse”. Secondo Lombardo prima di parlare di candidature occorrerebbe varare “un programma, e noi – osserva – ce lo abbiamo, e lo proporremo, che abbia una visione del futuro della città. Di una grande città del Sud con grandi investimenti, ma anche con la gente che trova lavoro e in cui il disagio venga ridotto al minino, se non eliminato. Su questo – sottolinea il leader del Movimento per l’autonomia – si può costruire un’intesa su chi sarà la persona maggiormente adeguata a poterlo attuare”. Secondo Lombardo “quella di Valeria Sudano non è una candidatura politica ma una scelta che ha bypassato il tavolo programmatico con un gruppo umano che ha occupato un partito politico passato in Udc, Articolo 4, Partito democratico e Italia viva e che ha sfiorato Forza Italia prima dell’approdo alla Lega”. Sull’ipotesi candidati sindaci di Fratelli d’Italia, e sui nomi circolati dice:” Razza, Parisi, Arcidiacono? Parliamone”.

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Paternò, lavori di riqualificazione all’ex convento di San Francesco alla Collina

Grazie ai fondi del Gal Etna a disposizione ci sono 144 mila euro e gli interventi dovrebbero concludersi in circa quattro mesi

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Sono partiti a Paternò gli interventi destinati alla riqualificazione dell’ex Chiesa e ad una porzione dell’ex Convento di San Francesco, sulla collina storica della città. Grazie ai fondi del Gal Etna a disposizione ci sono 144 mila euro, con gli interventi appena avviati che dovrebbero concludersi in quattro mesi circa. I lavori prevedono il ripristino degli intonaci ammalorati e la riqualificazione energetica dell’intera sala dell’ex Chiesa, con la sua climatizzazione, mentre per la zona attigua, quella conventuale, si interverrà con la sistemazione di alcuni locali, destinati a servizi igienici (mai esistiti) e la realizzazione di una caffetteria con annessa sala d’accoglienza e un punto di informazione turistica, anche questa una assoluta novità. A supervisionare l’intervento l’ufficio ai lavori pubblici del Comune, diretto dall’architetto Domenico Benfatto, con la direzione lavori affidata all’architetto Giuliana Garraffo (progettista e direttore dei lavori), l’architetto Francesco Castelli (collaboratore) e l’ingegnere Cesare Beccaria (progettista e direttore lavori dell’impianto elettrico e termico). “Siamo felici dell’avvio dei lavori per quest’intervento che attendevamo da tempo – evidenzia il sindaco di Paternò e presidente del Gal Etna, Nino Naso -. Abbiamo effettuato un sopralluogo questa mattina per verificare l’avvio degli interventi. Appena ultimate tutte le operazioni di recupero questo prezioso gioiello del nostro patrimonio architettonico e culturale tornerà a disposizione della città e non solo. Il complesso conventuale di San Francesco è importante anche dal punto di vista turistico. Vogliamo che la collina torni a vivere con tutto il suo patrimonio. Un grazie al Gal Etna che ci ha permesso di compiere questo primo, importante, passo. Noi non ci fermiamo, guardiamo oltre e puntiamo al recupero di tutto l’ex convento dei frati cappuccini”. Oltre a Paternò altre sei realtà del comprensorio etneo hanno avuto la possibilità di beneficiare di fondi, messi a disposizione del Gal Etna, per riqualificare porzioni o beni di patrimonio urbano. Se Paternò ha guardato alla collina storica, Belpasso ha invece scelto di intervenire all’arena Caudullo; Catenanuova, ha destinato le somme per un intervento al Parco San Prospero; Maletto ha indicato come area di intervento il centro culturale Santa Teresa di Calcutta; mentre Santa Maria di Licodia realizzerà il centro di informazione turistica nei pressi della Fontana del Cherubino; Ragalna ha individuato l’area di intervento in piazza Cisterna; mentre Bronte, ha deciso di investire all’interno del castello di Nelson, trasformando uno dei locali in una sala multimediale. “Sono tutti progetti finanziati al 100% a fondo perduto – continua il presidente del Gal Etna, Nino Naso – per i Comuni, che vedranno finanziati punti di informazione turistica o per riqualificare aree che hanno già avuto precedenti finanziamenti e che oggi devono essere completati. E un momento importante per il Gal, raccogliamo i frutti del lavoro realizzato grazie all’impegno dell’ufficio di piano”.

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